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Perché non è un altro 1929

L’allarme di chi ha individuato analogie tra la situazione attuale e la Grande crisi è senz’altro eccessivo. Ma finita l’emergenza, l’inflazione tornerà in primo piano. Andranno rivisti aspetti importanti della regolazione dei mercati finanziari. E come far sì che gli operatori siano più attenti nell’assunzione dei rischi pur senza eccedere nelle tutele? Un tema da affrontare con grande pragmatismo: non troveremo la cura definitiva per le crisi finanziarie, ma possiamo attrezzarci per renderle meno acute, soprattutto nell’impatto sul reddito e l’occupazione.

Un unico contratto e tante delucidazioni

Con il rallentamento della crescita dell’occupazione, certificato dalle ultime indagini sulle forze lavoro, vengono al pettine i nodi irrisolti delle riforme del mercato del lavoro degli ultimi quindici anni. E al persistente dualismo territoriale, si sovrappone il dualismo fra contratti permanenti e contratti temporanei. Un problema reale che abbiamo cercato di affrontare con una proposta di riforma pubblicata su lavoce.info più di due anni fa. Molti lettori ci hanno chiesto spiegazioni a riguardo e vogliamo qui offrire risposte ad alcuni dei quesiti più frequenti.

Tagli non parole!

A quasi cinquecento giorni dal suo insediamento, dopo che la spesa pubblica è cresciuta di quasi il 4 per cento in termini reali, il ministro dellÂ’Economia pubblica un Libro verde, privo di indicazioni operative, a parte il caso della giustizia. A venti giorni dalla presentazione della Finanziaria suona come una ammissione di impotenza. Bene allora interrogarsi su come verranno trovati i 14 miliardi per coprire le “spese eventuali”.  Utile la riclassificazione del bilancio dello Stato. Ma la vera riforma sarebbe l’abolizione del bilancio tendenziale.

E sull’Opa Zapatero dà il buon esempio

La Spagna ha già recepito la direttiva europea sull’Opa. E offre un esempio di come contemperare le esigenze di certezza del mercato con quelle della tutela degli azionisti di minoranza: in caso di acquisto di partecipazioni inferiori al 30 per cento si lega la determinazione del controllo di fatto alla nomina della maggioranza degli amministratori. Prevista la clausola di reciprocità, ma non si affida alla Consob spagnola l’ingrato compito della dimostrazione dell’equivalenza tra le diverse disposizioni, come invece si vorrebbe fare in Italia.

La via fiscale contro le piramidi

I gruppi piramidali sono fonte di possibili abusi e per questo vanno fortemente scoraggiati. Un’operazione che difficilmente potrà passare da un semplice operare delle forze di mercato. Più consono affidarsi alla leva fiscale e a un più generale processo di riforma volto a sviluppare il sistema finanziario tramite una regolamentazione che di fatto ne incentivi una naturale evoluzione. Un intervento legislativo sembra necessario, non foss’altro che per evidenziare eventuali tipologie di comportamento opportunistico poste in essere dalle maggioranze.

Le nebbie inglesi di Valentino Rossi

A prima vista, il sistema fiscale britannico non sembra particolarmente vantaggioso, con un’aliquota marginale dell’imposta sui redditi del 40 per cento. Fondamentale è però la distinzione tra residenti e residenti non domiciliati. I primi sono soggetti a imposta sui redditi ovunque prodotti, i secondi sono tassati sui soli redditi realizzati nel Regno Unito o prodotti altrove e rimpatriati. Tutti gli altri restano sottratti a tassazione. Ed è vero che il Fisco italiano può contestare il trasferimento di residenza, se fittizio, come ha fatto con il campione delle due ruote. Ma ha l’onere della prova.

Crimini e misfatti a un anno dall’indulto

Le statistiche dicono che dopo l’ultimo indulto le rapine in banca sono quasi raddoppiate. Più in generale, varie tipologie di crimine subiscono improvvise impennate nei periodi successivi ai provvedimenti di clemenza. Con costi sociali superiori ai benefici. Tuttavia il sovraffollamento delle carceri è un problema reale. Eventuali nuove misure dovrebbero tener conto della necessità di selezionare in modo rigoroso i detenuti da liberare. I modelli econometrici potrebbero aiutare a definire i criminali abituali. Per escluderli dal beneficio.

L’Italia, un paese di boschi. Statali

Molto fuoco nell’estate italiana, ma niente di catastrofico in confronto a quanto è avvenuto in altri paesi. Cambiamenti climatici, abbandono progressivo delle aree agricole marginali nei territori montani e costieri e perdita di interesse economico da parte dei proprietari alla gestione dei boschi sono le cause principali. Ma c’è stata anche un’espansione abnorme del ruolo dello Stato nella gestione delle risorse forestali. E il fenomeno degli incendi rischia di essere strumentalizzato per costruire un apparato pubblico ancor più ampio e costoso.

Come nasce un terrorista

L’evidenza empirica dimostra che povertà e mancanza di istruzione giocano un ruolo ben piccolo nel trasformare un normale cittadino in un terrorista. Molta più importanza hanno le rivendicazioni geopolitiche e la convinzione che il solo modo per veder riconosciuti i propri diritti passi attraverso il terrorismo. Ma servono anche organizzazioni che sappiano sfruttare in modo razionale il fanatismo degli estremisti. E sono queste che dobbiamo combattere, riducendone la credibilità.

Quattro tappe per riformare il mercato del lavoro in Francia*

Rendere più sicuri i percorsi professionali e più efficace il sistema di indennità di disoccupazione cambiandone il finanziamento. Oltre a razionalizzare le procedure di licenziamento. Si tratta di riforme possibili per il mercato del lavoro francese. A patto di realizzarle contemporaneamente per ottenere l’assenso delle parti sociali. Una volta in atto, permetterebbero di ridurrebbe il numero dei senza lavoro, aprirebbero prospettive più stimolanti per i giovani. Soprattutto, garantirebbero una maggiore crescita economica.

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