Grazie alle applicazioni dell’intelligenza artificiale e della robotica arriva la quarta rivoluzione industriale con i suoi effetti di accresciuta disuguaglianza nel mercato del lavoro. Ma piuttosto che tassare i robot o garantire un reddito minimo a tutti, meglio aiutare i lavoratori a continuare a lavorare.
A giorni (forse) va al voto la Catalogna su un referendum secessionista. Con un quinto di Pil nazionale (vedere il nostro grafico) è una regione tanto importante in Spagna quanto la Lombardia in Italia. Ha ambizioni – e un passato non dimenticato – da stato sovrano. La repressione di Madrid non risolve il problema. Da noi si torna a parlare della legge elettorale. Riassunto a oggi. Non sappiamo ancora con quale sistema voteremo mentre ogni partito cerca di fare scelte di bottega. La ricerca economica darebbe qualche indicazione per disegnare un sistema in grado di tenere a bada la spesa pubblica e ridurre la corruzione. Nel frattempo, ai nostri tg – più che nel resto d’Europa – piace parlare di omicidi e stupri. Lo ha sempre fatto più Mediaset della Rai, in particolare quando a Palazzo Chigi non c’era Berlusconi. Con la cronaca nera si fa politica: vedere i dati di uno studio per credere.
Sono molto saliti gli investimenti cinesi nel nostro continente: ben 35 miliardi di euro di investimenti in un anno, a fronte di soli 8 miliardi di acquisti europei di asset in Cina. Arrivano prevalentemente da aziende di proprietà statale. E così a Bruxelles se ne valuta l’impatto strategico e sulla concorrenza nell’Unione.
Categoria: Il Punto Pagina 71 di 150
Dall’Ecofin di Tallinn esce una’”equalization tax”, una ritenuta sui ricavi delle imprese estere prive di organizzazione stabile nei paesi europei. Spazientiti dalla lentezza dei progressi in sede Ocse, i quattro maggiori paesi Ue (più altri sei) provano cioè a far pagare più tasse alle multinazionali di internet. L’economia del web obbliga anche a riscrivere il diritto del lavoro. Per affrontare problemi difficili, come quelli della libertà di disconnettersi, dell’accresciuto stress a cui il web sottopone i lavoratori, fino all’incessante esigenza di aggiornamento professionale.
Nuova puntata del fact-checking de lavoce.info. È vero che quanto a età di pensionamento siamo più virtuosi della Germania? Solo sulla carta. In pratica, comparando i dati effettivi dei vari paesi europei, si vede che gli italiani, sfruttando leggi e leggine, continuano a smettere di lavorare prima di molti altri europei.
Numero chiuso all’università sì o no? Anche quest’anno forti polemiche (e una sentenza del Tar, che ci mancava!) sui test di ammissione e sulla loro utilità. Non si sa se migliorino i risultati degli studenti. Ma – dice uno studio – hanno certamente un effetto positivo sulle interazioni tra questi e i docenti.
Dare soldi ad alcuni stati africani per fermare l’immigrazione irregolare può persino rafforzare i trafficanti di uomini se questa politica non è accompagnata dalla creazione di opportunità alternative per i migranti. Giusto dunque stare attenti all’uso di questo denaro.
Lunedì 18 si è tenuto all’Università Cattolica di Milano il convegno annuale de lavoce.info. Dal nostro sito sono scaricabili le slide dei relatori e sulla nostra pagina Facebook si può vedere il filmato dell’intervento di Tito Boeri su populismo e stato sociale.
Ricambio nel comitato di redazione de lavoce.info: ne entrano a far parte Paolo Balduzzi e Carlo Scarpa affiancando Francesco Daveri, Maria De Paola, Silvia Giannini e Fausto Panunzi che rimangono in carica.
Mentre l’Italia si divide sull’opportunità di una legge (di civiltà) sullo ius soli temperato, i dati indicano che le concessioni dei diritti di cittadinanza, pur rimanendo proporzionalmente inferiori a quelle di altri paesi Ue, sono molto salite, alimentate dal forte aumento nel numero degli immigrati che gradualmente arrivano a soddisfare i requisiti.
A quasi 15 mesi dal referendum per la Brexit, siamo alle solite: il divorzio dalla Ue sarà hard o soft? Nel secondo caso – con un mercato unico confermato per la grande maggioranza di beni e servizi – ci sarebbero conseguenze economiche limitate su entrambi i fronti. Per ora, l’economia britannica ha fatto come se niente fosse. Mentre una crescita ben più faticosa si è riaffacciata in Grecia, dove il Pil ha registrato il segno più per due trimestri consecutivi. Tutto sarebbe vanificato dal potenziale ritorno delle politiche populiste.
All’Ecofin si parla di web tax o, meglio, di una equalization tax sulle vendite realizzate in Europa dalle multinazionali – anzitutto quelle di internet – che oggi pagano poche tasse in Europa. Proposta controversa per la scelta della base imponibile e per il rischio di scatenare una guerra fiscale con Usa, Giappone e Cina.
Cresce l’occupazione in Italia. Peggiora, però, la qualità dell’occupazione. I nuovi posti di lavoro sono prevalentemente dequalificati, contrariamente agli altri paesi Ocse. Da noi più addetti alle vendite, ai servizi personali, occupazioni manuali dequalificate, meno professioni intellettuali e tecniche. Vediamo perché.
Un commento di Giovanni Liotta e Cesare Licini, notai, all’articolo “Neanche ai notai piace lavorare gratis” di Luciano Lavecchia e Carlo Stagnaro. E la replica degli autori.
Convegno de lavoce.info
Il convegno annuale, con una parte riservata agli affezionati amici/donatori de lavoce, si terrà la mattina di lunedì 18 settembre a Milano presso l’Università Cattolica. Parleremo di banche italiane, populismo e Brexit. E anche di una ricerca sull’identikit dei nostri finanziatori. Ecco il programma. Vi aspettiamo!
Mentre a Berlino si ragiona su chi sarà il suo successore, nella prima conferenza stampa dopo l’estate Mario Draghi ha fatto capire come intende muoversi nella parte finale del suo mandato. Vedremo un Qe ricalibrato in termini di dimensione e durata. Sullo sfondo, l’esigenza di completare l’unione monetaria.
Immaginate l’energia prodotta al 100 per cento da fonti rinnovabili: vento acqua e sole. Un bel sogno. Alcuni scienziati sono andati più in là: hanno valutato la possibilità concreta che si realizzi. Entro il 2050. Ma lo studio, ben pubblicizzato, presta il fianco a pesanti critiche e stroncature.
Malgrado gli impegni con l’Europa è proseguito il calo degli investimenti pubblici, scesi da 54 miliardi nel 2009 a 35 nel 2016. Poche risorse e un mare di pastoie burocratiche tra le quali si fatica trovare buoni progetti. Il potenziale del Codice dei contratti pubblici è soffocato dalla mancata approvazione di tanti dei suoi decreti attuativi.
L’Italia si conferma il paese Ocse con la minore percentuale di laureati. Anche perché sempre meno persone entrano all’università. Se le imprese non hanno molta fame di cervelli è anche perché l’attuazione sconclusionata del sistema di studi “3+2” è stata un fallimento. Cercasi misure per invertire la rotta.
L’obbligo di prestare gratuitamente i servizi notarili non funziona. Un recente esperimento relativo alla costituzione di una srl semplificata (priva di costi per legge) indica che i notai – per sicurezza – si astengono addirittura dal fornire informazioni generiche. Per limitarne le rendite meglio limitare il loro raggio d’azione.
Convegno de lavoce.info
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Pressato dalla politica tedesca che incalza per fissare una data di fine del Qe, stavolta con le sue parole Mario Draghi non è riuscito ad evitare un nuovo apprezzamento dell’euro. Ma dopo le elezioni in Germania di fine settembre la musica potrebbe cambiare almeno un po’.
Con l’introduzione del Reddito d’inclusione (Rei) entra finalmente nel vivo la lotta alla povertà. La misura coprirà 1,8 milioni di indigenti, il 38 per cento del totale. Per ora a bilancio sono stati messi 1,9 miliardi. A regime nel 2020 ne serviranno 7. Le risorse mancanti vanno trovate nelle tre prossime leggi di bilancio.
In America il sessismo all’università è stato documentato in una tesi di laurea che ha sollevato un vespaio. Anche da noi i dati testimoniano lo strapotere maschile negli atenei. Significativo discuterne in concomitanza con la manifestazione milanese “Il tempo delle donne”. Mentre i recenti episodi di violenza sessuale ci hanno suggerito una raccolta di dati che vi presentiamo. A partire da questi: i denunciati o arrestati per stupro quest’anno sono 2.438, di cui 1.534 italiani e 904 stranieri.
Nel rapporto sui Conti pubblici territoriali (Cpt) si trovano dati molto interessanti. E drammatici, perché descrivono il declino degli investimenti pubblici regione per regione nei difficili anni fino al 2016. Più pesante al Sud che al Centro-Nord. Vedremo se il 2017 porta un’inversione di tendenza.
Molti giovani di oggi avranno in futuro pensioni basse a causa di carriere discontinue e redditi incerti. Perché non concedere uno sgravio fiscale alle famiglie disposte a versare i contributi per i figli inoccupati così come ai laureati è consentito il riscatto degli anni di università a fini previdenziali?
Convegno de lavoce.info
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Il governatore della Puglia, Michele Emiliano, se ne è vantato: la sua regione è una delle più virtuose nelle vaccinazioni dei bimbi. Non è così. La regione non raggiunge i minimi ed è nella parte bassa della classifica per copertura vaccinale. Come risulta dal fact-checking de lavoce.info.
Il governo ha rinviato un possibile intervento a dopo le elezioni. Eppure urge riformare l’Irpef: alcuni vogliono addirittura un’aliquota unica, molti preferiscono soluzioni alternative. Ecco raccolti in un Dossier gli articoli che abbiamo pubblicato sul tema.
Grandi manovre tra le Big five del web – Amazon, Apple, Facebook, Google, Microsoft – più Netflix. Per anni ogni azienda è cresciuta a tassi stellari con internet senza pestare i piedi alle altre. Ora tutto è cambiato.
Cosa mostrano i dati estivi sul mercato del lavoro? Un quadro contrastante. Più occupati. Non cala il numero dei disoccupati perché alcuni degli inattivi si sono rimessi a cercare lavoro per ora senza successo. Preoccupa la qualità dei nuovi contratti: ancora in maggioranza a tempo determinato. Intanto si fa poco (e con spreco di risorse) per i disoccupati: i Centri per l’impiego in Italia sono tra i peggiori d’Europa: 8 mila dipendenti mal preparati e male organizzati. Con quattro mosse si può migliorare l’efficienza di queste politiche del lavoro.
E se, per proteggere i risparmiatori, facessimo come in Cina? Dove ora si impone agli intermediari finanziari di registrare in video e audio le vendite di prodotti d’investimento. Sembra una cosa poliziesca. In realtà anche la Mifid 2 – in vigore dal prossimo gennaio in Europa – introduce già obblighi piuttosto invasivi.
Il 20 per cento delle auto assicurate monta la “scatola nera” che registra gli eventi impedendo truffe contro le compagnie in cambio di tariffe ribassate per i clienti. Con il Decreto “concorrenza” (tra virgolette) scatole nere e sconti diventano obbligatori su tutte le auto. Del resto il Decreto è zeppo di misure che con la competizione c’entrano poco, come mostra la tabella elaborata da lavoce.info.
Convegno de lavoce.info
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Alla fine di un’estate davvero calda per gli incendi nei boschi italiani ancora più che per le temperature, ragioniamo sulle cause. Da cercare nella solita incuria – di cittadini e istituzioni – verso il territorio ma anche nel nuovo assetto che la riforma Madia della Pa ha dato alle forze incaricate di prevenire e spegnere i fuochi.
Vista nel dettaglio, la lenta ripresa del Pil italiano degli ultimi dieci trimestri è trainata soprattutto da export e acquisti di mezzi di trasporto. Agli investimenti manca il contributo della componente immobiliare mentre incombe la fine degli incentivi del piano Industria 4.0. A frenare la crescita, l’eccessivo aumento dell’import.
Procede con difficoltà il negoziato sulla Brexit. Senza accordo tra le parti, gli scambi tra Uk e Ue potrebbero essere regolati dalle norme Wto. Che si tradurrebbero – dice uno studio recente – in dazi medi del 5 per cento sull’export italiano verso il Regno Unito. Tra i settori più colpiti, abbigliamento e calzature.
Si moltiplica per dieci il costo che sosteniamo per accogliere i migranti che ogni anno sbarcano sulle coste italiane (qui un nostro grafico sugli arrivi). Per ridurlo, tra proposte impraticabili e altre efficaci ma non prive di effetti collaterali, eccone una controcorrente: e se dessimo il permesso di soggiorno a tutti quelli che arrivano?
Mentre si succedono gli avvicendamenti al loro vertice, il testo unico sulle società a partecipazione pubblica prova a uniformare le norme sulla gestione del personale rispetto alle società private e dà disposizioni sul riassorbimento del personale nel caso la società venga chiusa. Norme da perfezionare.
Convegno de lavoce.info
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Per sostenere l’occupazione giovanile il governo vuole finanziare con risorse pubbliche i contributi in busta paga dei giovani neo-assunti a tempo indeterminato. Un incentivo che nel recente passato ha aumentato i posti di lavoro. Poi però, come si è visto, l’effetto finisce. A meno che le misure temporanee non diventino permanenti. Ai giovani pensa, ovviamente, anche la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli che lancia la proposta di estendere l’obbligo scolastico ai 18 anni di età. Bella idea se il tempo aggiuntivo sarà speso bene, con l’aiuto di insegnanti validi e motivati.
A Jackson Hole, al ritrovo annuale dei banchieri centrali, Mario Draghi ha parlato d’altro: di come rafforzare la crescita senza alzare steccati tra paesi. Tra le righe ha però anche fatto intendere che, pensando al Qe, il tema è come estenderlo, non come farlo finire sul più bello.
Mentre l’Europa invecchia, diversi paesi del Sud del mondo continuano a registrare tassi di natalità impressionanti. Da anni si parla poco del controllo demografico, eppure il problema è destinato a esplodere, annodato com’è con quelli di povertà, cooperazione allo sviluppo e migrazioni.
Un disegno di legge approvato dalla Camera e presto sottoposto al Senato diminuisce il rigore nei confronti del debitore inadempiente. Non vuole essere una scelta buonista, ma mirata all’efficienza economica. Che ha però un rovescio della medaglia e potrebbe produrre effetti negativi.
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La crescita del Pil nel secondo trimestre (all’1,5 per cento su base annua) è stata vista con soddisfazione perché siamo al decimo trimestre consecutivo di ripresa. Ma il passo è sempre così lento da lasciare l’Italia ancora lontana dai livelli pre-crisi. Al contrario dell’Eurozona che è tornata già da due anni al Pil del 2008. Resta da vedere cosa farà la Bce a cui va intestata buona parte del ritorno in salute dell’economia europea. Ma al tradizionale incontro dei banchieri centrali a Jackson Hole non si attendono svolte da parte di Mario Draghi.
Marchionne festeggia un bilancio coi fiocchi mentre nel risiko del mercato automobilistico mondiale appare Great wall motors, il gruppo cinese che vorrebbe comprare Fca. La casa italo-americana è al bivio tra un improbabile cambio di proprietà e un opportuno cambio della guardia al posto di comando.
Sotto l’ombrellone (ma anche in ambito governativo) si è discusso del riscatto gratuito degli anni della laurea per gli universitari. Sarebbe un regalo contributivo pieno di iniquità. Alla (giusta) domanda di sicurezza sul futuro, non si risponde con una mancetta previdenziale ma con lavoro, innovazione e welfare.
Le nuove scosse di terremoto e i morti di Ischia ci ricordano che la vulnerabilità sismica del nostro paese viene dalla mancata prevenzione e dall’abusivismo prima che della natura. Dal 2002 l’Italia ha ricevuto quasi metà dei 5 miliardi dal Fondo di solidarietà Ue per disastri naturali. Risorse sprecate, finora.
Un tetro capitolo di quest’estate riguarda gli omicidi di donne commessi da familiari o partner. In Italia, in tre casi su quattro, l’omicidio di donne è una questione di famiglia. E anche se nel nostro paese sono statisticamente meno a rischio che in altri, le donne italiane non si sentono protette.
Nelle due settimane centrali di agosto, come di consueto lavoce.info ha sospeso l’invio della newsletter. Abbiamo però aggiornato quotidianamente il sito con nuovi articoli su: Unione bancaria, tempi della giustizia, invecchiamento della popolazione, riforma contro l’abuso di mercato e misure del benessere equo e sostenibile. Nell’ultima puntata del fact checking de lavoce.info abbiamo verificato che Vittorio Sgarbi, brillante critico d’arte, è una capra (come dice lui) in economia, almeno quando parla di disoccupazione giovanile.
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Ritardi e disguidi negli interventi di spegnimento degli incendi estivi hanno tante cause. Forse anche lo smembramento del Corpo forestale. Non secondo il sottosegretario alla Semplificazione Rughetti, che lo esclude decisamente. Una posizione insostenibile, come risulta dall’articolato fact-checking de lavoce.info.
Torniamo sulle valutazioni dell’efficacia del bonus di 80 euro introdotto poco prima delle elezioni Ue del 2014. In un recente studio di tre economisti della Banca d’Italia si calcola che i consumi aggiuntivi attribuibili alla misura potrebbero essere stati la metà o poco più del reddito ottenuto. La controversia continua.
Con 34 mila denunce all’anno, medici e ospedali sono bersaglio di cause per danni ai pazienti. Spesso pretestuose. Ci sono però alcune novità legislative, in ambito penale e civilistico, che alleggeriscono la posizione dei sanitari. I quali altrimenti si rifugiano in rigide prassi di medicina difensiva.
Le due banche venete assorbite da Intesa dopo il dissesto sono esempi da manuale del modo di operare degli istituti di credito locali. Hanno assecondato l’economia del territorio adattandosi alle sue specificità. Anche troppo viene da dire, leggendo dei conflitti di interesse emersi dalle cronache. Intanto, dal gennaio 2019, arriveranno due nuovi requisiti patrimoniali per le banche volti ad accrescerne la capacità di far fronte a casi di insolvenza con risorse interne. Almeno se i risultati degli stress test sulla solidità sono precisi.
Quasi a sorpresa e in gran fretta, l’Italia sta varando una missione militare in acque libiche, navale e non solo. Scopo dichiarato, regolare il flusso migratorio. Tra molte contraddizioni e un po’ di ipocrisia.
Un commento di Sergio Beraldo all’articolo “Le scelte finanziarie migliorano con una spinta gentile” di Maria De Paola, Francesca Gioia e Fabio Piluso. Con la replica degli autori.
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