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La geopolitica olimpica

I giochi olimpici sono più di una semplice aggregazione di competizioni sportive in diverse discipline concentrate in due settimane. E il medagliere riesce a dire qualcosa sulle tendenze geopolitiche del prossimo futuro. A partire dal crollo del blocco sovietico alla rinascita del dragone. Francia e Italia si difendono, mentre la Gran Bretagna si è avvantaggiata in questa edizione del fattore casa. Tra i Brics si nota l’inconsistenza dell’India. Il binomio cino-americano sembra destinato a primeggiare. È ancora presto per parlare di epoca multipolare?

I dolori del calcio italiano

Secondo uno studio di Deloitte, il calcio internazionale non sembra risentire particolarmente della crisi economica. Si tratta di un’industria che produce 4,4 miliardi di euro l’anno, con ricavi in crescita. Si conferma lo strapotere di Spagna, Inghilterra e Germania, mentre le squadre italiane appaiono in declino. Perché si affidano a una concezione del calcio padronale e antiquata. Tanto che i loro ricavi derivano principalmente dalla vendita dei diritti tv, mentre per lo più snobbano gli accordi commerciali. La questione dello stadio di proprietà.

Il cuore del problema: l’unione fiscale

Perché è tanto importante l’unione fiscale europea? Perché autorità monetaria e politica devono cooperare, soprattutto (ma non solo) nei momenti di crisi. Nell’Eurozona, però, ci sono una banca centrale e 17 stati membri ed è pressoché impossibile mettere tutti d’accordo. Così la Bce rimanda gli interventi “non convenzionali” all’Efsf. Con un effetto paradossale: i paesi non vogliono ricorrere al Fondo perché temono un effetto reputazionale negativo. E un aggravarsi dello spread dei tassi del loro debito.

Come attribuire il rating di legalità

Il “rating di legalità”, previsto dal recente decreto liberalizzazioni, dovrebbe servire a selezionare le imprese virtuose in base allo status giudiziario dei responsabili delle società, ai certificati antimafia, alla rete delle forniture. In modo da aprire loro una corsia preferenziale nell’acquisizione degli incarichi da parte delle amministrazioni pubbliche. Rimangono però poco chiari alcuni aspetti della normativa. E c’è il rischio che il “bollino blu” della legalità non si riveli davvero conveniente per le aziende.

Italia 2012: la gelata di ferragosto

Un Ferragosto di gelo è calato sull’economia italiana. La recessione non diminuisce di intensità e la produzione industriale continua a perdere terreno. Per tre ragioni: peggioramento dello scenario internazionale, crisi dell’euro e aggiustamento fiscale incompleto. La probabilità che la recessione 2012 sia peggiore di quella del 1993 è cresciuta rispetto a qualche mese fa.

Pil, al punto più basso

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Il Pil (destagionalizzato, senza effetti di calendario e al netto dell’inflazione) è sceso dello 0,7 per cento nel secondo trimestre 2012 rispetto al trimestre precedente. E’ la quarta diminuzione trimestrale consecutiva, e la terza dello stesso ordine di grandezza in termini percentuali. E’ un segno che la recessione, iniziata nel terzo trimestre 2011, continua purtroppo a mordere con identica intensità. Rispetto al secondo trimestre 2011 (l’ultimo trimestre di crescita positiva), il Pil del secondo trimestre 2012 è diminuito del 2,5 per cento.

Eppur la Bce si muove

Come rimediare al disordine monetario dell’eurozona, ovvero spread alle stelle, scomparsa del mercato monetario e fuga dei depositi? In altre parole, come evitare la dissoluzione dell’euro?

Ma la banca di Francoforte sa volare

Il commento di Tommaso Monacelli sulle recenti decisioni prese della Bce è, a mio parere, troppo severo. Sicuramente le Borse sono rimaste deluse quando hanno compreso che non avrebbero ricevuto immediatamente in pasto il piano di acquisti dei titoli di stato dei paesi europei in difficoltà, come la Spagna e l’Italia.

Bagni Potemkin

In questo clima agostano diviso tra calura e fibrillazioni dello spread per un giorno il tema delle liberalizzazioni è ricomparso sulle pagine dei giornali. Nella forma un po’ bizzarra di due ore di serrata degli ombrelloni negli stabilimenti balneari italiani.

La Bce continua a rimanere un bumblebee

Anziché spiccare un volo da ape, la Bce ronza su e giù come un grosso e pesante insetto. Infatti, dopo le recenti dichiarazioni del presidente Mario Draghi i mercati si aspettavano provvedimenti decisi, come un programma di acquisto di titoli (di stato e non) preannunciato nella sua durata, nella sua ampiezza e  nei suoi obiettivi. Invece, soltanto segnali sull’eventualità che, forse, si potrà agire in futuro. Un autogol. E la delusione dei mercati non ha mancato di farsi sentire.

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