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Italiani a corto di dati economici

Un’indagine promossa dall’Ocse rivela che gli italiani hanno un grado di conoscenza approssimativo di variabili macroeconomiche fondamentali come inflazione, disoccupazione e Pil. Solo un terzo degli intervistati accetta di rispondere alle domande su questi temi e quelli che lo fanno tendono a sovrastimare tutti i dati statistici ufficiali. Quasi la metà del campione non è interessata ad avere più informazioni. Questi risultati confermano l’impressione comune che il dibattito politico si svolga senza punti di riferimento chiari e condivisi dalla società.

Come evitare lo “scalone”

Una proposta per correggere le pensioni retributive, legandole a soglie qualificanti di età anagrafica e anzianità. Si accelera così la fase di transizione, lasciando però flessibilità nel pensionamento dopo i cinquantasette anni. Incentiva il prolungamento volontario delle carriere e si presta a essere estesa al settore pubblico. Ma l’accordo sulle soluzioni tecniche si troverebbe più facilmente se la riforma previdenziale fosse inserita nella prospettiva più ampia di un rinnovamento della rete di sicurezza sociale.

Valle d’Aosta, il distretto che non c’e’

Negli ultimi anni in Valle d’Aosta è mancato il contributo delle piccole e medie aziende del made in Italy, in particolare quelle legate all’abbigliamento sportivo e alla montagna, che avrebbero potuto giovarsi delle interazioni tra domanda sofisticata e capacità artigianale consolidata. Come è avvenuto dall’altro versante del Monte Bianco, dove il distretto dell’Haute Savoie conta ormai duecento imprese specializzate. Anche perché si è puntato sulle infrastrutture, sulla ricerca e sulle risorse umane.

Le prospettive di saturazione dei valichi alpini

Qualunque prospettiva infrastrutturale sui nuovi collegamenti transalpini non può prescindere da un insieme di misure complementari fra loro, per disincentivare il trasporto stradale e garantire una maggiore efficienza da parte degli operatori ferroviari. Misure che per il momento non ci sono. E dunque è alto il rischio di un sensibile sottoutilizzo della capacità esistente o programmata. L’avvio di un’opera tanto costosa come la Torino-Lione è una vera e propria “scommessa”, condotta dal sistema decisionale facendo appello a risorse pubbliche.

L’Europa e la governance economica globale

L’Europa è per lo più incapace di usare il suo peso economico e decisionale nella governance globale. Perché non parla con una “voce unica”. Ciò accade anche per la difficoltà dei paesi dell’Unione di definire un meccanismo di decisione interno che permetta di giungere a una posizione esterna comune. Ma la rappresentanza unica europea nelle istituzioni finanziarie internazionali e nei gruppi informali rimane condizione essenziale per una maggiore responsabilizzazione dei nuovi attori. E per l’euro c’è la necessità di definire una politica da “valuta chiave”.

Un Trattato per il ventunesimo secolo

Le istituzioni europee sono nate in un contesto economico ormai superato. Bisogna allora sottoscrivere un nuovo Trattato di Roma? La soluzione non consiste nel rinunciare all’Unione Europea, bensì nell’adattarla al ventunesimo secolo. E ciò significa una nuova divisione di responsabilità tra l’Unione e gli Stati membri. La prima dovrebbe occuparsi della sicurezza alle frontiere d’Europa, della politica estera e della politica per la competitività. I paesi membri dovrebbero assumersi l’onere delle riforme economiche al proprio interno.

I° Concorso fotografico

In vista del Festival dell’Economia (Trento, 30 maggio-3 giugno 2007) invitiamo i lettori a partecipare al I° concorso fotografico opensource de lavoce.info.
Il tema del concorso è “Generazioni sovrapposte”, un’occasione per mostrare conflitti, problemi e successi di giovani e di anziani a confronto, nel mondo del lavoro e nella vita quotidiana.
Spedite le vostre foto in formato digitale all’indirizzo redazione@lavoce.info con oggetto: FOTO I° CONCORSO.
Le immagini devono pervenire in formato digitale entro e non oltre il 21 Maggio.
Le fotografie, titolate, devono essere accompagnate dal nome dell’autore e città di residenza; è possibile aggiungere una didascalia di massimo 100 battute, spazi inclusi. Dimensione e formato digitale completamente liberi. Le 20 migliori immagini, selezionate dalla redazione, verranno stampate ed esposte presso lo stand de lavoce.info a Trento nei giorni del Festival con l’indicazione dell’autore.
Grazie al voto del pubblico di Trento e dei lettori, verrà eletta la foto vincitrice. Verranno inoltre inserite nel sito www.lavoce.info. Inviando le fotografie, il lettore accetta implicitamente le condizioni sopra esposte.

Le Foto del I° Concorso




1) “Scontro tra generazioni”, di Emilio Mola
Il sangue accanto alle mimose è quello di un’anziana donna travolta da un uomo in auto che accompagnava in ospedale la moglie incinta in preda alle doglie.








2) “La pace sull’asfalto”, di Ramazzotti Marco
In un mondo dove la sofferenza e il dolore sono stesi sull’asfalto di grandi metropoli, esiste uno spazio per la pace che crese sull’odio come le margherite crescono sull’asfalto.







3) “La curiosità di una bimba”, di Giuseppe Galbiati











4) “Microcredito, strumento di Pace”,
di Stefano Santucci
Un omaggio a YUNUS Muhammad, Premio Nobel per la Pace, 2006. Mi auguro che anche le nuove generazioni, alle quali appartengo, ci portino persone cotanto illuminate.



 

 

5) “Padre e figlio” di Ida d’Alessandro
Vietnam, Nui Coc, 2003

 




 

6) “Anziano vs gioventù” di Alessandro Chetta
Il vecchio mago che fa e disfà ticket di viaggio contro gli utenti
– i “giovani” – al di là del vetro

 



 

 

7) “Dopo il mercato” di Filippo Ceredi

 








8) “Generazioni sovrapposte” di Giuseppe Larghi

Alberobello 2005













9) “Giorgia e Rita” di Giuseppe Larghi

ottobre 2006
















10) “Serenità” di Giuseppe Larghi
dicembre 2006











11) “Parlando ascoltando” di Stefano De Francisci











12) “
Obispo di Cristina Croera












13) “Tempo” di Andrea Mattei












14) “I
l tempo che passa” di Pietro Dallari
Il contadino a piedi con in mano ciò che in Emilia chiamano “forca”. A fianco un John Deere, trattore di ultima generazione, serie 8000.


 

 







15) “Overlapping Generations” di Giovanni Mastrobuoni

 

 

 





16) “Finite Time Horizon” di Giovanni Mastrobuoni
Donna Sangiorgio

 

 

 

 

 

17) “Spaccapietre” di Lorenzo Maria dell’Uva
In Nepal moltissime famiglie vivono come spaccapietre. Il pesantissimo lavoro si tramanda purtroppo di generazione in generazione.

 

 

 

 


 

 


18) “Gaudì guarda Guess” di Alberto Cavaliere

Barcellona: Casa Batllò si sovrappone allo stilista contemporaneo; un’inattesa armonia, ma lo sguardo fugge altrove.

 

 


 

 

 

 

19) “Sguardo” di Andrea Mattei

 

 

 

 

 





 

 

20) “Home, sweet home” di Stuozzo

 

 

 

 

 

 

 

21) “Contrasti” di Mario Lavezzi
New York, gennaio 2006, non lontano dalla Columbia University

 

 


 


22) “Tre generazioni, un solo gesto” di Roberta Ferrari
Una carezza sul ventre di Chiara: nonna Cecilia saluta la pronipote che porterà il suo nome

 

 

 

23) “Confronti in controluce” di Valentina Clavenzani
Giovane e agile gabbiano si riposa su di una vecchia e grande aquila di pietra: simili, ma diversi

 


24) “Lavatrice indiana” di Valentina Clavenzani
Nell’ipertecnologico 2000, Bombay è piena di lavatrici umane

 

 









25) “Nonno & Nipote” di Andrea Dondi

“Il futuro appartinene a coloro che trasmettono alle prossime generazioni motivi per sperare” Teilherard de Chardin

 

 

 

 


 

 

26) “Generazioni a confornto” di Jesper Storgaard Jensen


 


 


27) “I pittori e la modella” di Stefano De Francisci

 


 

 






28) “Lavori di strada” di Stefano De Francisci

 

 

 

 

 


 

 

29) “Generazioni sovrapposte” di Alessio Gherardini

 

 

 

 


30) “Letture sovrapposte” di Michela Biagini
Ognuno di noi si presta a più “letture”: bambino, ragazzo, adulto

 

 


 

 

 

31) “Farsi una casa, solo per gioco” di Michela Biagini
Giovani adulti costretti ad essere un po’ bambini: vivere ancora in famiglia, sognando una casa

 



 

 

 

 

 

32) “Confini immaginari” di Stuozzo

 


 






33) “Stagioni” di Fiorella Sanna

 

 

 








34) “Donne, sesso forte” di Daniela Crocco
Giovani e vecchie, entrambe e indifferentemente, portano carichi di CEMENTO agli uomini che lavorano

 

 

 

 

 





35) “Lavoro e riposo” di Daniela Crocco
 La placida quotidianetà di alcune donne birmane e dei loro bambini

 

 

 

 

36) “Nell’attesa” di Daniela Crocco
Tre generazioni nello stesso spazio vitale, aspettando tempi migliori. Orcha, India del Nord.

 

Una nuova legge sull’immigrazione (*)

Programmazione e gestione dei flussi per ovviare alla scarsa corrispondenza tra domanda e offerta di lavoro, semplificazione delle procedure per la concessione e il rinnovo dei permessi di soggiorno, riforma dei Cpt, diritto di voto alle elezioni amministrative: sono i tratti principali del disegno di legge delega sull’immigrazione. La riforma punta a creare le condizioni per la piena integrazione degli immigrati e delle loro famiglie. Ma riuscirà a limitare l’irregolarità? Molto dipenderà dalla capacità di prosciugare l’economia sommersa.

Due proposte praticabili sull’Europa sociale

Pur nella sua retorica vaghezza, la Dichiarazione di Berlino ha confermato che il “modello europeo” deve essere capace di coniugare “successo economico e responsabilità sociale” e che l’UE “si fonda sulla parità e sull’unione solidale”. La Cancelliera Merkel ha prospettato la ripresa del negoziato costituzionale attraverso una nuova conferenza intergovernativa da concludere entro le elezioni del 2009 e ha rilanciato (seppure informalmente) l’idea di elaborare un protocollo sociale volto a rassicurare le opinioni pubbliche nazionali sui temi dell’occupazione e del welfare. Quali proposte potrebbero essere incluse in un simile protocollo?

I 50 anni dell’Unione: politicizzare le istituzioni?

Non basta migliorare la funzionalità delle istituzioni dell’Unione, occorre ridarle muscoli e sangue di sostegno polare. A questo fine si dovrebbero attribuire al Parlamento europeo i poteri di nomina del presidente della Commisione e di decisione sulle spese pluriennali del bilancio dell’Unione lasciando al Consiglio la decisioene sul tetto delle risorse proprie (come anche propone Gros). Con queste due semplici modifiche, le elezioni europee prenderebbero nuovo significato: i partiti dovrebbero indicare il programma per il bilancio europeo e il candidato a guidare la Commissione.

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