I recenti vertici europei hanno fatto qualche passo avanti verso l’unione bancaria. L’Europa sembra in grado di mettere in comune le regole e i controlli, ma non le risorse. Così il circolo vizioso banca-Stato è destinato a rimanere. Il ruolo dell’Esm e la supervisione della Bce.
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Tra gli obiettivi del Governo Letta compare anche la necessità di garantire affitti e mutui agevolati per le giovani coppie. Non è la prima volta che Stato e Regioni pensano a politiche di questo tipo. E dunque l’esperienza delle misure già adottate può indicare gli errori da non ripetere.
Negli ultimi due anni, la spesa pubblica primaria è diminuita in termini nominali. Non accadeva da 60 anni, ma non è ancora sufficiente per abbassare la pressione fiscale. Finora di spending review si è parlato molto ma non si è fatto nulla, bisogna rivedere i programmi di spesa.
L’Italia punta a diventare il più importante hub sud-europeo del gas. E per questo nella Strategia energetica nazionale sono previste garanzie per la copertura dei costi di costruzione delle infrastrutture necessarie. Le vicende del rigassifigatore al largo di Livorno non sono però incoraggianti.
Per uscire dalla recessione servirebbero una robusta svalutazione del tasso di cambio, una politica monetaria ben più espansiva di quella sinora realizzata dalla Bce e una politica fiscale adeguata, accompagnata da una forte monetizzazione del debito. Da attuare però insieme ai partner europei.
Sta per arrivare un decreto per ridurre il sovraffollamento degli istituti di detenzione. Lo farà attraverso la modifica dei flussi in entrata e di quelli in uscita. Dovrebbe però tenere fermo il principio della selezione dei criminali meno pericolosi e meno propensi a essere recidivi.
Si parla spesso in Italia di aliquote fiscali per le aziende anche superiori al 60 per cento. Tuttavia, non è agevole valutare l’onere tributario che grava sulle imprese. Indicatori e approcci diversi danno risultati molto diversi fra loro. Particolarmente difficili i confronti internazionali.
Qual è stato l’effetto del decreto del 2012 che prevedeva incentivi all’occupazione giovanile e femminile? Una prima analisi mostra che ha arginato la tendenziale flessione delle trasformazioni di contratti, favorendo donne e giovani senza spiazzare i maschi adulti. I costi dell’agevolazione.
La riforma Fornero ha profondamente modificato il mercato del lavoro. Per il rilancio dell’occupazione giovanile punta sull’apprendistato. Che però è per molti versi diverso dal modello che lo ha ispirato, l’apprendistato tedesco. Difficilmente, da solo potrà essere l’elemento di svolta.
La seconda parte del confronto fra il trattamento economico dei parlamentari italiani e quello dei colleghi di altri paesi europei. Sotto la lente, assegno di fine mandato e pensioni. Per scoprire che, in fondo, gli eletti italiani non sono (più) così privilegiati. I compensi per i collaboratori.