Lavoce.info

Categoria: Il Punto Pagina 131 di 153

Sommario 18 Maggio 2006

Auguri al nuovo Governo, soprattutto al nuovo Ministro dellÂ’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, che incontreremo al

festival dell’economia di Trento . Completato dunque il ricambio ai vertici delle istituzioni. Ma non c’è stato il ricambio generazionale. Perché in Italia solo i politici non vanno in pensione?
Di juventus, invece, sembra essercene stata fin troppa nel calcio non giocato, ma parlato sui telefonini per condizionare gli arbitraggi. Alcune proposte per uscire da calciopoli, ridando credibilità a una industria che vale quasi mezzo punto di Pil e appassiona 40 milioni di italiani. Non bastano i pur necessari controlli più rigorosi. Né i richiami all’etica. Bisogna cambiare la governance e rompere il circolo vizioso che attribuisce un crescente potere economico e sportivo ad alcune grandi squadre, accentuando i divari con le squadre più piccole. Può servire anche in questo campo l’Europa: una superlega, arbitraggi internazionali e tetti agli ingaggi coordinati a livello continentale. E giusto anche vietare la quotazione in borsa delle squadre di calcio? Apriamo il confronto.

Proseguiamo il dibattito sul cuneo fiscale, con

tre nuovi interventi di Giuliano Cazzola, Luciano Forlani e Marcello Montefiori.

Sommario 15 maggio 2006

Università e ricerca negli ultimi decenni hanno conosciuto un inesorabile declino. L’Italia ha bisogno di un taglio netto con il passato, e di un ministro innovativo e aperto alle migliori esperienze internazionali. Potrà basarsi sul primo esercizio italiano di valutazione della ricerca, che può servire per incentivare la ricerca anche senza aumentare gli stanziamenti pubblici. Il punto anche sull’attività e gli obiettivi dell’Istituto Italiano di Tecnologia.

 

Uno dei primi atti del nuovo Governo sarà probabilmente la promessa riduzione del cuneo fiscale. Le risorse sono poche.  Bene non fare errori.  Proseguiamo il confronto su come impostare questa misura. 

 

Un chiarimento, in risposta ai lettori, sull’affluenza alle urne alle elezioni del 9-10 aprile.

Sommario 8 maggio 2006

I problemi del mercato del lavoro non sono solo quelli legati alla legge 30 (detta anche legge Biagi), ma certamente il nuovo governo dovrà affrontare il “dualismo contrattuale” del mercato del lavoro. Occorre superare il muro contro muro di chi oggi considera la legge 30 intoccabile o da cancellare. Offriamo 3 proposte. La prima, parte di una più ampia e organica proposta di riforma, suggerisce di creare un sentiero ben definito di ingresso al mercato e valido per tutti, con tutele che crescono nel tempo. La seconda si ispira alla recente riforma tedesca, e prevede un’incentivazione dellÂ’accordo economico tra le parti per la cessazione del rapporto di lavoro. La terza offre all’impresa la possibilità di sperimentare il lavoratore, ma pone seri paletti affinchè di vera sperimentazione si tratti. Alcuni dati e informazioni istituzionali sullo stato di attuazione della legge.

Segnaliamo ai nostri lettori il primo festival dell’economia che si terrà a Trento dal 1 al 4 giugno 2006. Quella de lavoce.info sarà, per una volta, una presenza non solo virtuale.

Maurizio Benetti e Gabriele Olini (Cisl) ritornano sul tema della riduzione del cuneo contributivo.
Aggiornamenti:  I rischi di una timida ripresa di Riccardo Faini; Avvisi ai naviganti di Pierluigi Morelli e Lisa Rodano.

Sommario 2 maggio 2006

La spesa pubblica al netto degli interessi è aumentata di oltre due punti di Pil dal 2001 al 2005. Falliti i vari tentativi di frenare la crescita della spesa messi in atto nella scorsa legislatura come pure le riforme attuate nella seconda metà degli anni ’90.  L’applicazione di un regime privatistico alla dirigenza pubblica ha fatto impennare le retribuzioni degli alti dirigenti senza che si sappia quanto guadagnano. Continuano le pratiche di lottizzazione politica, soprattutto nella sanità. Qui una possibile soluzione è la separazione completa tra finanziamento e produzione delle prestazioni. La spesa sanitaria – cresciuta molto negli ultimi anni – è ancora in gran parte assorbita dagli ospedali. Per ridurre sprechi e inefficienze occorre intervenire sulla dimensione degli ospedali e sugli incentivi derivanti dai meccanismi di rimborso. Qualche utile insegnamento può venire dalle esperienze straniere. Alla fine del 2005 il dibattito mediatico sulla sanità si è concentrato sulla legge 194. Il Parlamento decise un’indagine conoscitiva. Non se ne è più parlato. Quali risultati ha prodotto?
Marco Ponti commenta l’intervento di Giorgio Ragazzi sulla gestione diretta dellÂ’Anas. Carlo Altomonte commenta l’intervento di Tito Boeri sul dopo voto. Molti i libri usciti nelle ultime settimane: alcune schede per orientarsi meglio.

 

Sommario 26 aprile 2006

La fusione tra la spagnola Abertis e l’italiana Autostrade allarma molti politici nostrani, timorosi di perdere un altro campione nazionale. Ma invece di preoccuparsi dei “campioni” nazionali o europei che siano, bisogna tutelare il mercato, e regolare in modo stringente il settore, sia quando gli operatori sono nazionali che quando sono multinazionali. Intanto, Anas decide sul rinnovo di due concessioni autostradali senza ricorrere a una trasparente procedura di gara. E Il Comune di Bologna si accinge ad introdurre il “ticket” di ingresso nel centro storico, che, anziché regolare efficacemente il traffico, sembra un regalo a chi ci vive. E non si tratta di ceti popolari.

Molte preoccupazioni dallÂ’estero sui nostri conti pubblici. Non rischiamo di uscire dall’euro, ma ci vuole un governo subito per far risalire lÂ’avanzo primario. Qualche innovazione istituzionale (spacchettamento del Ministero dellÂ’Economia, indipendenza dellÂ’Istat, rafforzamento del servizio bilancio del Parlamento) può servire mentre non c’è bisogno di una commissione anche con nomi altisonanti.

Rifacciamo due conti sul voto. Non sono aumentati i votanti. Solo i voti validi.

Sommario 20 Aprile 2006

Non è per niente preoccupante il fatto che il paese sia spaccato in due. Avviene in tutti i sistemi bipolari. Il problema è che la legge elettorale ci ha consegnato una maggioranza che non ha i numeri per governare con tranquillità in una delle due Camere. Bisogna tornare al maggioritario. La finanza pubblica non permette al nuovo governo di sterilizzare con tagli fiscali gli effetti del caro-petrolio. In ogni caso è meglio liberalizzare il settore e procedere a un riodino organico della tassazione dell’energia.

L’agenda del nuovo governo sarà dominata dalla necessità di emendare i non pochi difetti della legge di tutela del risparmio e di recepire la controversa direttiva europea in materia di offerte pubbliche di acquisto. Tra i temi che dovranno essere affrontati: l’importanza del microcredito in un mondo che tende sempre più ad essere dominato dai grandi conglomerati finanziari, le perplessità sollevate dalle recenti norme anti-scalata che i difensori ad ogni costo dei privilegi nazionali vorrebbero mantenere o addirittura rafforzare. In ogni campo, ma soprattutto in quello finanziario, l’autodisciplina è tanto importante quanto le norme imperative. E’ una partita che si gioca sul nuovo codice di autodisciplina delle società quotate, su come la corporate governance delle banche può tutelare i risparmiatori da conflitti di interesse sempre più ampi e pervasivi e sul comportamento delle associazioni di categoria di fronte alle violazioni di loro associati.

Andrea Montanino commenta “Dopo il voto” di Tito Boeri, proponendo al governo di rinegoziare il Programma di stabilità.

Sommario 13 Aprile 2006

Una volta di più, chi ha cambiato le regole elettorali all’ultimo momento ha perso le elezioni.  Prendendo gli stessi voti, con le vecchie regole, avrebbe vinto.  Nonostante questa nuova legge elettorale che promuove l’ingovernabilità e impedisce ai cittadini di selezionare la classe politica, abbiamo un vincitore. Avrà una maggioranza risicata al Senato e di fronte a sè un compito molto difficile: far ripartire l’economia riducendo ii disavanzo strutturale dei conti pubblici. Lo scenario internazionale potrebbe agevolare il compito, ma sono molte le insidie legate al caro-petrolio. Mentre una Grosse Koalition rischierebbe di paralizzare l’azione riformatrice con veti incrociati. 

Il primo voto degli italiani residenti all’estero è stato decisivo. Ma è giusto che chi non paga le tasse sia rappresentato in Parlamento? A proposito di tasse, non si è parlato d’altro sul finire della campagna elettorale. Ma non è detto che la maggioranza degli italiani preferisca pagarne di meno, rinunciando ai servizi pubblici finanziati con il loro gettito.

Nei giorni scorsi abbiamo superato i 35.000 iscritti alla newsletter. Per meglio gestire i contatti con i lettori, ci siamo spostati su di una piattaforma più grande. Ci scusiamo per eventuali disagi che il trasloco del sito ha causato. Continuate a sostenerci!

Aggiornamento: Andrea Montanino commenta “Dopo il voto” di Tito Boeri.

Sommario 6 Aprile 2006

Domenica e lunedì (fino alle 15) si vota. Finalmente. Per valutare parole, promesse e omissioni dei programmi elettorali offriamo ai nostri lettori un doppio sguardo: sul passato, riassumendo i dati macroeconomici delle ultime due legislature. E sul futuro, confrontando il costo degli impegni presi (fin qui) dalle due coalizioni. E riproponiamo tutte le schede di analisi dei programmi elettorali. Una ricerca mostra, peraltro, che c’è un eccesso di ottimismo nelle valutazioni dei cittadini sulla situazione dell’economia e su quella loro personale. 

La rubrica “Vero e falso” si arricchisce di nuove “perle” in queste ultime ore di campagna elettorale.  E vi proponiamo un gioco sulla scelta dei candidati.

Da martedì dobbiamo tornare a occuparci di proposte concrete per rilanciare l’economia del paese. A partire da un nuovo assetto del settore dei servizi pubblici locali.

Sommario 4 aprile 2006

Andremo a votare con un sistema elettorale che comunque renderà la vita difficile a chi dovrà governarci. E non potremo esprimere preferenze, selezionare la classe politica, che manterrà perciò un rapporto ancora più labile con gli elettori.  Documentiamo come fare il deputato significhi aumentare i propri redditi, soprattutto nel caso dei liberi professionisti.

Ancora due schede sui programmi elettorali. Sul federalismo fiscale si parla molto di solidarietà e poco di autonomia. Il Polo si dimentica la devolution. E l’Unione vuole concertare anche con gli enti locali. Non si sta esagerando? Sul lavoro, la Casa delle Libertà non dice nulla, l’Unione promette ammortizzatori sociali e l’abolizione di alcune figure contrattuali introdotte dalla legge 30.

Polo e Unione propongono entrambi di ridurre tasse o cunei ma sono avari di proposte su come finanziare i tagli. Ma forse una soluzione c’è: non dimentichiamoci della tassazione ambientale, a cominciare dalla carbon tax; queste tasse possono non solo finanziare tagli di altre tasse, ma anche migliorare il clima. A proposito di imposte, la ventilata abolizione dell’Ici sulla prima casa costerebbe molto ai Comuni, ma avrebbe dubbi effetti distributivi e stimolerebbe ben poco lÂ’economia.

Un nuovo aggiornamento della rubrica “vero e falso”.

Un confronto fra le due ultime legislature e i programmi delle due coalizioni.

Sommario 1 Aprile 2006

L’immagine internazionale dello stato della libertà di informazione in Italia non è affatto buona. Per cominciare, si potrebbe applicare seriamente il codice di autoregolamentazione, che impone di informare il lettore sulla struttura proprietaria dell’impresa. Del tema dell’informazione il programma della Casa delle libertà non si occupa. Il programma del centrosinistra è per molti versi convincente, ma resta una forte ambiguità sul ruolo della Rai.

 

La qualità del sistema dell’istruzione è un fattore fondamentale di crescita. Nel programma della Cdl sembra che la questione si riduca al sostegno alle famiglie. L’Unione vuole portare a sedici anni l’obbligo scolastico e rafforzare l’autonomia scolastica. Per l’università, in entrambi i programmi è difficile trovare proposte realmente innovative. Anche in questa campagna elettorale, raramente il dibattito parte dai dati, a ciò contribuisce la debolezza della ricerca empirica in Italia.

 

Nuovo aggiornamento della rubrica “vero o falso” su come pensano gli italiani: ancora in lire o in euro?

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