Il disegno di legge sulle “pensioni d’oro” fa scelte inadeguate o incoerenti. Per uscire dal pasticcio della correzione attuariale, alcune componenti del governo indicano ora la via del contributo di solidarietà. Che però comporta altri problemi.
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Qual è la giusta distanza tra pensione minima e massima? Per gli italiani il rapporto dovrebbe essere pari a 3,7 volte, con assegni tra 900 e 3.100 euro. Ma prima di tutto dovremmo decidere qual è il compito che il sistema previdenziale deve assolvere.
Dopo la riforma Dini sono stati emanati altri 25 provvedimenti sulle pensioni. Senza che mai fosse affrontato il riordino del sistema contributivo, tuttora affetto da errori e lacune che lo separano dal modello svedese. Cosa farà il governo Conte?
La proposta di taglio alle pensioni alte del ministro del Lavoro ripartisce i costi in maniera disuguale tra soggetti uguali, innescando probabili contenziosi. Meglio sarebbe agire sull’equità verticale, rispettando così anche il dettato costituzionale.
Se riformare la legge Fornero è impossibile per i costi che ne deriverebbero, si può però pensare a una soluzione che separi parte contributiva e parte retributiva della pensione per chi vuole anticipare l’uscita dal lavoro. I vantaggi sarebbero diversi.
La cancellazione della legge Fornero significherebbe rinunciare a circa 330 miliardi di euro di risparmi cumulati fino al 2045. Si potrebbe invece ipotizzare un’uscita graduale dal mondo del lavoro, facendo leva sul part time. Dove trovare le risorse.
Vari partiti promettono di cancellare la riforma Fornero. Ma l’aggancio automatico dell’età della pensione alle aspettative di vita è una politica ragionevole se non si vuole mettere in discussione la stabilità finanziaria del sistema pensionistico.
Il taglio delle pensioni d’oro può essere una misura di equità. Ma a meno di provvedimenti draconiani, non garantirebbe una cifra tale da far migliorare in modo cospicuo i conti pubblici. Né sarebbe sufficiente per un’efficace politica redistributiva.
Il sistema previdenziale in Italia è insostenibile o virtuoso? Circolano numeri contrastanti, basati su definizioni diverse di spesa pensionistica, previdenziale e assistenziale. Una maggiore trasparenza renderebbe più sereno il dibattito sul tema.
Le pensioni sono uno dei temi caldi della campagna elettorale. Tutte le forze politiche avanzano proposte di riforme e controriforme, specie sul nodo dell’età pensionabile, offrendo coperture spesso fantasiose. Nessuno invece si preoccupa dei giovani.