Lavoce.info

Categoria: Il Punto Pagina 141 di 153

Sommario 29 ottobre 2004

A Roma si firma il Trattato che istituisce una Costituzione per l’Europa.
Se fossero state applicate le sue regole sulla nomina dei commissari, si sarebbe evitato l’impasse attuale nell’insediamento della nuova Commissione.

Si susseguono i sondaggi sul voto USA. Ma l’esito dipenderà dal complesso meccanismo del collegio elettorale. Un software elaborato da un economista italiano all’Università del Minnesota (Andrea Moro) trasforma i risultati dei sondaggi in probabilità di vittoria di Bush e di Kerry.

Sono soprattutto le piccole e medie imprese, quotate e non, ad aver risentito del clima di sfiducia creatosi dopo gli scandali finanziari degli ultimi due anni: per loro si sono allungati i tempi per ottenere finanziamenti dalle banche.

I risultati di Pisa 2003 non devono passare inosservati. Segnalano i ritardi del nostro sistema educativo e mostrano che la riforma si muove nella direzione sbagliata.

Molti i commenti agli interventi sulla delocalizzazione.  Le risposte di alcuni degli autori.

Sommario 25 ottobre 2004

La delocalizzazione produttiva non comporta necessariamente una perdita netta di posti di lavoro. Al contrario. Nel caso dell’Italia, le imprese che hanno trasferito all’estero attività e produzioni hanno registrato un significativo aumento di produttività e continuano a crescere in termini sia di fatturato sia di occupazione. Meglio non penalizzare le imprese che delocalizzano. Negli Stati Uniti e nel Regno Unito si teme anche che l‘esternalizzazione di servizi provochi la perdita di posti di lavoro altamente qualificati. Ma entrambi i paesi rimangono esportatori netti di servizi e beneficiano della crescita di questo commercio.

Torniamo sui proposti tagli all’Irpef. Non tengono conto del fatto che no tax area, scaglioni e struttura degli assegni familiari finiscono per determinare aliquote marginali di imposta molto elevate per contribuenti con redditi medio bassi. Invece di stimolare l’offerta di lavoroi, si rischia di deprimerla.

Alessandro Figà Talamanca commenta l’intervento di Checchi e Jappelli sugli squilibri fra domanda e offerta di competenze. La controreplica degli autori.

Aggiornamenti sull’attualità:
Come leggere i sondaggi su Bush e Kerry, di Alberto Bisin e Andrea Moro, 27-10-2004
Conflitti istituzionali a Bruxelles, di Stefano Micossi, 27-10-2004
Foto di scuola con studenti, di Solomon Gursky, 28-10-2004
Il dopo-Parmalat delle imprese italiane, di Carlo Maria Pinardi, 28-10-2004

Sommario 18 ottobre 2004

Ora che la politica monetaria viene decisa a Francoforte, c’è forse meno bisogno che in passato di tutelare l’indipendenza della Banca d’Italia. Eppure nessuno parla più di porre un termine al mandato del governatore. Come se fosse un problema di persone e non di istituzioni. Può fallire una banca? Per gli italiani si tratta di un evento inconcepibile. E se dovessimo abituarci all’idea? A inizio 2005 entra in vigore il codice deontologico sulle centrali dei rischi. Mentre è utile tutelare la privacy, non bisogna dimenticare che la circolazione di informazioni tra le banche sulla solidità dei clienti può abbassare il costo del credito.

Quanto dobbiamo temere il caro-petrolio? Molte preoccupazioni ricorrenti sembrano eccessive. Non dovrebbe avere effetti negativi molto marcati tanto sulla crescita economica che sull’andamento dei mercati finanziari.

Aggiornamenti sull’attualità:
Multilateralismo ed elezioni americane di Filippo Andreatta, 19-10-2004
Valutare le politiche pubbliche di Salvatore Pirrone, Paolo Sestito e Michele Pellizzari, 19-10-2004
Alitalia dopo gli accordi di Andrea Boitani e Marco Ponti, 21-10-2004
Il protocollo al via di Marzio Galeotti e Alessandro Lanza, 21-10-2004

Sommario 15 ottobre 2004

Sono molti gli aggiornamenti questa settimana quindi preferiamo inviare una nuova newsletter. Per essere avvisati ogniqualvolta aggiorniamo il sito potete comunque installare RSS sul vostro computer oppure venire a trovarci tutti i giorni, mettendo lavoce.info nella lista dei siti preferiti.

Ne approfittiamo per informarvi che Daniela Marchesi è entrata a far parte della redazione. Si occuperà di giustizia ed economia.

Abbiamo superato nettamente la soglia dei 18mila iscritti alla newsletter: grazie per l’interesse con cui ci seguite. Il vostro sostegno, anche finanziario, è una garanzia della nostra indipendenza.

Sommario 11 ottobre 2004

Nel rapporto tra sistema formativo e mercato del lavoro colpiscono sia lo squilibrio tra domanda e offerta, sia lo scostamento tra le competenze di chi cerca lavoro e quelle richieste dalle imprese. Solo per l’8% dei nuovi assunti del 2004 sarà richiesta la laurea. E’ l’università a produrre troppi laureati, o sono le imprese a chiederne troppo pochi? Probabilmente entrambe le cose. Quindi non basta cercare di razionalizzare l’offerta formativa come sta facendo il Governo. Meglio non imporre una scelta troppo precoce delle competenze, come avviene nella scuola secondaria prima e dopo la riforma Moratti. C’è anche un problema di informazione e di trasparenza del mercato: spesso non mancano i lavori ma è difficile trovare quelli “giusti”. E il collocamento continua a non funzionare. Utile anche incoraggiare le imprese a svolgere formazione. Molti i dubbi sulla nuova disciplina dell’apprendistato. Permette di avere manodopera a basso costo e può scoraggiare le imprese che vogliono fare vera formazione.

Aggiornamenti:
Chi vince e chi perde con la nuova IRPEF di Massimo Baldini e Paolo Bosi, 14-10-2004
Contro il grande Blob della statistica di Enrico Giovannini, 14-10-2004
Un Nobel a Ulisse di Gianluca Violante, 14-10-2004
Quel terribile 56 di Massimo Bordignon, 15-10-2004

Chi vuole essere avvisato ogniqualvolta vi sono aggiornamenti del sito, può installare RSS sul suo computer oppure venire a trovarci tutti i giorni, mettendo lavoce.info nella lista dei siti preferiti.

Sommario 4 ottobre 2004

Ben presentata, ma molto lontana dai 24 miliardi richiesti. La Finanziaria arrivata in questi giorni alla Camera non offre il segnale di inversione di rotta che era richiesto per modificare il comportamento dei contribuenti (spinti sin qui a pagare le tasse solo con i condoni) e per rassicurare i mercati. Incombe sulla manovra la riforma fiscale che potrebbe causare una perdita di gettito comparabile alle entrate aggiuntive legate agli studi di settore e all’inasprimento dei controlli sulla tassazione dei fabbricati. Solo affrontando contestualmente in Parlamento Finanziaria e riforma fiscale si può decidere chi ci guadagna e chi ci perde. E si può cercare di ovviare agli effetti iniqui del tetto imposto sulla spesa dei Comuni, soprattutto per quello che riguarda la spesa in conto capitale.

Si litiga sul bonus figli. Ma il fatto stesso che sia una norma incerta offre una certezza: non potrà avere alcun effetto sulla natalità.

Aggiornamenti sull’attualità:
Parmalat, il fronte delle parti civili di Lorenzo Stanghellini, 7-10-2004

Sommario 28 settembre 2004

Luci e ombre dal mercato del lavoro italiano. Continua a crescere, anche se rallenta, l’occupazione. Diminuisce il tasso di disoccupazione. Ma cala anche il rapporto fra occupati e popolazione in età lavorativa, l’indicatore su cui ci siamo impegnati a Lisbona e che conta per la crescita del reddito pro-capite. Prematuro tracciare un bilancio sulla riforma Biagi a un anno dalla sua approvazione, soprattutto perchè l’Istat non ha ancora reso disponibili i dati sull’andamento occupazionale delle diverse tipologie contrattuali. Ma il lavoro dipendente cresce meno di quello autonomo: non sembra perciò esserci stato il travaso dalle collaborazioni coordinate e continuative al lavoro dipendente. Mentre il part-time è in diminuzione. E molti aspetti importanti della riforma permangono inapplicati.

I nuovi posti di lavori creati sono a bassa produttività. Serviranno gli incentivi all’acquisto di computers ad aumentare la produttività? Legittimo nutrire qualche dubbio in merito.

Tra una newsletter e l’altra abbiamo pubblicato interventi sul decreto 56/2000 che serve a ripartire le risorse fra le Regioni e sul modo con cui va correttamente attuato.

Aggiornamenti sull’attualità:
Alitalia: bene così, ma non facciamoci illusioni
La Turchia e l’Unione di Stefano Manzocchi, 1-10-2004
Quando l’Europa non è più di moda di Giancarlo Perasso, 1-10-2004

Sommario 20 settembre 2004

Una regola stupida? Il tetto del 2 per cento nella crescita della spesa corrente rispetto al preconsuntivo 2004 desta molte perplessità. Le regole servono quando sono facilmente applicabili. Ma il tetto è solo un principio astratto perché taglia in modo indiscriminato spese già previste a norma di legge. Ignora spese sanitarie in corso e i rinnovi contrattuali in atto nel pubblico impiego. Si finiranno per tagliare soprattutto le spese in conto capitale e, pur di difendere le pensioni di anzianità, per sacrificare prestazioni sociali importanti per i cittadini più poveri (come i servizi gestiti dai Comuni). E comunque, nonostante il tetto, i conti della manovra 2005 ancora non tornano. Mentre il bonus contributivo per chi decide di continuare a lavorare non è affatto vantaggioso. Se si hanno problemi di liquidità, meglio indebitarsi con una banca che farsi dare i contributi rinunciando ad aumentare la propria pensione futura. Se la norma porterà a risparmi nella spesa previdenziale, lo farà ingannando i cittadini.

Aggiornamenti sull’attualità:
Riflettendo sul decreto 56/2000 di Massimo Bordignon e Piero Giarda, 23-09-2004
L’attuazione del decreto di Massimo Bordignon e Piero Giarda, 23-09-2004

Sommario 16 settembre 2004

La riunione dell’Ecofin sulla riforma del Patto di Stabilità e Crescita è servita solo a mettere le carte in tavola. Le questioni più importanti sono tutte ancora tutte da affrontare. La proposta della Commissione è un passo in avanti, ma bisogna meglio definire le “circostanze eccezionali” in cui sono concesse deroghe al tetto del 3 per cento di deficit. Utile introdurre un riferimento al debito previdenziale, ma deve valere come regola d’ora in poi, non essere riferita al passato. Lo stesso vale per ogni riferimento all’agenda di Lisbona. Insomma, la filosofia delle riforme deve essere quella di mantenere regole applicabili, quindi molto ben definite, riducendo al minimo la discrezionalità. Al tempo stesso bisogna rimediare a quelle distorsioni del Patto che oggi finiscono per rendere più difficili, anzichè facilitare, le riforme strutturali.

Vincenzo Visco commenta l’analisi di Faini e Giavazzi sugli incentivi fiscali al Sud.

Aggiornamenti sull’attualità:
Le pensioni nel patto di Tito Boeri e Guido Tabellini, 16-09-2004
Il costo della devolution di Massimo Bordignon, 16-09-2004

Sommario 13 settembre 2004

La riunione dell’Ecofin sulla riforma del Patto di Stabilità e Crescita è servita solo a mettere le carte in tavola. Le questioni più importanti sono tutte ancora tutte da affrontare. La proposta della Commissione è un passo in avanti, ma bisogna meglio definire le “circostanze eccezionali” in cui sono concesse deroghe al tetto del 3 per cento di deficit. Utile introdurre un riferimento al debito previdenziale, ma deve valere come regola d’ora in poi, non essere riferita al passato. Lo stesso vale per ogni riferimento all’agenda di Lisbona. Insomma, la filosofia delle riforme deve essere quella di mantenere regole applicabili, quindi molto ben definite, riducendo al minimo la discrezionalità. Al tempo stesso bisogna rimediare a quelle distorsioni del Patto che oggi finiscono per rendere più difficili, anzichè facilitare, le riforme strutturali.

Tra una newsletter e l’altra abbiamo pubblicato interventi sulla nuova rete a pedaggio e, in occasione dell’inizio dell’anno scolastico, sulla transizione scuola-lavoro.

Vincenzo Visco commenta l’analisi di Faini e Giavazzi sugli incentivi fiscali al Sud.

Pagina 141 di 153

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén