L’integrazione dei 5 milioni di immigrati regolari che spesso vivono con gli italiani meno abbienti in zone degradate non è un obiettivo del governo. Lo si capisce dalla scomparsa dei fondi per le periferie dal decreto Milleproroghe. Mentre le amministrazioni che finanziano corsi di italiano e mediazione culturale sono accusate di sottrarre fondi agli italiani.
L’infelice dichiarazione del ministro Di Maio dopo le dimissioni di Mario Nava da presidente Consob (“Nomineremo un servitore dello stato e non della finanza internazionale”) fa intendere che governo e maggioranza considerano le autorità indipendenti come bracci operativi della politica. Non succede in alcuna democrazia.
Per lottare contro la burocrazia – uno dei temi principali del governo – non c’è bisogno di fare nuove leggi. Basta utilizzare gli strumenti già presenti nell’ordinamento che possono permettere di realizzare interventi sistematici. Ma è fondamentale riuscire a battere la resistenza passiva di piccoli e grandi Gattopardi.
Economista e nostro collaboratore attento alle relazioni industriali e alle loro implicazioni sociali, Carlo Dell’Aringa – scomparso a 77 anni – è stato maestro di rigore scientifico in università. La sua passione per una politica mai partigiana lo ha anche portato a svolgere con efficacia attività parlamentare e ministeriale.
Categoria: Il Punto Pagina 59 di 147
Nel nostro convegno annuale “I primi cento giorni di populismo” (eccone le “slide” presentate) abbiamo riunito presso l’università Bocconi di Milano redattori, collaboratori e lettori di questo sito per riflettere oltre l’attualità su rappresentanza, politiche e percezioni dei nuovi temi presenti nell’arena politica. Un esempio di come i nuovi leader offrano ricette troppo facili per la soluzione di grandi problemi è l’affermazione del vicepremier Salvini che ha quantificato in 20 miliardi i possibili proventi di un condono (“pace fiscale”) che chiuda i contenziosi con un bello sconto del 90 per cento sul dovuto. Salvo che – come chiarisce il fact-checking de lavoce.info – nella migliore delle ipotesi la raccolta sarebbe di 5,6 miliardi. Il populismo britannico si chiama Brexit e si incarna nella premier Theresa May. Che nel tempo si è convertita a un’uscita soft dalla Ue non condivisa da vari politici Uk. In un clima più da commedia con riso amaro che da dramma. E proprio in questa chiave la presentiamo ai nostri lettori.
Anche Emmanuel Macron scende in campo contro la povertà in Francia: quasi 9 milioni di persone, 14,2 per cento della popolazione. Con uno strumento, il reddito universale di attivazione, che presenta punti in comune con il reddito di cittadinanza del M5s. E l’Eliseo propone altre 21 azioni mirate allo scopo. Quanto al reddito di cittadinanza, è assodato che può funzionare solo se funzionano i centri per l’impiego. E infatti il M5s pensa di investirci oltre 2 miliardi. Non è solo un problema di soldi: vanno affrontate le disfunzioni strutturali.
Dal sito web del governo si apprende che è finita per i corrotti (hashtag #spazzacorrotti) con il disegno di legge che istituisce l’agente sotto copertura, incentiva il pentitismo e bolla con un “daspo” i colpevoli di corruzione. Però a leggere bene si capisce che l’impianto della riforma è molto debole.
La ministra Bongiorno vuole assumere 450 mila persone nella pubblica amministrazione. Certo, di forze fresche c’è bisogno perché il blocco del turn over del 2008 ha indebolito e invecchiato l’organico. Ma per evitare un’infornata elettoralistica di nuovi contratti ciò deve avvenire migliorando la qualità dei servizi, valutando il personale e puntando sulla digitalizzazione.
Nel momento della scomparsa di Carlo Dell’Aringa, amico e collaboratore de lavoce.info, la redazione ne ricorda l’impegno didattico e politico ed è vicina ai suoi familiari.
Giusto dieci anni fa falliva Lehman Brothers. Da allora salvataggi, ricapitalizzazioni e nuove regole che hanno fatto salire il costo dell’attività bancaria. Ma la finanza – specie quella non regolata – è rimasta rischiosa. Sui nostri istituti pesano troppi titoli pubblici e crediti deteriorati in portafoglio, oltre all’errata applicazione retroattiva del bail-in.
Nei primi cento giorni di governo, tante chiacchiere ma zero provvedimenti per aiutare un’economia in rallentamento. Occorre invertire la tendenza con una strategia chiara per ridare fiducia agli investitori e rassicurare gli italiani. Nel frattempo la maggioranza licenzia il presidente Consob Mario Nava e l’esecutivo si esercita con armi di distrazione di massa come la proposta di chiusura domenicale del commercio. Che favorirebbe una platea di dipendenti e piccoli esercenti (oltre al commercio on-line) a discapito di milioni di consumatori e delle aziende della distribuzione moderna.
Da Francoforte niente sconti. Il presidente della Bce Mario Draghi, ricordando i danni delle parole estive della politica italiana, ha per ora confermato le previsioni di crescita dell’Eurozona e l’intenzione della Bce di concludere il programma di acquisto di titoli alla fine del 2018.
Il Parlamento di Strasburgo ha approvato la direttiva europea sul copyright, un punto a favore per i produttori di contenuti on-line rispetto alle grandi piattaforme che distribuiscono (motori di ricerca e social network). Un riequilibrio forse necessario. Ma ora la normativa Ue dovrà essere validata dai parlamenti nazionali.
Sul sistema pensionistico continuano a pesare dubbi di sostenibilità sul lungo periodo. Ma il governo insiste a concentrarsi su obiettivi elettoralistici di breve termine: quota cento per andare in pensione, pensione di cittadinanza, taglio delle pensioni d’oro.
Una lettera di Carlo Favero su vaccini e referendum, cioè sulla difficoltà di sviluppare un dibattito pubblico informato.
Ci sono molti buoni motivi contro una limitazione rigida del lavoro domenicale nel commercio, come preannunciato dal ministro Di Maio. Lo stato dovrebbe invece promuovere il pluralismo dei modelli di organizzazione e la libertà effettiva di scelta da parte delle imprese e dei lavoratori.
Si parla molto di moltiplicatori fiscali cioè degli effetti delle politiche economiche sulla crescita, come se fossero facilmente misurabili. Non è così. Per conoscerne il valore approssimato bisogna far girare modelli stimati e soggetti a errori e interpretazioni. Anche per questo è difficile dosare l’austerità in periodi di grande incertezza.
A dieci anni dal fallimento di Lehman Brothers è bene chiedersi se ci siamo messi al riparo da crisi sistemiche. È cresciuta la regolamentazione finanziaria. Anche nell’Eurozona i bilanci bancari sono ora sottoposti a controlli trans-nazionali. Ma la cosiddetta Unione monetaria rimane incompiuta.
I prestiti deteriorati che hanno frenato il ritorno del credito all’economia si sono ridotti di cinque punti in due anni. Grazie alla ripresa. E con un contributo anche dalla Gacs la Garanzia cartolarizzazione sofferenze creata dal Tesoro nel 2016 per svilupparne il mercato secondario. Usata poco, è stata rinnovata per sei mesi.
Dopo le crisi finanziarie che hanno colpito Turchia e Argentina alcuni investitori pensano che la prossima vittima designata sia l’Italia. Proviamo a fare qualche scenario ipotetico, per valutare similarità e differenze tra il nostro paese e i paesi emergenti. All’instabilità contribuiscono le idee populiste, tese a combattere le élite, a negare il pluralismo e a invocare il giudizio popolare. Pane quotidiano oggi In Italia, trovano origine 25 anni fa. Ne parleremo tra pochi giorni al nostro convegno annuale.
Un obiettivo dell’arrivo del gasdotto Tap in Italia è la riduzione della nostra dipendenza dal gas russo. Ma la ministra per il Sud Barbara Lezzi ha denunciato in tv ciò che per lei è fake news e “rivelato” che nel Tap c’è la Russia. Affermazione che però non trova riscontro, secondo il fact-checking de lavoce.info.
Al secondo posto dietro gli Usa, la Cina cresce nei finanziamenti all’Africa. Tanto che in alcuni paesi la fa da padrone. Ai cinesi servono materie prime per la loro industria, ai governanti africani piacciono capitali esteri fruibili senza condizioni.
Serviranno 12 miliardi per evitare i già previsti aumenti dell’Iva. Il governo potrebbe tenere fede a questo impegno per non incoraggiare ancora l’evasione della tassa più evasa dagli italiani. Forse anche unificando a un livello intermedio le due aliquote oggi al 10 e al 22. Con varie controindicazioni. Pare che la flat tax di Lega e M5s sarà un modesto rialzo da 30 a 100 mila euro della soglia massima dei compensi professionali sottoposti a regime forfettario. Altro che semplificazione: autonomi tassati in maniera proporzionale e dipendenti incoraggiati a inventarsi partite Iva per sfuggire l’intatta progressività.
La tragedia del ponte Morandi ha interrotto un confronto tra governo italiano e Commissione Ue per la messa a punto delle strutture autostradali esistenti e da realizzare, nonché una revisione del sistema delle concessioni per contenere l’aumento delle tariffe. Tutto iniziò nel 2014. Troppo tardi.
Alla riapertura delle scuole, il solito film: girandola di cattedre e di insegnanti, supplenze e nomine in ritardo. Non cambia mai nulla perché le riforme servono solo a comprare il consenso dei danneggiati della riforma precedente. Chissà perché, la valutazione degli insegnanti non riesce a decollare seriamente.
Per difendere la realizzazione del gasdotto Tap, il ministro del (gas) interno Salvini sostiene che l’opera “ridurrebbe del 10 per cento il costo dell’energia per tutti gli italiani”. Affermazione esagerata. Forse confonde il costo del gas con la spesa per la bolletta, voci molto diverse tra loro.
Dazn, nuovo operatore per il calcio in tv, sta facendo scoprire al pubblico di massa l’internet tv, cioè l’offerta sulla banda larga. Tutti vogliono lo sviluppo dell’offerta su broadband, ma in questo caso i problemi tecnici che possono insorgere con diversi milioni di utenti collegati potrebbero, al contrario, frenarla.
Ci siamo quasi: convegno annuale de lavoce.info il 17 settembre a Milano.
“I primi 100 giorni di populismo“ è il titolo del convegno annuale de lavoce.info. Si svolgerà la mattina di lunedì 17 settembre a Milano, presso l’Università Bocconi. È un’occasione per vederci di persona, dopo tante interazioni digitali! La prima parte dell’incontro è riservata ai nostri collaboratori e sostenitori più affezionati (quelli che ci hanno finanziato con almeno 100 euro nell’ultimo anno o cumulativamente negli ultimi tre anni. Chi vuole è ancora in tempo per fare la donazione.
La privatizzazione delle autostrade e le loro concessioni sono storie di sistemi per far cassa e di generosità verso le società nel fissare le tariffe. Ma nazionalizzarne la gestione come vuole il ministro Di Maio porterebbe – insegna il passato – a grandi carrozzoni pubblici capaci solo di produrre perdite. Più che di una nuova Iri o di una improvvisata assegnazione a Fincantieri della ricostruzione del ponte Morandi, c’è bisogno di una radicale revisione dell’assetto di regolazione delle concessioni stradali.
Mentre le agenzie di rating – facendo il loro mestiere – tengono d’occhio l’Italia, i dati 2017 dicono che le imprese sopravvissute alla Grande crisi presentano più alta redditività, meno debiti finanziari e più capitale proprio. Da qui si parte nel valutare i prossimi risultati economici del “Governo del cambiamento”.
Il sistema Ets (Emission trading scheme) permette alle imprese europee di scambiare diritti di emettere CO2, con l’idea di incentivare lo spostamento dalle fonti di energia inquinanti alle rinnovabili. Per anni è stato un mercato sonnolento. Ora si è risvegliato. Ed è un buon segno.
Sull’Argentina aleggia il rischio di un default come nel 2002. È vero che il paese ne è ancora lontano grazie alle maggiori riserve valutarie, ma l’inflazione è fuori controllo, gli investitori scappano, la politica non riesce a promuovere la crescita. E gli impegni presi a fronte dell’intervento del Fondo monetario non bastano. Tanti anni di Troika hanno portato la Grecia fuori dalla crisi. A un altissimo prezzo per la popolazione. Una lezione da tener da conto anche per l’Italia.
Convegno annuale de lavoce.info il 17 settembre a Milano. Save the date!
“I primi 100 giorni di populismo“ è il titolo del convegno annuale de lavoce.info. Si svolgerà la mattina di lunedì 17 settembre a Milano, presso l’Università Bocconi. È un’occasione per vederci di persona, dopo tante interazioni digitali! La prima parte dell’incontro è riservata ai nostri collaboratori e sostenitori più affezionati (quelli che ci hanno finanziato con almeno 100 euro nell’ultimo anno o cumulativamente negli ultimi tre anni. Chi vuole è ancora in tempo per fare la donazione.
Passata un’altra estate senza uscire dall’euro ora ci tocca fare i conti con le regole esistenti. E così la coalizione Lega-M5s se la prende con il tetto Ue del deficit al 3 per cento del Pil. In effetti, al posto di una soglia assoluta meglio sarebbero regole flessibili. Che in Europa ci sono già e consentono di finanziare in deficit spese straordinarie (ma non flat tax o reddito di cittadinanza). In ogni caso, preoccupati dalle chiacchiere dell’esecutivo italiano, i mercati hanno reagito. In maggio e giugno c’è stata una fuga di capitali dall’Italia per 76 miliardi. Ben di più che nell’estate 2011. Per questo il ministro Tria è in giro per il mondo a caccia di investitori stranieri.
In Italia ci sono 700 mila lavoratori nella gig economy – l’economia dei lavoretti. Una ricerca ne disegna il profilo: tipicamente maschi, tra i 30 e i 50 anni, poco istruiti e con basso reddito. Fenomeno in rapida evoluzione e da regolamentare. Anche a vantaggio delle imprese del settore. Che lasciano il nostro paese.
Il ministro degli Interni Salvini guarda con interesse a “No way”, il sistema australiano di immigrazione. Una politica criticata che – in barba alle convenzioni internazionali – appalta ai piccoli paesi vicini la gestione di Guantanamo locali di “accoglienza” dei migranti. Un bel modello virtuoso cui ispirarsi.
Nel suo ridisegno degli accordi di libero scambio, Donald Trump rimette mano al Nafta tra Usa, Canada e Messico. Troppi lavori – secondo il tycoon – finiscono in paesi a bassi salari come Messico (e Cina). Oggi la borsa brinda all’accordo ma l’America first presto presenterà il conto: più alti prezzi per le auto e meno profitti per le multinazionali.
Dopo dieci anni di austerità per la Troika la missione Grecia è compiuta. Permangono dubbi sulla capacità di Atene di rispettare gli impegni presi e quindi sulla sostenibilità della strada intrapresa. È però significativo che da un paese così provato arrivi un segnale positivo per l’Europa.
Convegno annuale de lavoce.info il 17 settembre a Milano. Save the date!
“I primi 100 giorni di populismo“ è il titolo del convegno annuale de lavoce.info. Si svolgerà la mattina di lunedì 17 settembre a Milano, presso l’Università Bocconi. È un’occasione per vederci di persona, dopo tante interazioni digitali! La prima parte dell’incontro è riservata ai nostri collaboratori e sostenitori più affezionati (quelli che ci hanno finanziato con almeno 100 euro nell’ultimo anno o cumulativamente negli ultimi tre anni. Chi vuole è ancora in tempo per fare la donazione.
Il governo dice di voler tagliare le pensioni d’oro. Ma la maggioranza sembra confusa sulla loro definizione. Sono quelle molto alte? O con maggiore componente retributiva? Quelle anticipate rispetto alla vecchiaia? Il disegno di legge del 6 agosto è un pasticcio iniquo e incoerente. E il contributo di solidarietà come “piano B” non è la misura adatta.
La ministra Bongiorno propone di assumere 450 mila nuovi dipendenti pubblici. Per far ripartire un turnover il cui blocco decennale ha smagrito e invecchiato il nostro settore pubblico. L’obiettivo dovrebbe essere quello di migliorare i servizi, anche grazie alla digitalizzazione della Pa. A cui la ministra nemmeno accenna.
Mentre gli eritrei della nave Diciotti vivevano una situazione di degrado, il ministro Salvini cercava di imporre il suo metodo muscolare fatto di conflitti istituzionali nel paese e con la Ue. Avrà guadagnato qualche altro voto, ma al costo di compromettere l’immagine dell’Italia nel mondo.
Protezionismo e guerre commerciali sono micidiali per la nostra economia perché la ripresa che abbiamo avuto (+1,5 per cento nel 2017) è stata trainata dalle esportazioni. I nuovi dazi Usa (terzo paese importatore dall’Italia) dell’“amico” sovranista Donald Trump farebbero molto male, soprattutto all’Italia.
Per chi si occupa di scuola, formazione, risorse umane ma anche psicologia, il termine competenze è pieno di significati e intorno a esso ci si confronta da quasi 50 anni. Un libro aiuta a orientarsi sul tema.
Convegno annuale de lavoce.info il 17 settembre a Milano. Save the date!
“I primi 100 giorni di populismo“ è il titolo del convegno annuale de lavoce.info. Si svolgerà la mattina di lunedì 17 settembre a Milano, presso l’Università Bocconi. È un’occasione per vederci di persona, dopo tante interazioni digitali! La prima parte dell’incontro è riservata ai nostri collaboratori e sostenitori più affezionati (quelli che ci hanno finanziato con almeno 100 euro nell’ultimo anno o cumulativamente negli ultimi tre anni. Chi vuole è ancora in tempo per fare la donazione.
La tragedia del ponte di Genova – al di là del necessario accertamento delle responsabilità – ha riaperto il confronto sull’opportunità di mantenere la gestione delle infrastrutture ai privati o di affidarla al pubblico. I primi sono di solito più efficienti, con minori costi di gestione. Ma presentano rischi di cattiva qualità e sicurezza del servizio se il regolatore non vigila o le norme non sono scritte bene. Chi sostiene l’opzione pubblica (gestione Anas) come più vantaggiosa per i cittadini-utenti ricorda i troppi regali fatti ai concessionari nel tempo.
Nell’ultimo mese la lira turca ha perso un terzo del suo valore, mentre l’inflazione saliva al 16 per cento, la borsa bruciava 40 miliardi di dollari, con imprese e banche a rischio di bancarotta. Le sanzioni commerciali di Trump sono il motivo scatenante della crisi ma la sua vera causa è la sfiducia dei mercati verso Erdoğan.
Nel lavoro domestico c’è la più alta incidenza di stranieri, in maggioranza irregolari (58 per cento). Nell’Italia che invecchia ci sarà sempre più bisogno di loro per la cura delle persone, ma i canali di immigrazione legale si sono ristretti. Ci sarebbe da regolarizzare chi non è regolare. Ma non con un’altra sanatoria.
Nelle scorse settimane di agosto, come di consueto, lavoce.info ha sospeso l’invio della newsletter. Abbiamo però aggiornato costantemente il sito con nuovi articoli su: produttività del lavoro al Sud, trasporto aereo, debiti sovrani, rapporti università-industria, dibattito pubblico sulle infrastrutture, disuguaglianze salariali, politiche attive del lavoro, trasparenza delle istituzioni.
La Camera approva un “decreto dignità” che ostacola il precariato ma dimentica le nuove professioni richieste dalla tecnologia. Eppure le tante imprese che accumulano dati sulla vita e sugli orientamenti dei loro clienti creano big data da leggere e interpretare. Per questo servono data scientist, figure professionali ancora troppo difficili da trovare.
Di che colore è davvero il governo Conte? Usando dati estratti da prese di posizione ufficiali, si desume che i punti caratterizzanti dell’esecutivo giallo-verde vogliono essere: onestà, più stato nell’economia, atteggiamento tiepido verso l’Europa. E zero attenzione alla competenza. Di questi temi discuteremo al nostro convegno annuale rivolto ai lettori più affezionati e a tutti gli interessati.
Arriva l’ennesima resa dei conti di Alitalia. Con poche certezze: il ridimensionamento non ha funzionato e i prestiti ponte sono finiti. L’alternativa alla chiusura è un piano industriale che aggiusti l’attuale modello di business non funzionante prima di tutto con un graduale riequilibrio dei conti.
Tra le schizofrenie della nostra politica di immigrazione, c’è che ogni anno lo stato italiano delega alle famiglie italiane una spesa di 7 miliardi per colf e badanti – spesso donne – per la cura di persone non autosufficienti. Il che riduce la spesa pubblica. Ma molte di queste lavoratrici sono in nero e magari irregolari. In passato c’erano periodiche sanatorie. Anche oggi ci vorrebbero misure pragmatiche che facciano riemergere il fenomeno perché l’ansiogena narrazione di una “emergenza immigrati” è in contrasto con i dati che collocano l’Italia appena al quinto posto in Europa per numero di stranieri arrivati.
In tema di tasse e dazi, Donald Trump dice di ispirarsi a Ronald Reagan. In realtà il presidente repubblicano che segnò gli anni ’80 del secolo scorso usò pochissimo l’arma dei dazi sapendo che il protezionismo riduce la spinta a innovare e crescere. E aiutò le imprese a sviluppare la ricerca.
Come sempre in agosto, la newsletter de lavoce.info va in vacanza per una ventina di giorni. Il sito verrà aggiornato con un nuovo articolo in ogni giorno lavorativo. Buon agosto a tutti!
Marco Ponti commenta l’articolo di Mario Sebastiani “Quando strade e binari si incrociano”
Convegno annuale de lavoce.info il 17 settembre a Milano. Save the date!
“I primi 100 giorni di populismo“ è il titolo del convegno annuale de lavoce.info. Si svolgerà la mattina di lunedì 17 settembre a Milano, presso l’Università Bocconi. È un’occasione per vederci di persona, dopo tante interazioni digitali! La prima parte dell’incontro è riservata ai nostri collaboratori e sostenitori più affezionati (quelli che ci hanno finanziato con almeno 100 euro nell’ultimo anno o cumulativamente negli ultimi tre anni. Chi vuole è ancora in tempo per fare la donazione.