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Categoria: Il Punto Pagina 127 di 150

Sommario 19 luglio 2006

Si dice che il governatore della Fed, Ben Bernanke, abbia difetti di comunicazione. Ma le reali “ambiguità” di Bernanke sono altre: non ha ancora chiarito se la Fed passerà ad un regime di inflation targeting e come gestirà la fase critica di rallentamento del mercato immobiliare americano.

Il protezionismo dei paesi ricchi rischia di far fallire i negoziati del Doha round e di spingere verso accordi bilaterali penalizzanti per i paesi poveri. E l’Italia si accoda, spesso contro i suoi interessi, a quelli che frenano l’apertura dei mercati. Le fusioni transfrontaliere, possono contruibuire ad ampliare i mercati.  Ma l’impatto sui consumatori dipendera’ dal potere delle autorità antitrust e dalla qualità della regolazione. Di fronte alla fusione Abertis-Autostrade, la preoccupazione principale dei governanti italiani sembra quella del drenaggio di risorse “italiane” da parte di un operatore straniero. Ciò che rimane in ombra è proprio la qualità della regolazione tariffaria e la regolazione della qualita’. Utile tornare alla direttiva Costa-Ciampi per i rapporti tra tariffe e investimenti e adottare una vera contabilità regolatoria. Intanto l’Anas non riesce ad essere né un regolatore indipendente né un’azienda che produce un servizio pubblico fondamentale in modo efficiente. Un riassetto dell’ente è indispensabile e urgente, purché si abbiano le idee chiare.

Dopo la replica di Raffaello Sestini a Marcello Basili anche Fabio Pammolli e Nicola Salerno intervengono nel dibattito sui taxi.

Sommario 17 luglio 2006

I tassisti, dopo l’incontro con Bersani, hanno celebrato l’accordo come la vittoria ai mondiali.  Mentre il ministro ha parlato di pareggio.  Ma a Berlino, dopo i rigori, una sola squadra ha alzato la Coppa. Che ne sarà ora delle altre liberalizzazioni? A Marcello Basili risponde Raffaello Sestini, Capo Ufficio legislativo Ministero dello Sviluppo Economico.

A cento giorni dal voto delle politiche, non si parla più neanche di politiche della famiglia, che tanto avevano acceso il dibattito elettorale. Eppure i dati ISTAT e le Indagini Banca d’Italia mostrano come le famiglie con redditi stagnanti soffrano l’inflazione e i pochi servizi , mentre la situazione dei giovani oscilla tra precariato e una (spesso non voluta) dipendenza dalla famiglia. Possibile intervenire a costo zero per le casse dello stato razionalizzando i sussidi alle famiglie, liberalizzando gli orari della distribuzione e dei servizi (permettendo di meglio conciliare i tempi della vita) e stimolando politiche aziendali dell’orario di lavoro e dell’offerta di servizi, più attente alle responsabilità familiari dei lavoratori e delle lavoratrici.

Un ricordo di Sergio Steve, che ci ha educato all’impegno civile e a “essere attenti ai fatti ed evitare complicazioni inutili”.

Un commento dell’ambasciatore Eugenio D’Auria all’intervento di Quinteri sulla riorganizzazione del ministero del commercio estero. Elenka Brenna discute gli interventi sulle politiche sanitarie.

Sommario 10 luglio 2006

Un Dpef di inizio legislatura può essere molto utile perché ha un orizzonte programmatico lungo. Quello approvato dall’ultimo Consiglio dei ministri e’ ambizioso negli obiettivi sui conti pubblici, ma reticente su come potranno essere raggiunti. Non indica neanche quanta della correzione del disavanzo prevista sia imputabile alle entrate, né entra nel dettaglio dei singoli provvedimenti finalizzati ad aumentare il gettito. Conferma come prioritaria la strategia impostata con il decreto legge 223, che prevede molti provvedimenti di contrasto a evasione, elusione ed erosione fiscale, con ricadute sulle imposte dirette, indirette e sull’Irap. Apprezzabile che si tocchino molti punti deboli del sistema con interventi mirati, ma vi sino diversi aspetti da modificare in sede di conversione del decreto. Necessari anche interventi che affrontino i conti degli enti locali sempre piu’ insostenibili, mentre sono proprio i comuni a effettuare la gran parte degli investimenti pubblici. L’auspicio e’ che a settembre, quando presenterà gli interventi promessi ma non specificati, il Governo mostri lo stesso coraggio avuto col decreto sulle liberalizzazioni. Sulla concorrenza nel commercio il decreto Bersani rivendica competenza statale. Giusto perche’ le Regioni hanno dimostrato di essere molto esposte alle pressioni delle lobbies locali.

Aggiornamento: Kant il Dpef e i Fiscal Councils di Paolo Manasse. Ma la giustizia sportiva è giusta di Diego Corrado.

Sommario 7 luglio 2006

Liberalizzando aspirine, panifici, assicurazioni e atti notarili, il decreto Bersani mira a ridare potere d’acquisto a chi lo ha perso negli ultimi anni e ridurre i costi dele imprese che usano i servizi dei professionisti. Ma offre anche qualche compensazione a chi, occupato a bloccare i piazzali degli aeroporti e delle stazioni, non ha avuto modo di leggere con calma il testo del decreto.
Nel calcio come nel mercato del lavoro. Difficile accedere a un posto di titolare dove i giovani sono ostacolati nel trovare lavoro, giocare nella nazionale e’ un buon affare per la carriera.  E ci vogliono nuove istituzioni e autorità imparziali nel fissare le regole.

Oltre agli scandali, ci sono anche altri modi di toccare il Fondo. Sui giornali italiani non se ne parla, ma all’estero si discute sempre più spesso di cambiare i meccanismi di rappresentanza e di finanziamento di un Fondo Monetario Internazionale che non può più funzionare come era stato pensato nel 1944 a Bretton Woods.

Sergio Bologna e Anna Soru intervengono, nel dibattito sulla riforma della legge Biagi.
Marcello Basili commenta l’intervento di Tito Boeri sui taxi.

Sommario 4 luglio 2006

Il Governo vara, nell’unico modo possibile, un pacchetto di misure di liberalizzazione. Alcune sono già in vigore.  Altre richiederanno ulteriori interventi e rischiano di non venire mai attuate. Cerchiamo di evidenziare gli aspetti più importanti dei provvedimenti e discutiamo di cosa si può fare per renderli più efficaci. Buon inizio, comunque, del nuovo Governo.

Ringraziamo il Presidente del Consiglio Prodi per i suoi auguri in occasione d

el quarto compleanno de lavoce.info e Giuliano Ferrara per la sua valutazione della nostra esperienza. Abbiamo intenzione di continuare, essendo al contempo più europei e più capaci di trattare questioni trascurate dal dibattito pubblico. Aiutateci segnalando temi importanti nelle risposte al nostro questionario e sostenendoci coi vostri contributi.

Sommario 27 giugno 2006

Si avvicina il nostro compleanno: vi chiediamo due minuti per rispondere a un questionario. Ci servirà per migliorare il servizio. Grazie.

La timida crescita del 2006 rischia di durare poco se non si fa qualcosa per allentare i vincoli che frenano l’economia italiana. Con un petrolio così caro, è sempre più urgente che il governo riempia di contenuti la delega in bianco che chiede per liberalizzare i mercati dell’elettricità e del gas. Senza dimenticare il risparmio energetico e le fonti alternative. Un po’ di coraggio ci vorrebbe anche per ridurre drasticamente gli aspetti anti-competitivi dell’affido di incarichi in-house (cioè senza appalto pubblico) nella pubblica amministrazione. Tenendo a mente che, come si impara dall’esperienza degli altri paesi Ocse, far passare le riforme non è un’impresa impossibile anche per governi deboli o poco coesi, soprattutto se i cittadini sono informati sui loro costi e benefici.  Speriamo di trovare queste riforme nel Dpef, che secondo la legge, deve essere consegnato al Parlamento entro il 30 giugno. 

Otto squadre si contendono la vittoria ai mondiali di calcio. Chi vince avrà davvero vantaggi economici?

Roberto Convenevole commenta l’articolo di Arachi, Fiorio e Zanardi sull’Iva. La controreplica degli autori.

Sommario 20 giugno 2006

Dunque, si ri-vota, stavolta sulla Costituzione. Una scheda per capirne di più ed un “vero o falso” su quanto che si dice sui media e nel dibattito politico. Centro-destra e centro-sinistra hanno idee opposte sul referendum, ma entrambe vogliono cambiare la Costituzione. Ma perché cambiarla? E dove farlo? Per l’efficacia e la stabilità dei governi è forse più utile riformare la legge elettorale che introdurre il premierato. E il decentramento dei poteri è un dato di fatto, con cui bisogna imparare a convivere.  A proposito di federalismo: più che la spaccatura del Paese, con la riforma il rischio è la moltiplicazione dei centri decisionali e la perdita di autonomia tributaria degli enti locali con connessi problemi di irresponsabilità finanziaria e aumento della spesa pubblica. Proprio ora che si sta tentando di imporre invece un vincolo rigido sul bilancio delle Regioni. In ogni modo, Costituzione a parte, è forse lo stesso istituto del referendum che meriterebbe di essere riformato.

Continua il miracolo dei nuovi di posti di lavoro; si chiama, in grande parte, immigrazione.

Aggiornamenti sul calcio: Il gol non segna la crescita, Le società calcistiche, colossi finanziari con i piedi d’argilla.

 Nicola Lacetera e Mario Macis rispondono ai commenti dei lettori.

Sommario 16 giugno 2006

Il cuneo fiscale e contributivo resta ancora per molti aspetti un oggetto misterioso. Ma cosa è questo cuneo, come è composto e quali sono le conseguenze di una riduzione di una o più delle sue componenti? E’ importante distinguere tra le parti del cuneo formate da imposte e quella formata da contributi. Non è vero che un taglio del cuneo sui salari più bassi sarebbe un sussidio implicito all’agricoltura perchè sono relativamente pochi i lavoratori salariati nel settore e si potrebbe contestualmente abolire il regime speciale dei sussidi di disoccupazione per i lavoratori agricoli. Il vero problema è che il governo sembra intenzionato a mantenere le politiche di sussidio all’agricoltura, con motivazioni ambientali assai poco condivisibili. Per finanziare il taglio del cuneo è stata formulata l’ipotesi di un ritocco delle aliquote Iva. Oltre agli effetti sull’inflazione, preoccupano gli aspetti redistributivi.

Armando Tursi commenta le proposte di riforma della Legge Biagi.

Sommario 13 giugno 2006

Riformare un sistema pensionistico significa introdurre regole trasparenti e automatiche che leghino le prestazioni all’andamento demografico, in modo da garantire sostenibilità ed equità intergenerazionale.  Nella passata legislatura si sono perse due occasioni per farlo: non si è fatta la verifica del 2001, nè l’aggiornamento dei coefficienti di trasformazione del 2005.  Mentre si sono introdotte nuove disparità di trattamento con lo scalone del 2008.  Bisognerà ora porvi riparo. Non nella manovra correttiva, ma nella Finanziaria 2007.  A differenza dei politici, i nostri manager non sono in media piu’ vecchi dei loro omologhi stranieri. Ma c’è molta più dispersione nell’età dei dirigenti italiani, ce ne sono di tutte le età, accanto ad una diffusa riluttanza ad usare sistemi di selezione meritocratici.

Luigi Spaventa commenta l’intervento di Tito Boeri e Pietro Garibaldi sulla due diligence. La controreplica degli autori.

Sommario 8 giugno 2006

Terminata la due diligence sui conti pubblici. Abbiamo conferma dela pesante eredità lasciata dal Governo Berlusconi e della necessità di un processo di formazione e monitoraggio del bilancio meno soggetto alle pressioni dell’esecutivo. Bene rafforzare il servizio bilancio di Camera e Senato. La Ragioneria generale dello Stato deve essere messa in grado di monitorare ministeri e società partecipate. Abbiamo un nuovo ministero per il Commercio estero e forse non è un male: oggi sono troppi i soggetti che dovrebbero promuovere l’Italia all’estero. Servono meno enti, e una cabina di regia nazionale.

Un consiglio per il ministro Mussi: usi le valutazioni del Civr nell’assegnare i fondi per la ricerca. Servirà proprio per combattere l'”università dei predestinati”. Tanto più se il ministro si preoccuperà di rendere più trasparente e concorrenziale il reclutamento dei docenti universitari. A partire dall’inrodurre l’obbligo che i bandi di concorso per posti di professore siano aperti a tutti, senza specificazione della tipologia di candidato.  Anche le associazioni imprenditoriali si interessano al sistema universitario. E’ positivo. Ma dovrebbero ricordare che troppa attenzione agli interessi tecnologici di breve periodo, nuoce alle stesse imprese.

Luigi Spaventa commenta l’intervento di Boeri e Garibaldi sulla due diligence. La controreplica degli autori.

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