Per sfuggire alla stretta creditizia che non fa affluire finanziamenti alle imprese, utile cercare canali e strumenti alternativi come la cartolarizzazione di prestiti alle Pmi garantita dalla Bce. Ma attenzione a non ripetere errori del passato nel mettere in circuito strumenti finanziari complessi e poco trasparenti. Per Antonio Patuelli, presidente dell’Abi, la causa del credit crunch è la scarsa raccolta di denaro da parte delle banche. E’ una tesi infondata. E cosa ne pensa il capo dei banchieri delle nomine nel Consiglio di gestione di Banca intesa? Non dovevano le fondazioni fare un passo indietro?
Come realizzare in maniera equilibrata una riforma del diritto di cittadinanza che preveda lo ius soli, proposta anche dal neo-ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge? Bene tener conto di come hanno regolato la materia i principali paesi europei e puntare su scelte il più possibile condivise.
Brilla per assenza di iniziativa la Consob sotto la guida di Giuseppe Vegas. Persino in occasione dello scandalo devastante del Montepaschi. E, per aiutare le piccole-medie imprese a finanziarsi quotandosi in borsa, istituisce un pletorico gruppo di lavoro. Un film già visto.
La spesa militare italiana -che alcuni partiti vorrebbero ridurre- è 26,46 miliardi di euro. Vicina a quella di altri partner europei. La vera anomalia, come mostra il grafico, è che rappresenta una quota di Pil pari a quella che destiniamo alle politiche del lavoro e poco meno di quanto va alla protezione sociale.
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Categoria: Il Punto Pagina 115 di 154
La Banca centrale europea può fare molto di più per accorciare la crisi. Perché l’idea che con tassi nominali vicini a zero la politica monetaria diventi impotente è un mito da sfatare.Il taglio del tasso di sconto dello 0,25 per cento è, in ogni caso, troppo timido.
Traffico di droga, estorsioni, usura, edilizia, alberghi, grande distribuzione: Cosa nostra rimane la stessa ma si adatta ai tempi di crisi economica diversificando le attività criminali sia nella roccaforte siciliana sia nelle regioni del Nord. Sempre attenta ai legami con il mondo della politica.
I sindacati fanno passi in avanti nel definire le regole di rappresentanza. Bene perchè ciò permetterà di decentrare la contrattazione, azienda per azienda. Servirà per stimolare la produttività. Sempre che i sindacati, che oggi si dichiarano per lo sviluppo dell’innovazione nelle imprese, non tornino al passato ostacolandola. Il decentramento della contrattazione servirà anche per favorire contratti di solidarietà espansiva, che creino lavoro oltre a non distruggerlo.
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Al 90 per cento politici con più di dieci anni di esperienza in cariche elettive, un sesto di loro ripescato tra i non eletti in Parlamento. Ecco chi sono i nuovi 40 viceministri e sottosegretari del Governo Letta.
L’Imu ancora al centro del confronto politico mentre 6 milioni di persone sono disoccupate o scoraggiate. A chi minaccia il ritorno alle urne, bene ricordare che i sondaggi elettorali sono poco attendibili e i sondaggisti sembrano rassegnati a ritenerli poco utili nel prevedere il voto.
Per varare una nuova legge elettorale -a parole voluta da tutti- i partiti non sono riusciti a trovare un accordo nell’intera scorsa legislatura. Legittime le perplessità sulla loro volontà di arrivarci adesso. Forse si potrebbe far scrivere il testo a un’assemblea civica esterna al Parlamento, sull’esempio dei canadesi. Vediamo come hanno fatto.
Sono schizzinosi i giovani in cerca di lavoro? Uno studio dice che lo sono sempre meno e i famigerati choosy si annidano tra chi ha le spalle coperte.
Nelle università il nepotismo c’è. I numeri, però, dicono che il tasso di inadeguatezza professionale dei “figli di” è pari a quello degli altri. Rimane, comunque, un problema etico. Ed estetico.
La redazione festeggia la nascita del figlio dell’amico e collega Riccardo Puglisi e di Elena. Benvenuto Tommaso!
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Nel programma del neonato Governo Letta, la sospensione dell’Imu sulla prima casa in attesa di una riforma. Bene allineare gli estimi catastali ai valori di mercato e ridurre le aliquote, ma non si è mai vista una riforma fiscale fatta sospendendo le tasse. E ricordiamoci che priorità oggi è ridurre la pressione fiscale sul lavoro.
In piena emergenza economica, sociale e istituzionale i temi dell’ambiente e dell’energia rischiano di passare in secondo piano. Ma devono rimanere nell’agenda politica del Governo. Almeno nei termini indicati dai “saggi” nominati da Napolitano.
“Studiare forme di reddito minimo” ha promesso Letta nel suo discorso programmatico. L’esempio del Trentino può essere d’aiuto.
La querelle sui risultati di Reinhart-Rogoff riguardo alla relazione fra debito pubblico e crescita economica ha messo in ombra un problema fondamentale: potrebbe essere la bassa crescita a causare l’alto debito anzichè il contrario.
Beppe Grillo è solo il più recente predicatore della decrescita economica. Ci sono vari e illustri precedenti. Tutti utopici. Perché è impossibile frenare la tensione alla crescita a meno di rinunciare alla democrazia. Del resto, nella decrescita ci siamo in pieno. Involontariamente. E ci viviamo molto male.
Abbiamo completato il Dossier “Cosa dicono e cosa no i sondaggi elettorali” con le risposte dei sondaggisti alla domande de lavoce.info. Ne parleremo anche al Festivaleconomia di Trento.
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Il nuovo Governo avrà come traccia i due rapporti dei “saggi” nominati da Napolitano. Che in tema di riforme istituzionali propongono ricette di buonsenso per dare governabilità al paese, ma non prendono posizione sulla legge elettorale. Speriamo che il Presidente riesca a dare finalmente la spinta necessaria per uscire dallo stallo. Il rapporto dei saggi è bancocentrico. Eppure gli strumenti bancari tradizionali sono insufficienti per contrastare la stretta del credito. Ci vogliono canali alternativi per fare affluire alle imprese il risparmio raccolto dagli investitori istituzionali (fondi pensione, assicurazioni, fondi comuni). Alcuni esistono già e si possono utilizzare.
Macchinoso e inefficiente, l’attuale impianto di aiuti alle imprese va smontato per ricostruirlo adeguato e flessibile. Con meno risorse da distribuire, ma -in cambio- un fisco meno aggressivo e più equo, una pubblica amministrazione che paga i debiti, infrastrutture e procedure che assecondino le attività produttive.
La formazione professionale è un buco nero. Da una ricerca viene fuori che si punta a “riempire le classi” con corsi d’inglese e informatica dagli esiti occupazionali incerti. Soldi di tutti buttati al vento.
Additato come capro espiatorio di molti mali italiani, l’euro è accusato anche di frenare la crescita del nostro paese. Ma se guardiamo i numeri vediamo che la moneta unica c’entra ben poco e la responsabilità della stagnazione è tutta nostra.
Lo sblocco di 40 miliardi per pagare i debiti della pubblica amministrazione pone il problema di un equo riparto tra i vari enti del maggior costo del debito dello Stato per finanziare l’operazione. Ecco perché.
Abbiamo completato il Dossier “Cosa dicono e cosa no i sondaggi elettorali” con le risposte dei sondaggisti alla domande de lavoce.info.
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Al nuovo Presidente della Repubblica spetterà per la prima volta il compito essere garante dell’obbligo del pareggio di bilancio inserito nell’articolo 81 della Costituzione. Una questione spinosa che si presta a interpretazioni discordanti. Vediamo quali e perché.
Per Roma, prossima al voto amministrativo (26-27 maggio), uno dei maggiori problemi irrisolti rimane quello dei trasporti. Rimpiazzare i mezzi vetusti e fare manutenzione straordinaria alle reti è necessario, ma soprattutto curare l’integrazione dei servizi e l’interscambio tra bus, tram, metro, ferrovie. E tenere ben separata la contabilità tra gestione corrente e investimenti.
Le riforme del lavoro servono a creare occupazione? Non tutti ne sono convinti. Un botta e risposta dopo l’articolo “Licenziamenti e legge Fornero”.
Nel documento del ministro per la Coesione territoriale, sette innovazioni di metodo per usare efficacemente i fondi comunitari. Finalmente c’è la consapevolezza che l’utilizzo di queste risorse deve essere programmato. Ma le sette indicazioni sono in parte scontate, in parte ancora insufficienti.
Solo un atteggiamento troppo accondiscendente ha consentito a molte società di calcio di non dichiarare fallimento. Un grafico mostra i numeri del disastro.
I partiti hanno invaso tutto e oggi c’è una ribellione contro di loro. Ma sono utili e bisogna ripensarli. M5s e le stesse evoluzioni interne al Pd fanno pensare che si stia andando verso forme leggere, all’americana.
Dall’inizio della grande crisi le banche sono nude come l’imperatore della celebre favola. Occorre rivestirle, cioè ricapitalizzarle. Non è vero che questo aumenta il costo della provvista e quindi dei prestiti. Per ogni euro di credito deteriorato, le banche italiane hanno meno di 40 centesimi di accantonamento per far fronte all’eventuale perdita. Una situazione rischiosa che tende a peggiorare. Per questo la Banca d’Italia ha imposto scelte più prudenti.
Il mercato delle case è bloccato. Utile allineare il valore storico a quello di mercato degli immobili delle società pagando una ragionevole imposta. Così i proprietari che hanno creato società per contenervi i loro investimenti in mattone non andrebbero incontro a tassazioni troppo gravose sulle plusvalenze realizzate e sarebbero invogliati a vendere.
Margaret Thatcher è stata una di quei politici che lasciano il segno. Per questo se ne discute a 30 anni di distanza. Le sue politiche sembrano e avere avuto due effetti: uno recessivo immediato e uno espansivo di lunga durata. E hanno aumentato le disuguaglianze.
Per capire le cause della disoccupazione giovanile italiana è utile partire dalla Campania, dove il fenomeno è particolarmente rilevante e drammatico.
Due affermazioni sono ricorrenti in questa già fin troppo lunga crisi politica. La prima è che “il drammatico aumento dei licenziamenti è colpa della riforma Fornero”. La seconda è che “il Belgio ha potuto fare a meno di un Governo per due anni senza contraccolpi sull’economia”. Nessuno ha provato a trovare riscontri di queste due tesi. Noi l’abbiamo fatto. E la realtà sembra molto diversa: sin qui la riforma Fornero ha ridotto le assunzioni, ma non ha aumentato i licenziamenti; e il Belgio ha pagato la mancanza di un governo con quasi un punto di Pil.
Al prossimo sindaco di Roma toccherà occuparsi con urgenza del trasporto urbano al collasso che oggi fa gravare sulla collettività un miliardo e mezzo di costi. La strada dello stimolo della concorrenza è ineludibile anche per via dei regolamenti europei.
L’Eurogruppo discute della crisi di Cipro. Il pericoloso precedente del prelievo sui conti correnti, ha portato a galla le debolezze dell’attuale architettura istituzionale dell’area euro. Che è incapace di prendere le decisioni indispensabili.
Nel libro dei sogni delle promesse elettorali, la non pignorabilità della prima casa è stata cavalcata sia da liste di destra sia dal Movimento 5 stelle. Applicarla affosserebbe il mercato dei mutui e il credito ipotecario, aggravando il credit crunch. Si può invece pensare di proteggere l’abitazione se Equitalia vuole accendervi un’ipoteca.
Da quattro mesi i premi per l’assicurazione Rc-auto sono uguali per uomini e donne. Per capire chi perde e chi guadagna abbiamo messo a confronto 2500 preventivi di varie compagnie. Le giovani donne pagano di più, anche per gli altri.
In un nuovo Dossier gli interventi pubblicati su lavoce.info dei sondaggisti che spiegano perché i risultati del voto di febbraio sono così distanti dalle loro rilevazioni durante la campagna elettorale. Abbiamo loro posto alcune domande. Attendiamo adesso le risposte.
Il governo vara il decreto sui debiti commerciali delle amministrazioni pubbliche. Ma continua a non sapere di quale cifra si tratti. Girano le cifre più disparate: 70 miliardi, 90, più di 100. Possibile che in tutti questi anni non si sia riusciti almeno a quantificarne l’ammontare? Il disordine contabile regna nelle nostre amministrazioni pubbliche.
Un radicale cambio di politica monetaria del Giappone è stato annunciato dal nuovo governatore della banca centrale. È il più grande esperimento mai visto per espandere la quantità di moneta. E sfuggire alla trappola deflazionistica. Vediamo in cosa consiste, quali dubbi sorgono sulla sua riuscita, che differenze ci sono rispetto alle nuove strade imboccate dalla politica monetaria della Fed americana e al conservatorismo della Bce.
Davvero eliminando livelli intermedi di decentramento -come le province– si risparmia denaro pubblico? In realtà non è così scontato. Vari esempi nel mondo suggeriscono il contrario.
Continua il nostro confronto sull’attendibilità dei sondaggi elettorali. Utile capire la ragione degli enormi errori di previsione nell’ultima tornata anche perché tra poco si rischia di tornare al voto. Ne parleremo anche al prossimo Festival Economia di Trento, dal 30 maggio al 2 giugno al 2013.
Margaret Thatcher rimarrà una figura molto controversa. Ma senza dubbio ha traghettato il Regno Unito in una nuova fase storica. Politica ed economica.
Potrebbe essere la più grande manovra di rilancio economica degli ultimi decenni il pagamento di 40 miliardi di debiti accumulati dalle amministrazioni pubbliche verso i propri fornitori. Importante che nel decreto che verrà varato dal Consiglio dei ministri siano chiare e trasparenti le priorità con cui verranno pagati i fornitori soprattutto da parte delle amministrazioni locali. Assurdo escludere dai rimborsi le banche: renderebbe i 50 miliardi e più di crediti rimasti meno bancabili. E fondamentale assicurarsi che d’ora in poi non si accumulino ulteriori ritardi nei pagamenti.
Quanto costerebbe il finanziamento del nostro debito pubblico se uscissimo dall’euro? Nell’andamento dello spread conta la probabilità che viene attribuita al fatto che Italia e Germania non abbiano più la stessa valuta nel 2023. Anche piccole variazioni nella probabilità di uscita dell’Italia dall’euro possono generare grandi fluttuazioni nello spread. Bene che i nostri politici soppesino con attenzione le loro parole.
Dopo gli esiti elettorali, sono sul banco degli imputati i sondaggisti. Abbiamo chiesto a una serie di addetti ai lavori di spiegare la débâcle. Pubblichiamo il primo contributo: altri interventi in arrivo nei prossimi giorni.
Sempre più famiglie e imprese in difficoltà. Lo si vede dai crediti in sofferenza delle banche che hanno superato 125 miliardi, 20 in più di un anno fa. Perché non si blocchi il sistema di erogazione dei finanziamenti, si potrebbero mettere in atto interventi mirati: dalla creazione di una bad bank alla cartolarizzazione dei crediti deteriorati.