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Categoria: Il Punto Pagina 130 di 153

Sommario 7 luglio 2006

Liberalizzando aspirine, panifici, assicurazioni e atti notarili, il decreto Bersani mira a ridare potere d’acquisto a chi lo ha perso negli ultimi anni e ridurre i costi dele imprese che usano i servizi dei professionisti. Ma offre anche qualche compensazione a chi, occupato a bloccare i piazzali degli aeroporti e delle stazioni, non ha avuto modo di leggere con calma il testo del decreto.
Nel calcio come nel mercato del lavoro. Difficile accedere a un posto di titolare dove i giovani sono ostacolati nel trovare lavoro, giocare nella nazionale e’ un buon affare per la carriera.  E ci vogliono nuove istituzioni e autorità imparziali nel fissare le regole.

Oltre agli scandali, ci sono anche altri modi di toccare il Fondo. Sui giornali italiani non se ne parla, ma all’estero si discute sempre più spesso di cambiare i meccanismi di rappresentanza e di finanziamento di un Fondo Monetario Internazionale che non può più funzionare come era stato pensato nel 1944 a Bretton Woods.

Sergio Bologna e Anna Soru intervengono, nel dibattito sulla riforma della legge Biagi.
Marcello Basili commenta l’intervento di Tito Boeri sui taxi.

Sommario 4 luglio 2006

Il Governo vara, nell’unico modo possibile, un pacchetto di misure di liberalizzazione. Alcune sono già in vigore.  Altre richiederanno ulteriori interventi e rischiano di non venire mai attuate. Cerchiamo di evidenziare gli aspetti più importanti dei provvedimenti e discutiamo di cosa si può fare per renderli più efficaci. Buon inizio, comunque, del nuovo Governo.

Ringraziamo il Presidente del Consiglio Prodi per i suoi auguri in occasione d

el quarto compleanno de lavoce.info e Giuliano Ferrara per la sua valutazione della nostra esperienza. Abbiamo intenzione di continuare, essendo al contempo più europei e più capaci di trattare questioni trascurate dal dibattito pubblico. Aiutateci segnalando temi importanti nelle risposte al nostro questionario e sostenendoci coi vostri contributi.

Sommario 27 giugno 2006

Si avvicina il nostro compleanno: vi chiediamo due minuti per rispondere a un questionario. Ci servirà per migliorare il servizio. Grazie.

La timida crescita del 2006 rischia di durare poco se non si fa qualcosa per allentare i vincoli che frenano l’economia italiana. Con un petrolio così caro, è sempre più urgente che il governo riempia di contenuti la delega in bianco che chiede per liberalizzare i mercati dell’elettricità e del gas. Senza dimenticare il risparmio energetico e le fonti alternative. Un po’ di coraggio ci vorrebbe anche per ridurre drasticamente gli aspetti anti-competitivi dell’affido di incarichi in-house (cioè senza appalto pubblico) nella pubblica amministrazione. Tenendo a mente che, come si impara dall’esperienza degli altri paesi Ocse, far passare le riforme non è un’impresa impossibile anche per governi deboli o poco coesi, soprattutto se i cittadini sono informati sui loro costi e benefici.  Speriamo di trovare queste riforme nel Dpef, che secondo la legge, deve essere consegnato al Parlamento entro il 30 giugno. 

Otto squadre si contendono la vittoria ai mondiali di calcio. Chi vince avrà davvero vantaggi economici?

Roberto Convenevole commenta l’articolo di Arachi, Fiorio e Zanardi sull’Iva. La controreplica degli autori.

Sommario 20 giugno 2006

Dunque, si ri-vota, stavolta sulla Costituzione. Una scheda per capirne di più ed un “vero o falso” su quanto che si dice sui media e nel dibattito politico. Centro-destra e centro-sinistra hanno idee opposte sul referendum, ma entrambe vogliono cambiare la Costituzione. Ma perché cambiarla? E dove farlo? Per l’efficacia e la stabilità dei governi è forse più utile riformare la legge elettorale che introdurre il premierato. E il decentramento dei poteri è un dato di fatto, con cui bisogna imparare a convivere.  A proposito di federalismo: più che la spaccatura del Paese, con la riforma il rischio è la moltiplicazione dei centri decisionali e la perdita di autonomia tributaria degli enti locali con connessi problemi di irresponsabilità finanziaria e aumento della spesa pubblica. Proprio ora che si sta tentando di imporre invece un vincolo rigido sul bilancio delle Regioni. In ogni modo, Costituzione a parte, è forse lo stesso istituto del referendum che meriterebbe di essere riformato.

Continua il miracolo dei nuovi di posti di lavoro; si chiama, in grande parte, immigrazione.

Aggiornamenti sul calcio: Il gol non segna la crescita, Le società calcistiche, colossi finanziari con i piedi d’argilla.

 Nicola Lacetera e Mario Macis rispondono ai commenti dei lettori.

Sommario 16 giugno 2006

Il cuneo fiscale e contributivo resta ancora per molti aspetti un oggetto misterioso. Ma cosa è questo cuneo, come è composto e quali sono le conseguenze di una riduzione di una o più delle sue componenti? EÂ’ importante distinguere tra le parti del cuneo formate da imposte e quella formata da contributi. Non è vero che un taglio del cuneo sui salari più bassi sarebbe un sussidio implicito all’agricoltura perchè sono relativamente pochi i lavoratori salariati nel settore e si potrebbe contestualmente abolire il regime speciale dei sussidi di disoccupazione per i lavoratori agricoli. Il vero problema è che il governo sembra intenzionato a mantenere le politiche di sussidio allÂ’agricoltura, con motivazioni ambientali assai poco condivisibili. Per finanziare il taglio del cuneo è stata formulata lÂ’ipotesi di un ritocco delle aliquote Iva. Oltre agli effetti sullÂ’inflazione, preoccupano gli aspetti redistributivi.

Armando Tursi commenta le proposte di riforma della Legge Biagi.

Sommario 13 giugno 2006

Riformare un sistema pensionistico significa introdurre regole trasparenti e automatiche che leghino le prestazioni all’andamento demografico, in modo da garantire sostenibilità ed equità intergenerazionale.  Nella passata legislatura si sono perse due occasioni per farlo: non si è fatta la verifica del 2001, nè l’aggiornamento dei coefficienti di trasformazione del 2005.  Mentre si sono introdotte nuove disparità di trattamento con lo scalone del 2008.  Bisognerà ora porvi riparo. Non nella manovra correttiva, ma nella Finanziaria 2007.  A differenza dei politici, i nostri manager non sono in media piuÂ’ vecchi dei loro omologhi stranieri. Ma c’è molta più dispersione nell’età dei dirigenti italiani, ce ne sono di tutte le età, accanto ad una diffusa riluttanza ad usare sistemi di selezione meritocratici.

Luigi Spaventa commenta l’intervento di Tito Boeri e Pietro Garibaldi sulla due diligence. La controreplica degli autori.

Sommario 8 giugno 2006

Terminata la due diligence sui conti pubblici. Abbiamo conferma dela pesante eredità lasciata dal Governo Berlusconi e della necessità di un processo di formazione e monitoraggio del bilancio meno soggetto alle pressioni dellÂ’esecutivo. Bene rafforzare il servizio bilancio di Camera e Senato. La Ragioneria generale dello Stato deve essere messa in grado di monitorare ministeri e società partecipate. Abbiamo un nuovo ministero per il Commercio estero e forse non è un male: oggi sono troppi i soggetti che dovrebbero promuovere l’Italia all’estero. Servono meno enti, e una cabina di regia nazionale.

Un consiglio per il ministro Mussi: usi le valutazioni del Civr nell’assegnare i fondi per la ricerca. Servirà proprio per combattere l'”università dei predestinati”. Tanto più se il ministro si preoccuperà di rendere più trasparente e concorrenziale il reclutamento dei docenti universitari. A partire dall’inrodurre l’obbligo che i bandi di concorso per posti di professore siano aperti a tutti, senza specificazione della tipologia di candidato.  Anche le associazioni imprenditoriali si interessano al sistema universitario. E’ positivo. Ma dovrebbero ricordare che troppa attenzione agli interessi tecnologici di breve periodo, nuoce alle stesse imprese.

Luigi Spaventa commenta l’intervento di Boeri e Garibaldi sulla due diligence. La controreplica degli autori.

Sommario 4 giugno 2006

Come ci ha ricordato il Governatore della Banca d’Italia, l’economia italiana cresce poco perché non sa più innovare. Ma tornare a innovare è una missione difficile che non si può realizzare con i sussidi o per decreto. Ci vogliono nuovi prodotti più che nuovi processi. Meglio puntare su brevetti europei che non ostacolino la ricerca di base piuttosto che sperare nell’effetto dell’azzeramento delle tasse sulle piccole invenzioni. Senza dimenticare l’importanza dell’innovazione digitale nella Pubblica Amministrazione.

Torniamo a parlare di calcio, discutendo di tetti agli stipendi dei calciatori come alternativa alla superlega europea.
Fulvio Fammoni, Segretario Confederale Cgil, commenta il dossier de lavoce sulla Legge Biagi.

Aggiornamento: Una ricognizione fra il tecnico e il politico di Tito Boeri e Pietro Garibaldi

Sommario 29 maggio 2006

L’Italia ha bisogno di legalità. Per riguadagnare credibilità rispetto agli investitori esteri, ma non solo. Le riforme recenti richiedono dei correttivi, ma ancora di più serve dare maggiore efficienza al sistema. Avere accorciato i tempi della prescrizione per alcuni reati può paradossalmente allungare i tempi del processo. I reati delle imprese riguardano ancora un gruppo troppo limitato di casi, e la norma è poco efficace; alcune proposte
alla luce dell’esperienza internazionale. Serve poi una magistratura più specializzata in materia economica; le competenze generiche non bastano più.
In ambito finanziario, il ruolo delle autorità è da rivedere, ma soprattutto il testo unico bancario va ripensato.

Dall’1 al 4 giugno, lavoce.info sarà presente in carne e ossa al festival dell’economia. In un programma già molto fitto, alcune iniziative da noi promosse. Potete partecipare anche mandandoci domande prima dei vari dibattiti che metteremo poi in onda sul sito. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno permesso di essere presenti.

Gloria Buffo e Alessandro Genovesi commentano le proposte lanciate da Marco Leonardi e Massimo Pallini sulla Legge Biagi. La controreplica degli autori.

Sommario 22 maggio 2006

Pericoloso cambiare la struttura del Governo contestualmente alla definizione dei ministri. In questo caso poi la si è stravolta mettendo in secondo piano il funzionamento della macchina amministrativa e il contenimento della spesa pubblica rispetto alla ricerca di equilibri fra i partiti. Il nuovo Governo dovrà fronteggiare una situazione d’emergenza economica del paese con tanti centri decisionali, dunque più spesa pubblica. Lo smantellamento del ministero del welfare e la separazione di infrastrutture da trasporti aprono poi conflitti di competenze su materie che sono tra di loro indissolubilmente legate. Come si riusciranno ad evitare i conflitti di competenze? E chi coordinerà le diverse strategie? 
Servono le quote rosa? Se sì, andrebbero poste sul serio, ad esempio in termini di ministri con portafoglio non di ministri tout court. Potrebbero anche essere inizialmente modeste, ma crescenti nel tempo onde incentivare una sempre maggiore partecipazione femminile alla guida delle nostre istituzioni.

Nuovi interventi sulla flessibilità del mercato del lavoro:  Maria Lamelas e Alessio Liquori, e Valerio Speziale. Mentre Andrea Moro replica all’intervento di Andrea Ichino; la controreplica dell’autore.

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