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Categoria: Il Punto Pagina 132 di 150

Sommario 21 novembre 2005

I nostri immigrati sono molto più sindacalizzati degli immigrati francesi o tedeschi. E il sindacato italiano può giocare un ruolo fondamentale nell’evitare che anche da noi ci sia una ribellione nelle periferie. Servirà anche a ringiovanire il sindacato più vecchio d’Europa, destinato altrimenti all’estinzione. Per farlo dovrà però battersi per una maggiore liberalizzazione dei servizi, invece di fare fronte comune contro la direttiva Bolkestein con chi, come i liberi professionisti, ha posizioni di rendita da difendere. E’ troppo denso il programma di legislatura in Germania per essere vero. E l’unico filo conduttore è il motto “meno mercato, più tasse”.
I costi della TAV tra Torino e Lione potrebbero superare un punto di Pil e sono più alti dei benefici. Vi sono opere più urgenti, come il valico del Brennero; forse si varano tanti progetti molto costosi per poi non farne nulla. Il conflitto fra Comune e Pronvincia sull’autostrada Serravalle è una storia di clienti spennati e condannati ad essere spennati in futuro. Mentre le autostrade sono una esosa tassa implicita che garantisce rendite molto alte a chi oggi ha il monopolio della rete autostradale: non c’è nessuna ragione perchè sia così concentrata.  Vogliamo davvero salvare Alitalia a tutti i costi?  Stiamo pagando tasse più alte, facendo lievitare i costi delle imprese e stiamo fortemente danneggiando il nostro turismo, specie al Sud, che potrebbe grandemente beneficiare dallo sviluppo delle compagnie low-cost.

Guglielmo Loy, responsabile politiche dell’immigrazione per la UIL, commenta l’intervento di Tito Boeri sulle banlieues e il sindacato. Vincenzo Ferrante commenta l’intervento di Pietro Ichino “La portabilità tra diritto civile e antitrust”.

Sommario 14 novembre 2005

Tre cambiamenti di rotta negli ultimi tre giorni nel maxiemendamento sulla Finanziaria: prima un bonus per i nuovi nati del 2005 e del 2006, poi solo per i nati del 2005 e infine un contentino ex-post per i nati 2003-2005. Sono cifre modeste, nemmeno in grado di sostenere in modo simbolico i sacrifici che le famiglie italiane affrontano quando decidono di avere un figlio in più. E’ la prosecuzione di una politica sociale che finora non ha ridotto la povertà nè migliorato le tendenze demografiche. Mentre, a causa di comportamenti collusivi dei produttori, il prezzo del latte per i neonati è di gran lunga superiore a quello applicato negli altri paesi europei. Proposte per un pacchetto famiglia più organico che comprenda interventi sugli assegni familiari, i congedi parentali e i servizi. Nel Mezzogiorno continua lo spreco di risorse pubbliche. Anche per questo stentano ad emergere segnali di crescita.

Aggiornamenti: Perché le periferie non “brucino” di Marina Murat e Sergio Paba.
Autostrade, galline dalle uova d’oro e polli da spennare di Andrea Boitani e Marco Ponti. Alitalia, una sopravvivenza politicamente garantita di Marco Ponti e Giorgio Ragazzi. Gianfranco Viesti commenta l’intervento di Nicola Rossi sul Mezzogiorno. La controreplica dell’autore.

Sommario 7 novembre 2005

Nuovo rinvio del decreto che dovrebbe smobilizzare il Trattamento di Fine Rapporto. La legge delega è ormai scaduta oltre ogni ragionevole proroga. Se il Governo vuole attuarla dovrà varare il decreto al Consiglio dei Ministri del 17 novembre. Trovando un accordo sulla portabilità dei conferimenti “contrattuali” dei datori di lavoro nel passaggio fra fondi contrattuali e fondi aperti. La bozza di decreto attuativo su cui si è impegnato il Ministro Maroni concede molto alle imprese, alle banche e ai sindacati, poco ai lavoratori. Questi ultimi vanno tutelati garantendo informazioni adeguate sulla previdenza integrativa.  Come in Svezia, si potrebbe raccogliere il Tfr smobilizzato presso l’Inps e trasferirlo a fondi pensione scelti dai lavoratori, offrendo a questi rendiconti sulla struttura dei costi e la performance dei fondi. Troppo spesso i gestori privati nascondono le commissioni che percepiscono e mostrano benchmark costruiti a loro uso e consumo.

In un mese, dalla riapertura della campagna di sottoscrizione, abbiamo raccolto quasi 3.000 euro. Grazie! Continuate ad aiutare lavoce a crescere.

Aggiornamento: Lavori in corso di Giuseppe Pisauro.
Legge elettorale con paradosso di Aline Pennisi, Federica Ricca, Bruno Simeone.

Sommario 2 Novembre 2005

Si parla spesso di tassare le rendite finanziarie, confondendo due problemi diversi: i) l’unificazione delle aliquote della tassazione dei redditi finanziari delle persone fisiche e ii) la tassazione delle plusvalenze speculative in capo alle società di capitali. Solo il secondo è (parzialmente) affrontato dalla manovra finanziaria. In entrambi i casi sarebbe importante non limitarsi a considerare gli effetti sul gettito, ma valutare gli effetti delle riforme proposte sul finanziamento con capitale proprio da parte delle imprese.

L’aumento di gettito che potranno fornire le misure di contrasto all’evasione fiscale contenute in finanziaria, d’altro lato, non può che essere irrisorio rispetto alle dimensioni complessive del fenomeno. Il Governo deve fornire un rendiconto di quanto è stato recuperato con le misure di contrasto in questi anni. Il meccanismo del 5 per mille farà perdere gettito, ma solo a partire dal 2007. Si configura però come l’ennesima agevolazione fiscale per il terzo settore, e interviene in altri campi rischiando di spiazzare interventi preeesistenti.

Un dossier per meglio orientarsi nella complessa vicenda dell’esenzione da Ici degli immobili degli enti ecclesiastici.

Sommario 24 ottobre 2005

La Camera ha approvato in via definitiva la riforma Moratti sullo stato giuridico. Da più parti sono stati sollevati dubbi sull’efficacia effettiva di questa riforma, che potrebbe rivelarsi inapplicabile. Tra i tanti nodi che restano irrisolti vi è quello dell’autonomia effettiva delle università nel reclutamento del personale docente, oltre che quello di come assicurare meccanismi di selezione maggiormente meritocratici.
I problemi di funzionamento dell’università non sono solo legati all’organizzazione interna, ma anche al reclutamento e alla produttività dei docenti, specialmente in un contesto in cui il divario territoriale si riflette anche sulle competenze acquisite dagli studenti o su transizioni sempre più incerte in mercati del lavoro segmentati. La valutazione della ricerca è il tema chiave, ma anche un punto debole di una riforma poco utile e che suscita molte controversie.

Aggiornamenti: Questione morale e competitività della Cina, di Giorgio Barba Navaretti

Sommario 17 Ottobre 2005

La globalizzazione è fonte di grandi opportunità. Va però gestita con politiche efficaci. L’opinione pubblica nei paesi industrializzati si oppone alle importazioni e ancor più a un aumento dei flussi migratori. Per favorire l’integrazione di culture diverse è indispensabile rivisitare tutto il nostro apparato di regole, riducendo quelle che non sono indispensabili o in palese contraddizione con una società multiculturale, assicurando allo stesso tempo che le regole rimaste vengano rispettate da tutti.
La globalizzazione rischia anche di favorire il diffondersi di epidemie e pandemie. L’esperienza dell’Aids evidenzia un fallimento di mercato, l’atteggiamento attendista degli stati di fronte ai rischi dell’ influenza aviaria, ci ricorda che esistono anche “i fallimenti” dei governi.
Con mercati sempre più integrati a livello mondiale il prezzo della benzina in Italia dipende anche dai tassisti cinesi. Anche in questo caso però i policy makers possono intervenire per correggere le distorsioni indotte da politiche mal congegnate.

In una settimana dalla riapertura della sottoscrizione abbiamo raccolto 1.850 euro. Grazie.  Continuate così; abbiamo bisogno del vostro aiuto.

Aggiornamenti: Per qualche antivirale in più di Marcello Basili e Maurizio Franzini;
Il capitale umano nella lotta alla povertà di Emanuele Baldacci;
Finanziare lo sviluppo di Alessandro Magnoli e Nicola Pontara.

Sommario 13 ottobre 2005

Il Nobel per l’economia torna ad essere assegnato a studiosi di teoria dei giochi. Forse

Robert Aumann meritava più il premio di Thomas Schelling. Mettiamo in luce il contributo dei due grandi economisti.
Mentre si profila una manovra correttiva per il 2005, la copertura della Finanziaria 2006 appare sempre più debole, man mano che si riesce a saperne di più sulla manovra. In particolare suscitano interrogativi le entrate da vendite di immobili, la regolazione dei flussi di Tesoreria, il co-finanziamento dei progetti comunitari, la lotta all’evasione e la riforma della riscossione. Preoccupa la filosofia della Finanziaria sui tagli a Regioni ed enti locali. Porre un limite alla spesa rappresenta infatti un’indebita interferenza del centro sull’autonomia della periferia. Ed è concettualmente incompatibile con il federalismo che ammette solo il controllo sul saldo di bilancio.

La quota di famiglie povere è aumentata di un punto percentuale nel 2004, salendo all’11,7 per cento. Cresce anche il divario tra Nord e Sud. Colpa anche di un sistema di welfare tra i più inefficaci in Europa. Così come deludenti sono stati i tentativi di aumentare i redditi familiari con i tagli all’Irpef.
La cordata Impregilo ha vinto la “gara” (due soli partecipanti!) per costruire il Ponte sullo Stretto. Lasciando da parte la congruità dell’offerta, restano fortissimi dubbi sull’utilità dell’opera, e sulle inevitabili esigenze di risorse pubbliche nel prossimo futuro, per tacere dell’incubo paesistico-ambientale di un ponte lasciato a metà.

In due giorni dalla riapertura della sottoscrizione abbiamo raccolto 750 euro. Grazie! Continuate così.

Sommario 11 ottobre 2005

La riforma della legge elettorale inizia il suo iter parlamentare. L’esperienza storica ci dice che cambiare la legge elettorale può riservare sgradevoli sorprese.

Sta per concludersi la gara per il General Contractor che dovrebbe costruire il Ponte sullo Stretto. Ma chi finanzierà quest’opera? Non vorremmo trovarci un ponte a metà. Bene tornare a pianificare il sistema dei trasporti, coordinandolo con le politiche di apertura dei mercati. Ma Commissione Europea e Parlamenti europeo e italiano tendono a rinunciare all’introduzione di meccanismi concorrenziali nel settore dei trasporti pubblici terrestri. Intanto, i trasporti rimangono in Italia il settore a più alta intensità di scioperi, favoriti dal frazionamento delle rappresentanze sindacali aziendali e dall’orientamento giurisprudenziale a limitare gli effetti giuridici della clausola di tregua contenuta nel contratto collettivo. Nel trasporto aereo, mentre gli aeroporti attendono una loro regolazione effettiva, è sempre più aggressiva la concorrenza delle compagnie low cost, che ormai rappresentano un modello anche per la salvezza delle compagnie tradizionali, come Alitalia.

Giampaolo Galli, Direttore generale dell’Ania, commenta l’intervento di Marcello Messori sul Tfr.

Riapriamo la campagna di sottoscrizione: abbiamo bisogno del vostro aiuto per continuare a crescere.

Sommario 6 ottobre 2005

Si blocca la riforma del TFR. Forse meglio così perchè il testo di decreto attuativo, che poteva essere approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, discriminava i lavoratori più giovani, i maggiori beneficiari dello smobilizzo del trattamento di fine rapporto. E riduceva la concorrenza fra fondi contrattuali e fondi aperti, violando principi di portabilità dei contributi di lavoratori e datori di lavoro. Nella lunga trattativa si è perso il riferimento ai principi che dovrebbero ispirare una riforma così importante. Bene ricapitolarli.
Procede invece, la riforma del diritto fallimentare. E’ un passo avanti rispetto alla situazione attuale, ma il Parlamento dovrà al più presto migliorare le procedure di recupero (il concordato fallimentare fa concorrenza sleale a quello preventivo), l’amministrazione straordinaria (troppi i poteri dati alla PA nella gestione della crisi di impresa) e la disciplina dell’esercizio provvisorio (che porta a salvare l’impresa anche quando sarebbe meglio smembrarla). Affinché la riforma abbia piena efficacia è inoltre importante introdurre le giuste regole di corporate governance nel sistema bancario.

Sommario 4 ottobre 2005

E’ stata scritta solo in 80 ore e si vede. Anche se gli 11,5 miliardi di riduzione del disavanzo dovessero miracolosamente materializzarsi, ci porterebbero ben al di sopra del 3,8% negoziato con Bruxelles. Contemporaneamente si decidono nuove spese e agevolazioni per 11 miliardi. Sarebbe meglio concentrare solo sulla riduzione del disavanzo le risorse che effettivamente si riuscirà a trovare, rinviando il resto a tempi migliori.
Abbandonata la politica dei tagli fiscali, ci si attende di reperire risorse da una non definita lotta all’evasione, un’improbabile imposta “sui tubi” (che rischia di gravare su di una domanda molto rigida) e una miscellanea di interventi di piccola entità che hanno il costo di rendere ancora più incerto il quadro per il contribuente. Un esempio fra tutti: la tassa sui brevetti, inasprita solo sette mesi fa, viene ora abolita.

Ancora molto diversa la Turchia dai paesi dell’Unione a 25. Ci vorranno tempi lunghi per il loro ingresso. Meglio esser chiari con tutti fin da subito.

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