L’inizio del nuovo anno scolastico riporta l’attenzione sulle risorse che i paesi europei destinano all’istruzione, mettendo in luce una criticità strutturale del nostro paese, che riserva al settore la quota di spesa pubblica più bassa d’Europa. A incidere sulla qualità dell’istruzione concorrono anche altri fattori, come le dimensioni delle classi, che influenzano direttamente insegnamento e apprendimento, e la qualità delle infrastrutture: dall’efficienza energetica degli edifici alla disponibilità di mense e palestre, fino al superamento delle barriere architettoniche, rispetto ai quali si registra un marcato divario tra Nord e Sud.
Parlare di scuola, tuttavia, non significa guardare solo agli studenti. C’è anche la condizione degli insegnanti, che in Italia percepiscono salari tra i più bassi d’Europa e devono affrontare carriere molto lunghe per raggiungere il massimo stipendio. Nove grafici raccontano la situazione della scuola in Italia e in Europa.
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La cultura è un pilastro della partecipazione sociale, ma in Italia i dati mostrano luci e ombre. La spesa pubblica per funzioni culturali resta sotto la media europea, e le famiglie del Mezzogiorno destinano meno del 3 per cento dei consumi a cultura, sport e ricreazione. Il cinema, però, continua a essere la forma di intrattenimento più diffusa, con un terzo degli italiani che vi si reca almeno una volta l’anno e un’offerta concentrata soprattutto al Nord.
Sei grafici per mettere a fuoco la geografia della cultura in Italia ed Europa, i consumi delle famiglie e il ruolo centrale, ma fragile, del settore cinematografico.

La pandemia ha trasformato profondamente le dinamiche del settore turistico. Ha fatto emergere nuove criticità: dalla sostenibilità della crescita dei prezzi alberghieri, all’equilibrio tra turismo domestico e internazionale, fino alla stagnazione dei salari nel settore. Sette grafici per mostrare una panoramica dettagliata e aggiornata delle tendenze, i contrasti e le sfide attuali che caratterizzano il turismo in Italia e in Europa. È davvero uno dei motori economici fondamentali per l’Italia e l’Europa?

Il tema dei trasporti in Italia è sempre molto caldo. Infatti, la rete di trasporti italiana, tra ferrovie, strade, autostrade e porti, spesso è sotto i riflettori a causa di scioperi, scarsa manutenzione, costi elevati e disuguaglianze territoriali. In questa serie di grafici abbiamo cercato di mettere in luce le principali criticità e peculiarità del sistema infrastrutturale nazionale, evidenziando sfide e opportunità per migliorare la mobilità nel nostro paese.

L’Istat ha rilasciato il Rapporto annuale sulla situazione del paese. In questa serie di grafici ci occupiamo dei suoi principali risultati: dall’invecchiamento della popolazione all’andamento di occupazione e al rischio povertà, dalle retribuzioni reali ai livelli di istruzione, al numero di giovani laureati che hanno lasciato l’Italia nel 2023.
In occasione del 1° maggio, Festa del lavoro, proponiamo una serie di dieci grafici per offrire una panoramica aggiornata sul mercato del lavoro in Italia.
L’analisi parte dall’aumento degli occupati e dal calo di disoccupazione e inattività, per poi approfondire i nodi legati alla qualità dell’occupazione, ai salari reali e contrattuali, al costo del lavoro e alla produttività. Emergono anche forti differenze territoriali, di genere e per fascia d’età, che influenzano l’accesso al lavoro e la sua stabilità. Un focus è dedicato alla riduzione dell’occupazione manifatturiera, oltre al tema della sicurezza, con dati aggiornati sugli infortuni, anche mortali.
Attraverso i dati, cerchiamo di restituire una fotografia chiara ma articolata del lavoro in Italia oggi: tra segnali di miglioramento e fragilità strutturali ancora presenti.
Negli ultimi mesi, l’uso dei dazi è tornato al centro delle strategie commerciali internazionali, in particolare da parte degli Stati Uniti. Quella che a detta del presidente Usa era una “misura a difesa di settori industriali nazionali” si è trasformata in una guerra commerciale su più fronti: dalle auto alla tecnologia, fino alle materie prime strategiche.
Questa serie di grafici ricostruisce l’evoluzione delle misure introdotte, i paesi coinvolti, gli effetti sui principali settori produttivi e, infine, le ripercussioni sull’intero sistema del commercio globale.
L’Istat ha pubblicato gli indicatori demografici relativi al 2024, che esplorano diversi aspetti della popolazione italiana: il continuo calo dei residenti, la riduzione del tasso di fecondità, l’aumento dell’età media al parto e l’evoluzione della speranza di vita, che mostra segnali di ripresa dopo gli anni più critici della pandemia.
Approfondiamo i dati relativi a questi fenomeni in una serie di grafici.
L’8 marzo è la Giornata internazionale della donna. Per questa occasione, abbiamo deciso di esaminare i progressi – o le persistenti disparità – nell’uguaglianza di genere. Attraverso una serie di grafici, analizziamo il tasso di occupazione femminile, il divario di genere nelle retribuzioni e nelle pensioni, la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e ai carichi familiari. Ci soffermiamo anche sui congedi di maternità, il tempo libero a disposizione delle donne e la rappresentanza nei parlamenti di diversi paesi, per offrire uno sguardo d’insieme.
Il 2 aprile, Donald Trump ha annunciato l’introduzione di nuovi dazi commerciali, con l’obiettivo – a suo dire – di contrastare il protezionismo di altri paesi e rafforzare la posizione degli Stati Uniti nel commercio globale. Questi dazi, variabili in base al livello di barriere commerciali esistenti secondo il presidente americano, colpiranno principalmente Cina, Unione Europea e altre economie chiave: mentre la Cina dovrà affrontare un nuovo dazio del 34 per cento, da sommarsi a quelli già esistenti, per l’Ue esso ammonterà al 20 per cento.
Sebbene queste misure possano portare a un aumento delle entrate doganali e proteggere la produzione nazionale, c’è il rischio che possano anche aumentare i costi per i consumatori e danneggiare gli scambi internazionali. Le implicazioni economiche potrebbero rivelarsi complesse, influenzando tanto gli Stati Uniti quanto i paesi più vulnerabili a queste politiche protezionistiche. Ne parliamo in questa serie di grafici.