Il lavoro lampo della Commissione parlamentare sulle banche ha portato a qualche risultato. Forse inevitabili le divisioni elettoralistiche, ma almeno due i punti condivisi. Consob e Bankitalia devono collaborare. E la tutela dei risparmiatori deve essere sostanziale, non solo rimanere lettera morta nella Costituzione.
Anche il M5s ha la sua riforma dell’Irpef. Con la riduzione da cinque a tre aliquote perdono le famiglie dei dipendenti a basso reddito e guadagnano autonomi e pensionati. E l’ampliamento della no-tax area fa perdere gettito.
I “figli di” partono con un vantaggio. Ovunque ma soprattutto in Italia. Anche nella politica locale. Un’analisi approfondita dei dati degli ultimi 30 anni mostra che i figli di sindaci imparano presto il mestiere di candidati e hanno una maggiore probabilità di essere eletti. Ma non governano né peggio né meglio degli altri.
Parliamo di big data e della loro utilità per profilare gli utenti attraverso le loro scelte. Un modo pratico di farlo è rappresentato dai “recommender system” che usano l’intelligenza artificiale per dare una audience a prodotti di nicchia e per fidelizzare gli utenti di una piattaforma. Ne beneficiano provider come Netflix.
Prezioso servizio gratuito del sistema sanitario, lo screening per il tumore al seno, viene spesso utilizzato da un insufficiente numero di donne. Come aumentare le adesioni? Un esperimento con lettere d’invito differenziate dice che la risposta aumenta se si sottolineano i rischi della mancata partecipazione.
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Mentre l’Italia si concentra sui libri dei sogni elettorali, tedeschi e francesi si confrontano sul futuro delle regole dell’Unione monetaria. Si parla di ridurre il cortocircuito tra bilanci bancari e detenzione di titoli pubblici e di limitare la discrezionalità della Commissione. Rischiamo di subire i dettagli di accordi dannosi e poco capiti.
Con le elezioni, alla Camera troveremo 232 collegi uninominali e 386 posti assegnati col proporzionale a candidati di liste brevi e bloccate; al Senato stesso sistema ma con metà dei posti. Spicca la possibilità di candidature plurime nelle quali lo stesso candidato figura nell’uninominale e nelle liste proporzionali. Per proteggere candidati da tutelare dal rischio di non entrare in Parlamento, tra cui alcuni politici “eccellenti”.
Preso nella foga della campagna elettorale, il candidato premier del M5s Di Maio accusa Renzi di aver “ritirato” il bonus da 80 euro a 1 milione e mezzo di lavoratori dopo averglielo erogato. Non è esattamente così, come risulta dal fact-checking de lavoce.info.
Dopo il drammatico incidente ferroviario di Pioltello, tutti reclamano più investimenti per la sicurezza dei pendolari sui treni. Giusto. Ma nell’allocare i finanziamenti non si può dimenticare che è sulla strada che si contano 2.400 morti all’anno (contro 5 sui binari).
Una delle ultime leggi approvate dal Parlamento uscente protegge le talpe aziendali (whistleblower in inglese) che segnalano un illecito del proprio datore di lavoro. Da noi non sono previsti premi in denaro, nel timore di incoraggiare la calunnia. Negli Usa, invece, gli incentivi monetari funzionano bene.
Gli scioglimenti di comuni per infiltrazioni mafiose (se ne contano 204 dal 1991) non hanno dato i risultati sperati. Bisogna sostituire gli interventi di urgenza con verifiche periodiche e sanzioni progressive. Colpendo non solo i piccoli centri, com’è accaduto finora, ma anche le grandi città.
Dall’alternanza scuola-lavoro – una novità della Buona scuola per le superiori – alcuni docenti si sono sentiti impoveriti nel loro ruolo e alcuni studenti si sono sentiti sfruttati dai loro temporanei datori di lavoro. In realtà a questo appuntamento si sono presentati impreparati sia gli istituti scolastici che le imprese.
Alla base della rapida crescita dei giganti del web (Google, Amazon, Alibaba, Facebook e non molti altri) c’è la raccolta di dati su ognuno di noi, sui nostri comportamenti e gusti. Questi “big data” si traducono in vendita di pubblicità con alto valore per gli inserzionisti. Rimane da capire se e quanto il mondo dei big data consenta l’ingresso di nuovi campioni di domani. Per le autorità antitrust un terreno da esplorare, ma scivoloso. Tra gli altri effetti della diffusione dell’economia digitale, una crescita della produttività nelle imprese e nella Pa. Mentre è controverso che l’occupazione possa beneficiarne.
È presto per dichiarare chiusa la stagione del Quantitative easing. Mario Draghi ha infatti ribadito che l’offerta di garanzia di ultima istanza da parte della Bce non cambia. E fa bene, di fronte al rischio di una guerra valutaria provocata da un’amministrazione Usa che non sa bene se vuole un dollaro debole o forte. Di sicuro Trump impone unilateralmente dazi commerciali, provocando minacce di ritorsione da Cina e Corea e proteste dall’Europa che difende il multilateralismo e il Wto, da tempo in crisi di risultati.
In campagna elettorale le pensioni rimangono un tema caldo e complesso che si presta a manipolazioni e malintesi. Perché dei 258,8 miliardi che eroga l’Inps, solo 205,4 sono finanziati dai contributi. Tutto il resto è assistenza e previdenza a vario titolo. Proviamo a spiegare.
È esploso (+60 per cento dal 2012) il numero dei contratti collettivi di lavoro. Firmati solo per un terzo dai tre maggiori sindacati, rivelano l’affermarsi di accordi “pirata”, siglati per fissare condizioni al ribasso da parti sociali non rappresentative. Sarebbe ora di pensare a regole che evitino gli abusi tenendo conto degli effetti economici e sociali di tali intese. Intanto le statistiche dicono che l’aumento nel numero degli occupati viene dal ritorno al lavoro degli inattivi al lavoro e non dal calo dei disoccupati. Forse perché chi cerca lavoro continua ad affidarsi a relazioni personali più che ai centri per l’impiego.
Un commento di Massimo Valsecchi, medico dell’azienda sanitaria di Verona, al fact-checking di Lorenzo Borga e Mariasole Lisciandro “Se anche Grasso è contagiato dai no-vax”. E la risposta degli autori.
Le autorità Usa dell’era Trump abbandonano la net neutrality, cioè il principio secondo cui gli internet provider devono trattare utenti e fornitori di contenuti allo stesso modo, senza discriminazioni di prezzo. Consumatori e imprese americani pagheranno di più ma forse arriveranno maggiori investimenti sulla rete.
Molti pensano che le fonti fossili di energia siano sul viale del tramonto. Errore: a livello mondiale la loro quota è rimasta stabile all’80 per cento negli ultimi 25 anni. Siamo di più e più ricchi e questo non aiuta, eppure il processo di decarbonizzazione, sebbene tortuoso, è ormai avviato.
Per documentare “l’invasione dei clandestini”, Matteo Salvini usa dati scelti con furbizia chirurgica (i primi 15 giorni dell’anno). Ma guardare agli arrivi su periodi troppo brevi porta conclusioni affrettate. Come mostra il fact-checking de lavoce.info, il dato solido è che in un anno gli sbarchi sono diminuiti del 34 per cento. E non è neanche vero che ci sono oltre 183 mila stranieri ospitati in albergo. Un approccio serio al problema dell’accoglienza è invece investire in politiche d’integrazione, come prevede il piano del ministero dell’Interno per insegnare a chi arriva lingua italiana, diritti e doveri.
Rinunciano alla loro autonomia i candidati del M5s per essere, una volta eletti, strumenti operativi del movimento. Ma questo impegno non è giuridicamente valido: in realtà non gli si può imporre un mandato e devono unicamente servire quelli che ritengono essere gli interessi del paese.
Se le amministrazioni pubbliche facessero i loro acquisti con competenza, avremmo riduzioni di costo e accorciamento dei tempi di esecuzione dei contratti. Uno studio sulle agenzie federali Usa quantifica i potenziali risparmi nell’ipotesi che tutte avessero la professionalità della Nasa.
Nel’Italia dei 10 mila campanili, si fanno strada (poche) fusioni di comuni. Vanno meglio le unioni di comuni, in cui ci si mette d’accordo solo per spendere insieme. E da uno studio condotto in Emilia-Romagna viene fuori che i risparmi sono decisamente significativi. Rimangono aperti, intanto, i dossier sul regionalismo differenziato. Quello di Lombardia ed Emilia-Romagna che si stanno confrontando con il governo per ottenere maggiore autonomia e quello del Veneto che vuole diventare statutariamente regione autonoma. Non sono del tutto chiare, però, le posizioni delle varie forze politiche nei confronti di queste iniziative.
Sui social media prevale l’antipolitica e si fa strada il desiderio di astensione. Intanto però nel 2017 1,2 milioni di contribuenti hanno colto l’occasione per conferire il 2 per mille della loro Irpef ai partiti. Tutte le forze politiche hanno avuto un aumento di fondi, specie quelle più radicate sul territorio come Pd e Lega.
I nostri calcoli indicano che dalle due proposte di flat tax (Irpef ad aliquota unica) di Lega e Forza Italia arriverebbero maggiori guadagni per i più ricchi e una perdita di gettito vicina ai 50 miliardi. Un buco difficile da coprire persino se recuperassimo tutte le imposte evase. In Usa una riforma fiscale con scarse coperture è già stata approvata. La parte relativa ai redditi societari rappresenta una dichiarazione di guerra fiscale all’Europa. Ma è anche una frustata di ammodernamento con l’intento di riguadagnare competitività.
Anche le pensioni scatenano la creatività dei leader dell’opposizione, sia per le generose promesse sia per le fonti a cui attingere le coperture. Inedite sintonie anche su altri fronti: oltre a Salvini e Di Maio, il leader di Leu Pietro Grasso abbraccia la tesi delle vaccinazioni per scelta e non per obbligo. Sostenendo che nel Veneto questa prassi ha centrato l’obiettivo della quasi totale copertura vaccinale. Un’affermazione falsa, come documenta questo fact-checking de lavoce.info.
Per ridurre il numero di contratti a tempo determinato – relativi a oltre 3 milioni di lavoratori in un anno – ci sono vari strumenti: restrizioni temporali, disincentivi economici, limiti numerici per ogni impresa. Ognuno con pro e contro. Anzitutto c’è però da capire se e quando le posizioni di lavoro sono davvero temporanee.
Tra i disegni di legge da ripresentare al prossimo Parlamento, quello con nuove regole per gli scioperi nei servizi pubblici. Area ad alta conflittualità che causa odiosi disagi ai cittadini. La proposta principale: limitare ai sindacati più rappresentativi il diritto di proclamare lo sciopero. Semplice e (forse) efficace.
Calano da cinque anni il numero delle scuole paritarie e gli studenti che le frequentano (5 per cento del totale). Forse perché le famiglie si sono accorte che non c’è più una grande differenza con gli istituti pubblici. Sia per chi vuole buona qualità sia per chi cerca (soprattutto nell’istruzione tecnica) il diploma a ogni costo.
In una campagna elettorale fatta di promesse generose (e anche di un “lapsus” sulla “razza bianca”) molti pensano a cancellare l’aumento automatico dell’età pensionabile a seguito dall’allungamento dell’aspettativa di vita. Un principio che – con eccezioni per i lavori usuranti – tutela la sostenibilità del sistema previdenziale. Si torna a parlare anche di salario minimo (è una proposta del Pd). Proviamo a rispondere a un po’ di domande. Come fissarne l’importo? Alternativo o complementare alla contrattazione collettiva? Diverso per aree geografiche? C’è il rischio che le imprese ne approfittino scorrettamente? Sempre in tema di lavoro si potrebbe semplificare la giungla degli incentivi all’occupazione, destinati a giovani, apprendisti, disoccupati, cassintegrati, giovani genitori, lavoratori che sostituiscono genitori in congedo, donne, disabili, detenuti. Tanti interventi, spesso sotto-utilizzati e per nulla valutati nella loro efficacia.
Quasi dieci anni dopo l’inizio della Grande crisi, la redditività delle nostre Pmi non è ancora tornata come prima ma la ripresa in tutti i settori fa ben sperare. Grazie anche alla politica della Bce che ha abbattuto il costo medio dell’indebitamento al 3,8 per cento. Un’altra spinta in arrivo dal piano Industria 4.0.
Alitalia ristrutturata o da ristrutturare prima di cederla a Lufthansa? I tedeschi vorrebbero la prima soluzione ma il governo italiano ha scelto la vendita rapida dell’azienda lasciando al compratore l’onere di interventi pesanti. Un’impasse difficile da superare prima delle elezioni politiche.
Secondo le nostre valutazioni il reddito di cittadinanza proposto dal M5s costerebbe 29 miliardi. Una cifra quasi doppia rispetto a quella stimata da chi ha presentato il ddl che imputa ai redditi individuali anche una voce figurativa, gli affitti incassabili sulle case di proprietà. Esagera in senso opposto, invece, Yoram Gutgeld, deputato Pd e Commissario alla spending review, che stima un costo di 70 miliardi perché – come sottolineato nel fact-checking de lavoce.info – considera come destinatari della misura i singoli e non i nuclei familiari. Mentre in campagna elettorale (finalmente) si discute di proposte quantificate, vanno in ombra temi più tecnici ma di grande rilevanza come le clausole di salvaguardia, previste se non si centrano determinati obiettivi di bilancio. Chi si candida a governare ha comunque l’obbligo di spiegare come evitarle.
Sullo sfondo di una riduzione dell’80 per cento del numero degli omicidi in Italia negli ultimi 25 anni, i dati rivelano che il fenomeno ha subito rilevanti mutamenti qualitativi. Rimane vero che gli assassini sono soprattutto giovani uomini. Ma è anche cresciuta la proporzione delle donne che uccidono.
La riforma fiscale di Trump è un’implicita dichiarazione di guerra fiscale ai paesi europei. Oltre al taglio delle imposte societarie al 21 per cento, arrivano la deducibilità immediata – e non più graduale – di beni strumentali e agevolazioni (forse illegittime per il Wto) sui redditi derivanti dall’utilizzo di beni immateriali.
Da ferrovie a strade, da autostrade ad aerei, nei trasporti italiani il monopolio rimane un aspetto dominante. Piace a ogni parte politica perché risulta politicamente ed elettoralmente utile. Così viene giustificato con argomenti pretestuosi. Che vanno smontati.
Si chiama dottorato industriale lo strumento per affrontare – con il coinvolgimento di università, imprese e governo – i cambiamenti nel modo di lavorare che l’innovazione tecnologica impone. Il rischio che il mercato del lavoro non apprezzi adeguatamente le nuove competenze rimarrà a carico dei futuri dottori.
È partita una campagna elettorale in cui i partiti promettono maggiori spese o minori tasse prive di copertura. Tra i vari impegni c’è il reddito di dignità lanciato da Silvio Berlusconi. Costerebbe almeno 29 miliardi, come un’analoga misura proposta dal M5s, con un costo di 711 euro per ogni contribuente. Oggi, con il reddito d’inclusione, alle famiglie povere vanno 2 miliardi.
Con la legge di bilancio è stata approvata una pessima versione della web tax. Il testo finale, stravolto dalla Camera, fa cassa ma manca l’obiettivo di muovere un primo passo per tassare equamente i giganti del web che vendono anche in Italia ma fanno scomparire i loro profitti in paesi a bassa imposizione.
Previsioni 2018 sugli stranieri in arrivo in Italia. Gli immigrati economici sono poco più di 5 milioni e tendono a stabilizzarsi su questa cifra. Ad essi va aggiunto chi acquisisce la cittadinanza: circa 200 mila all’anno. I rifugiati si stanno riducendo (119 mila nel ’17) a seguito delle mosse del governo negli ultimi mesi.
Mentre Alitalia va verso l’acquisizione da parte di Lufthansa, i numeri del dissesto vengono fuori da documenti ufficiali non diffusi. Nel 2016 la pressione concorrenziale ha ridotto prezzi e ricavi. Invece i costi – tutti tranne quello del lavoro – hanno continuato a salire, ingessati da pessimi contratti non rivisti.
Smart working, ovvero lavoro agile o flessibile: ora che è regolato dalla legge, molte aziende lo hanno adottato. Con quali effetti? Uno studio trova che la produttività del lavoratore non dipende dalle ore trascorse in ufficio. E dice che aumenta la soddisfazione per lo stipendio e per la conciliazione vita-lavoro.
In crescita fino a sfiorare il 16 per cento la quota degli occupati a tempo determinato sul totale. Durante le fasi di ripresa l’occupazione a termine cresce sempre. Conta anche l’andamento positivo del turismo. E per i posti a tempo indeterminato va ancora smaltita la sbornia di quelli creati con la decontribuzione del 2015.
È accidentata la strada per arrivare a una garanzia Ue sui depositi bancari. Un recente rapporto dell’Autorità bancaria europea (Eba) indica due macigni: l’eccesso di titoli pubblici nei portafogli bancari e l’attribuzione di un coefficiente di rischio alla detenzione di titoli sovrani. Il primo è un problema comune, il secondo riguarda solo i paesi periferici.
Tra Natale e l’Epifania lavoce.info ha aggiornato regolarmente il sito con nuovi articoli. Parlando di comuni, banche venete, classifiche delle università, sindacati, quoziente familiare, lavoro, privatizzazioni, debito pubblico, reddito d’inclusione. E riproposto i cinque fact-checking de lavoce.info più letti nel 2017.
Buon 2018 a tutti i nostri lettori e collaboratori!
La Commissione di indagine sulle banche avrebbe potuto mettere le basi per ripensare la vigilanza su credito, mercato e prodotti finanziari. Di questo c’è bisogno, anziché di regolare conti politici pre-elettorali. Come si è capito dalle audizioni, le autorità (Banca d’Italia e Consob) non si parlano e la protezione del risparmio rimane solo formale.
Intanto il mondo là fuori corre. La Disney, una delle grandi società produttrici di contenuti minacciate da Netflix, acquista la 21th Century Fox per 52,4 miliardi di dollari e scrive un nuovo capitolo della rapida trasformazione di tutto ciò che è Tv, cinema, internet, Tlc. E in Oriente la Cina si avvicina all’Europa con un grande progetto di cambiamento delle modalità di trasporto. Oggi l’80 per cento delle merci viaggia (lentamente) via mare. In futuro sempre più spazio alla ferrovia. Con fine dell’isolamento commerciale dei paesi dell’Asia Centrale.
I piloti di Ryanair hanno scioperato e – strano ma vero! – ottenuto di costituire un sindacato. C’è un perché. Le loro competenze professionali sono più richieste che in passato. Gli aumenti che reclamano possono essere soddisfatti senza grandi problemi di bilancio per la compagnia. Vedere i conti per credere.
Si torna a discutere di flat tax. Che il ministro Martina ha inesorabilmente bocciato come “non progressiva”. Nel fact-checking de lavoce.info ricordiamo che questo tipo di imposta può contenere elementi di progressività. Dipende dall’entità delle deduzioni previste.
Creato per aiutare le famiglie svantaggiate, fragili o vulnerabili, il Reddito d’inclusione (Rei) si basa su parametri che sotto-rappresentano molto il numero di chi dovrebbe esserne beneficiario: per il ministero, 780 mila nuclei, 3 per cento delle famiglie. Qual è la formula per identificarli nel modo più corretto e completo?
Che cosa sono gli “strumenti di analisi comparata” e perché permetterebbero di minimizzare i costi di abbattimento delle emissioni? Se venissero utilizzati, si eviterebbe una politica ambientale che colpisce pesantemente alcuni settori, mentre addirittura ne sussidia altri.
Tra Natale e l’Epifania lavoce.info sospenderà l’invio delle newsletter. Ma il sito sarà aggiornato quotidianamente con nuovi articoli. Buone feste a tutti i nostri lettori e ai collaboratori!
Un oscuro – e perciò insidioso – emendamento alla legge di bilancio toglie all’Antitrust la competenza sui codici deontologici degli ordini professionali. Se la norma sarà approvata, l’ordine potrà sanzionare un notaio che si azzardasse ad abbassare i prezzi, senza temere l’accusa di collusione. Gli utenti ringraziano. Intanto i risparmiatori – in principio tutelati dalla Costituzione – assistono alle audizioni di controllati e controllori che spiegano le storture del sistema bancario alla Commissione parlamentare d’inchiesta.
L’incidente al gasdotto in Austria ha creato timori per il rischio di scarsità del combustibile più importante per riscaldare e generare elettricità in Italia. Per ridurre il rischio di inverni al freddo e se – come vuole la Strategia energetica nazionale – davvero si va verso la decarbonizzazione, la parola “rigassificatori” dovrà tornare nel vocabolario politico.
Viene prima la rivoluzione russa o la marcia su Roma? Marco Polo o Martin Lutero? Uno studio recente mostra che gli universitari italiani spesso non sanno mettere nel giusto ordine temporale i maggiori eventi e personaggi storici. Tredici anni di studio della storia e non sentirli: sarà forse il metodo d’insegnamento?
Per la gioia dei dietrologi arriva un libro che svela il complotto della Francia contro l’Italia. I transalpini “arraffano” le nostre imprese e Trichet, quando era alla testa della Bce, ha avvantaggiato le “sue” banche e penalizzato le nostre. Teorie che non stanno in piedi alla luce della ragione, ma nemmeno della contabilità.
Due importanti accordi, uno economico e l’altro strategico, tra Ue e Giappone. Quello sul commercio di beni e servizi tra l’altro farà sì che entro dieci anni spariscano i dazi dal 90 per cento dell’export alimentare della Ue. Mentre, alla faccia di Trump, le parti si impegnano a rispettare i trattati su lavoro, ambiente e clima.
Il passante di Genova sarà un regalo ad Autostrade per l’Italia che lo realizzerà investendo (forse) 7,8 miliardi tra il 2020 e il 2028. In cambio dell’investimento e di tariffe tenute basse, la società si vedrà riconoscere un lauto indennizzo di subentro e una proroga della concessione per quattro anni.