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I MUSULMANI E L’INTEGRAZIONE

Un’indagine ha raccolto dati su attitudini religiose, caratteristiche socioeconomiche e luogo di residenza delle minoranze etniche nel Regno Unito negli anni Novanta. Anche se occorre molta cautela, appare evidente una spiccata specificità dei musulmani nel processo di integrazione. Che non si accorda con i principi alla base della maggior parte delle politiche di immigrazione in Europa, focalizzate sull’innalzamento del livello di istruzione e soprattutto sull’integrazione geografica.

MODELLO ELETTORALE CERCASI

Di una nuova legge elettorale si parla fin dall’inizio della legislatura. Guardando per lo più a Germania, Francia e Spagna. Limitarsi a importare nel nostro paese un modello senza le adeguate correzioni istituzionali potrebbe non garantire gli effetti desiderati in termini di stabilità, semplificazione e governabilità. In più, bisogna fare attenzione ai dettagli che possono rendere più o meno efficace l’intero sistema. Come dimostra il caso del nostro premio di maggioranza. Alleghiamo il documento della proposta elaborata dal costituzionalista Salvatore Vassallo con la collaborazione di Stefano Ceccanti e Alessandro Chiaramonte.

CONSIDERAZIONI (CRITICHE) SUL 5 PER MILLE

Diverse voci della politica e della società civile hanno chiesto che il 5 per mille sia rafforzato per divenire un sistema stabile e generalizzato per il sostegno delle attività del terzo settore e della ricerca. Si tratta di uno strumento di finanziamento che di per sé presenta indubitabili aspetti positivi. Ma che si rivela anche assai delicato. Soprattutto se assunto come modello di riferimento, rischia di alterare gli equilibri nelle politiche di welfare e di dare un’attuazione distorta al principio costituzionale di sussidiarietà.

LA COOPERAZIONE NELLA FINANZIARIA 2008

E’ difficile valutare esattamente le risorse complessive dedicate all’ aiuto pubblico allo sviluppo nella manovra di bilancio 2008: molte sono le voci poco trasparenti. Meglio sarebbe includere nella Finanziaria una sintesi dei fondi assegnati ai vari ministeri e istituzioni. La riforma del bilancio dello Stato offriva l’ opportunità di riunire in un’unica missione tutti i capitoli di spesa relativi all’ Aps. Anche per garantire un migliore coordinamento delle varie politiche che hanno un impatto diretto sul benessere delle popolazioni dei paesi a basso reddito.

LE PIRAMIDI E IL FISCO

La necessità di contenere i gruppi piramidali appare difficilmente discutibile. Ma come? Se una soluzione per legge del problema è alquanto difficile da attuare, l’alternativa è utilizzare la via fiscale. Che sembra in grado di condurre spontaneamente verso equilibri più rispettosi degli interessi delle minoranze. Anche perché è sempre più impellente dare una risposta all’interrogativo su che cosa effettivamente possa giustificare il trattamento fiscale di favore da sempre riservato alle piramidi societarie nel nostro paese.

Cina, l’insostenibile figlio unico

La politica del figlio unico è stata confermata dai dirigenti cinesi. Ma gli obiettivi di sostenibilità della crescita economica che la animano sono stati smentiti. I più abbienti la aggirano. Ha esasperato la disparità tra i sessi e nel 2020 almeno 40 milioni di uomini cinesi non riusciranno a trovare moglie. Preoccupa poi il progressivo invecchiamento della popolazione. Conseguenze importanti anche sul mercato del lavoro dove si prevede un blocco nell’aumento della forza lavoro, e un declino a partire dal 2013. Determinerà forti squilibri sul sistema pensionistico.

DOLLARO, ANATOMIA DI UN DEPREZZAMENTO*

Il dollaro debole è la conseguenza della lunga serie di deficit di bilancia dei pagamenti accumulata dagli Stati Uniti negli ultimi anni. E infatti dal 2002 a oggi la moneta americana ha perso il 25 per cento del suo valore in termini reali. L’analisi economica classica dice che il dollaro deve cadere ancora e di molto. Ma alcune nuove simulazioni suggeriscono che il commercio Usa potrebbe rispondere in modo inaspettato, favorendo le esportazioni di merci statunitensi. Allora il dollaro si sarebbe già deprezzato abbastanza.

TUTTI PROMOSSI

Tra il 2000 e il 2006 l’occupazione pubblica è aumentata di 107 mila unità e le retribuzioni lorde pro-capite del 28,6 per cento. Si è ampliato il differenziale retributivo tra le qualifiche e modificata la composizione per qualifiche, con un massiccio spostamento del personale verso quelle più elevate. I meccanismi delle promozioni sono decisi dalla contrattazione integrativa. Bisogna invece adottare un modello che premia il merito e dà i giusti incentivi ai singoli, senza fingere che tutto sia governato da misurazioni di obiettivi e risultati mal definiti e mal valutati.

ASPETTANDO IL DIRIGENTE DELL’AVVENIRE

Seppure con lentezza, procede la trasformazione del burocrate in manager avviata dalle riforme degli anni Novanta. Il rischio è che arrivi troppo tardi. L’evoluzione della pubblica amministrazione richiede infatti al futuro dirigente pubblico l’assunzione di nuovi ruoli e responsabilità. Serve dunque un rinnovamento della cultura e delle competenze professionali e la definizione di nuovi profili. Un processo che chiama in causa il sistema universitario. E la necessità di risvegliare l’interesse dei più giovani e qualificati verso le amministrazioni pubbliche.

LA VALUTAZIONE, QUESTA SCONOSCIUTA

Le riforme amministrative degli ultimi due decenni non sono riuscite a diffondere nel settore pubblico la cultura della valutazione. E’ essenziale puntare su ciò che maggiormente interessa ai cittadini e imprese utenti, l’efficienza e qualità dei servizi. E uscire dalla logica, tutta interna al rapporto amministrazione-sindacati-personale, che la vede come un modo per attribuire una quota della retribuzione. Utile la creazione di una apposita Autorità in vista della realizzazione di un sistema nazionale di misurazione dei servizi pubblici.

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