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Categoria: Il Punto Pagina 89 di 150

Il Punto

Economie emergenti in rallentamento (con Brasile e Russia in recessione), Stati Uniti in crescita stabile sopra il 2,5 per cento e l’Europa in ripresa dell’1,5 solo grazie alla Bce. Per rafforzare la crescita ed evitare la stagnazione chi può permetterselo (Usa e Germania) dovrebbe investire in infrastrutture.
Ciò che pudicamente si definisce flessibilità in uscita è, più brutalmente, l’espulsione dalle aziende degli ultra-cinquantenni considerati vecchi o troppo cari. Fa comodo all’impresa e può interessare il lavoratore. Solleva però un problema complicato: di quanto dev’essere il taglio della sua pensione anticipata?
La frode commessa da Volkswagen manipolando i sistemi di disinquinamento sul suo motore diesel rivela un fallimento non solo della governance aziendale ma anche del sistema delle regole europee. Influenzato pesantemente dalle lobby delle grandi imprese. Però a questo punto ci si deve anche chiedere in parallelo se la regolazione delle emissioni non sia diventata eccessivamente restrittiva. Il dubbio è legittimo.
Stiamo per recepire nel sistema italiano le nuove regole sulle crisi bancarie. Principale novità, il bail-in che fa pagare le perdite della banca ai suoi azionisti e creditori senior, mentre i correntisti fino a 100 mila euro saranno risparmiati. In futuro dunque meno faville in borsa per i titoli bancari. Ma almeno si chiude l’epoca dei salvataggi di istituti di credito con soldi pubblici.

Il Punto

Portandola in quotazione a New York, Fiat Chrysler cede la Ferrari ai propri azionisti. Senza però trattarli tutti allo stesso modo. Ce n’è uno – Exor, la finanziaria della famiglia Agnelli – la cui quota, grazie al voto plurimo all’olandese, avrà il controllo di fatto del cavallino rampante. Nel capitalismo italiano, come sempre, le quote azionarie non si contano, si pesano.
All’ultimo momento, per fare cassa, è stata prorogata al 30 novembre la scadenza dell’adesione alla voluntary disclosure per l’emersione dei capitali all’estero. L’Agenzia delle entrate si è anche presa un anno in più per chiudere in modo tombale i dossier su attività e redditi oggetto della collaborazione volontaria. Lasciando fuori dalla sanatoria ciò che non è stato dichiarato.
Ancora una volta, dopo la strage in Oregon, Obama deve accettare la propria impotenza: una maggioranza di stati che costituiscono una minoranza della popolazione impedisce il controllo sul commercio delle armi. Una Lettera dagli Usa racconta perché è molto più facile vietare per legge il telemarketing.
Con i gravi incidenti di fine luglio, all’aeroporto di Fiumicino sono emerse carenze e trascuratezze dello scalo. Dove la società di gestione sfrutta in modo intensivo questa infrastruttura sottodimensionata, puntando al massimo profitto di breve periodo. Anche grazie a una regolazione distratta o accomodante.
A un anno e mezzo dalla soppressione delle province, solo tre o quattro regioni stanno dandosi da fare per assorbire le loro competenze. Ora una legge obbliga tutte a riorganizzare le funzioni degli enti aboliti.
Come sopravvivere alla guerra del vino in competizione con i nuovi paesi produttori, mentre crolla il consumo nell’Europa mediterranea? Gli elementi su cui impostare una buona strategia sono qualità, marketing, prezzi, cultura enologica, carichi fiscali, semplificazione della mappa dei vitigni.
A causa dei suoi impegni accademici, Nicola Persico ha deciso di lasciare l’impegno diretto nella redazione de lavoce.info. Ci ha promesso comunque la prosecuzione della sua collaborazione, dandocene subito prova. A Nicola il ringraziamento per quanto ha fatto per questo sito e l’augurio di buon lavoro da tutta la redazione. In parallelo, diamo il benvenuto in redazione ad Alessandro Lanza che i lettori già conoscono attraverso i suoi numerosi interventi e che si occuperà di mercati energetici e ambiente.

Il Punto

La condanna in primo grado di Cimoli e altri tre amministratori colpisce i manager ritenuti responsabili del dissesto di Alitalia. Non i mandanti della sua scellerata gestione. Da individuare tra chi – nella politica e nel sindacato – ha utilizzato la società per interessi ben lontani da quelli aziendali.
A volte ritornano! È il caso del progetto faraonico del ponte sullo Stretto di Messina. Finito in soffitta, viene ora riproposto (in versione solo ferroviaria) dall’Ncd di Angelino Alfano “per far ripartire il Mezzogiorno”. Meno male che il ministro Delrio ha congelato il progetto: “Ci sono altre priorità”. Davvero.
Aumentare la produttività: è il mantra recitato da tutti. Serve a far crescere l’economia, si ripete. Ma, alla fine di una lunga recessione, vale esattamente il contrario: è la crescita della produzione alimentata dal rinnovato impulso di consumi e investimenti a favorire – almeno per un po’ – l’aumento della produttività.
Impietoso, l’algoritmo di Google suggerisce la parola “scandalo” quando si digita Volkswagen. È solo uno dei pesanti effetti collaterali che ricadono sulla casa automobilistica dopo i suoi imbrogli. La casa del maggiolone ha di fronte una strada tutta in salita per recuperare la fiducia di consumatori e investitori.
L’Europa è in ritardo nell’attuazione dell’accordo per la ripartizione dei rifugiati. Nel frattempo ha dichiarato guerra agli scafisti e concesso consistenti aiuti ai paesi vicini alla Siria che accolgono masse di profughi. È una Ue globale nella coltivazione dei suoi interessi ma che torna molto locale quando si tratta di diritti umani. Fermo restando che con i vari aspetti della globalizzazione bisogna fare i conti. Anche in Italia. Dobbiamo provare a integrare i nuovi arrivati con regole condivise. Ma non possiamo aspettarci che diventino “come noi” con uno schiocco delle dita. Cultura e religione d’origine contano. Per esempio, nella scelta delle donne se lavorare o curare la casa.
Una risposta di Giulio Formoso e Anna Maria Marata, autori di “Epatite C: quando la speranza ha un costo alto”, al commento di Alberto Donzelli
Come ogni anno, qualche avvicendamento negli incarichi de lavoce.info. Quest’anno le new entry sono tutte donne. Nel comitato di redazione Michele Pellizzari passa il testimone a Maria De Paola che va ad affiancare Angelo Baglioni, Massimo Bordignon, Francesco Daveri e Michele Polo. Alessandra Casarico assume la funzione di tesoriera.

Il Punto

Quella appena arrivata a compimento è una riforma fiscale poco ambiziosa. La legge delega mirava a più equità, certezza e semplificazione. Con i decreti attuativi l’equità è stata messa da parte stralciando la riforma del catasto, base di una tassazione immobiliare equilibrata. Risultati più concreti su certezza e semplificazione: migliora il dialogo tra stato e contribuente e si chiarisce meglio che cos’è elusione.
È servita quest’anno a risollevare il mercato del lavoro. Ora la decontribuzione dei contratti a tempo indeterminato verrà rinnovata ma non si sa come. Solo per il Sud? Solo per le donne? Per tutti, ma meno generosa? Di sicuro, per evitare il ritorno in auge del lavoro precario, deve rimanere un incentivo ad assunzioni senza limite di tempo. E conta anche che le politiche attive del lavoro non diventino uno spreco di risorse. In particolare il voucher di ricollocazione, introdotto dal Jobs act, destinato al reinserimento professionale di chi è stato licenziato. Si può prendere esempio dalla Lombardia, dove la Dote unica del lavoro (Dul) dà risultati misurabili e valutabili.
Grazie anche a Expo e al meteo, riparte il turismo in Italia. Di quanto cresca difficile a dirsi con precisione. Prendono sempre più piede forme alternative di prenotazione (attraverso siti internazionali), di alloggio (B&B, spesso non in regola), di trasporto (Blablacar, car sharing, Uber) che le statistiche faticano a rilevare.
Voci autorevoli (Amnesty, The Economist) suggeriscono di depenalizzare la prostituzione, anche per i clienti. In effetti una ricerca mostra che le politiche proibizioniste aumentano i rischi di chi vende prestazioni sessuali. E rende più difficile la lotta alla tratta e allo sfruttamento dei minori.
Spaventato dalle conseguenze economiche della secessione, una parte dell’elettorato moderato catalano ha voltato le spalle al fronte indipendentista. Una Lettera da Barcellona spiega che adesso diventa più facile un compromesso con Madrid.
Una precisazione di Stefano Sacchi e Filippo Taddei all’articolo di Vitalba Azzollini sui congedi parentali

Il Punto

Quel che pensa la Fed è diventato un rebus. A inizio 2015 prometteva un rialzo dei tassi d’interesse entro fine anno, il che per ora non è successo. Ora la sua presidente Janet Yellen ribadisce l’impegno aggiungendo un “probabilmente”. Molti sospettano che stia cambiando idea. Non per la disoccupazione – che in Usa è già ai minimi – ma perché la preoccupa la crescita anemica dell’economia mondiale.
È a rischio la sopravvivenza della Volkswagen imbrogliona. Gli Stati Uniti la puniranno senza fare sconti. In Europa, accertate le frodi, la scelta sarà tra sanzionare un’impresa con manager senza scrupoli e preservare migliaia di posti di lavoro diretti e indiretti. Dalla gestione di questo scandalo si capirà meglio come la Germania mette in pratica la morale del “chi sbaglia paga” quando il problema è nel cortile di casa. Per capire questa vicenda bisogna anche tener conto della forte diversità di regole in materia di emissioni tra Usa e Ue, più strette o più lasche a seconda del tipo di gas inquinante e del tipo di carburante. Conta poi la responsabilità del costruttore sull’inquinamento: anche dopo la vendita del veicolo in America, fino alla porta dell’autosalone in Europa. Le differenze verranno forse meno quando si concluderà il negoziato per la zona di libero scambio Ue-Usa (Ttip, Transatlantic trade and investment partnership). Tra le materie da armonizzare proprio i test di sicurezza, oltre a prevenzione sanitaria, investimenti e riconoscimento degli standard.
Il Fondo monetario ora usa il Pima – una combinazione di indicatori – per valutare la qualità degli investimenti pubblici. Uno strumento così servirebbe anche da noi dove i progetti infrastrutturali sono scelti secondo logiche politiche, con il correlato di lungaggini di realizzazione, corruzione e incremento dei costi in corso d’opera. Esempio di qualità trascurata, la gestione delle autostrade. Dove continuano le proroghe delle concessioni senza gara. Nel caso di quelle del Brennero e della Serenissima legittimo sospettare un mercanteggiamento con le regioni interessate per far passare il progetto della Valdastico Nord. Di incerta utilità e con effetti minimi sull’occupazione.
Una precisazione di Stefano Sacchi e Filippo Taddei all’articolo di Vitalba Azzollini sui congedi parentali
Convegno de lavoce.info
Il convegno annuale riservato agli amici de lavoce avrà come titolo “La politica economica ai tempi della crisi”. Si terrà la mattina di mercoledì 30 settembre – con inizio alle ore 9 – all’Università Cattolica di Milano. Si parlerà di riforme, agenda digitale, stagnazione secolare, disuguaglianze di genere e valutazione delle politiche. Vi aspettiamo!

Il Punto

In Grecia Alexis Tsipras rivince le elezioni con gli stessi numeri di gennaio. Ma cambia il suo mandato elettorale. Ieri il rifiuto dell’austerità e della Troika, oggi l’impegno a rimanere nell’euro a qualunque costo. Con la messa in pratica del duro accordo di luglio con l’Europa: 86 miliardi in cambio di riforme e sacrifici.
Oltre ad affossare il federalismo, la prossima abolizione della Tasi sulla prima casa apre un problema tra i comuni e lo stato che rimborserà loro il mancato gettito. Le amministrazioni locali, infatti, possono aver applicato aliquote maggiori o aggiuntive. Come evitare che i sindaci più esosi si ritrovino avvantaggiati?
A 12 anni dalla sua approvazione si registra un vero flop della riforma che introduceva in Italia sistemi di corporate governance per le società quotate alternativi a quello tradizionalmente basato su Cda e collegio sindacale. Solo quattro hanno adottato il modello dualistico e due il monistico. Eppure il secondo (con amministratori che esprimono un comitato di gestione interno) è il più diffuso nelle economie avanzate.
Tra i decreti attuativi del Jobs act, quello che affronta la conciliazione lavoro-famiglia delle donne è ampiamente incompleto rispetto alla legge delega e con misure limitate al solo 2015. Così rischiamo di continuare a detenere il record del numero di neo-mamme che abbandonano il lavoro. Secondo i dati disponibili, durante la crisi il lavoro nero in Italia è aumentato del 3,9 per cento. Con grandi differenze regionali: giù al Centro-Nord e su (del 12,7 per cento!) al Sud, dove ha certamente attenuato gli effetti della recessione. Il pericolo è che informalità e illegalità diventino la porta d’ingresso obbligata nel mercato del lavoro.
Tecnologie dell’informazione e sfruttamento dei big data sono agli ultimi posti negli investimenti delle banche nel nostro paese. Ma la sfida competitiva degli sviluppi futuri del settore si gioca proprio su questo terreno. E sulla capacità di rafforzare le relazioni umane con i clienti.
Un commento di Alberto Donzelli all’articolo “Epatite C: quando la speranza ha un costo alto” di Giulio Formoso e Anna Maria Marata
Convegno de lavoce.info
Il convegno annuale riservato agli amici de lavoce avrà come titolo “La politica economica ai tempi della crisi”. Si terrà la mattina di mercoledì 30 settembre – con inizio alle ore 9 – all’Università Cattolica di Milano. Si parlerà di riforme, agenda digitale, stagnazione secolare, disuguaglianze di genere e valutazione delle politiche. Vi aspettiamo!

Il Punto

Torniamo sugli effetti degli 80 euro in busta paga già analizzati di recente. Hanno influito significativamente sulla crescita dei consumi delle famiglie beneficiarie? Un articolo che pubblichiamo questa volta risponde di no e individua tra le possibili spiegazioni il fatto che il bonus sia stato ritenuto temporaneo dai beneficiari. Un secondo articolo che conferma l’evidenza di efficacia della misura sui consumi sottolinea l’importanza di misurare con precisione l’entità effettiva del bonus.
È una delle maggiori orchestre sinfoniche italiane, capace di autofinanziarsi e ai primi posti nel mondo tra le più amate dal pubblico. Ma la Giuseppe Verdi di Milano non è amata dallo stato. Che le rende la vita impossibile discriminandola pesantemente nell’assegnazione dei contributi. Una storia di stupida burocrazia.
Appena il prezzo del petrolio ha qualche fibrillazione, parte l’allarme volatilità. Uno sguardo ai dati storici mostra che i veri momenti di crisi sono ben altri (come le guerre in Iraq e Afghanistan, il fallimento di Lehman). E che in questi giorni c’è solo nervosismo sui mercati.
Ci sono – si è visto – paesi europei generosi e altri avari con i profughi. I primi sopportano maggiori costi nell’immediato. Ma la loro scelta potrà essere ripagata in futuro: quella che arriva è una popolazione giovane e motivata a migliorare la propria condizione. Urge però favorirne l’inserimento sociale e lavorativo.
Con la nuova leadership di Jeremy Corbyn, il Labour party si gioca la possibilità di vincere le elezioni del 2020, come spiega la nostra Lettera da Londra. E non riuscirà nemmeno a condizionare il governo conservatore. Troppo radicale per un elettorato che, nel lungo regno di Elisabetta II, ha scelto due soli premier laburisti.
Convegno de lavoce.info
Il convegno annuale riservato agli amici de lavoce avrà come titolo “La politica economica ai tempi della crisi”. Si terrà la mattina di mercoledì 30 settembre – con inizio alle ore 9 – all’Università Cattolica di Milano. Si parlerà di riforme, agenda digitale, stagnazione secolare, disuguaglianze di genere e valutazione delle politiche. Vi aspettiamo!

Il Punto

Non c’è molto da festeggiare per una crescita che ora Renzi prevede allo 0,9 per cento: gli altri grandi partner europei fanno molto meglio. Il guaio è che, da noi più che altrove, la ripresa della domanda è soddisfatta da beni e servizi importati. Per recuperare competitività e migliorare la qualità della ripresa deve ripartire la produttività.
Raffrontando le tre diverse fonti disponibili (Istat, Inps e ministero del Lavoro) emergono chiaramente le tendenze di fondo sul mercato del lavoro. Nei primi sette mesi dell’anno stabili le assunzioni a tempo determinato mentre in più ci sono 300 mila posti a tempo indeterminato (al netto delle cessazioni), solo in parte trasformazione di contratti temporanei. Tra le nuove misure del Jobs act c’è anche il ritorno del demansionamento, cioè la possibilità di assegnare il lavoratore a compiti meno qualificati e di cambiargli categoria d’inquadramento e retribuzione se così dettano esigenze di riorganizzazione. Flexicurity aziendale o svendita di diritti acquisiti? L’attuazione del Jobs act ha invece finora dimenticato il mandato della legge delega di aumentare l’offerta pubblica di servizi per l’infanzia per meglio sfruttare il potenziale dell’occupazione femminile. Più scuola uguale migliore conciliazione tra famiglia e lavoro per le madri, conferma una nuova ricerca. Ma l’Italia, sul tema, rimane fanalino di coda.
È diventato impopolare il limite minimo di capitale sociale imposto alle imprese. Molti vorrebbero importare la maggiore flessibilità consentita nel sistema Usa. Occhio però che i tribunali americani sono poi più liberi di squarciare il velo della responsabilità limitata, imponendo a soci scorretti di pagare i debiti della società.
Sull’Autostrada del Brennero tira un vento di regalo: dallo stato agli enti pubblici del Trentino-Alto Adige e del Veneto, azionisti della concessionaria. La concessione – scaduta da un anno – rischia il rinnovo gratuito per 30 anni. In barba alle regole europee sulle gare di assegnazione e ai 150 milioni all’anno che lo stato potrebbe incassare.
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Il Punto

Angela Merkel e Jean-Claude Juncker guidano la svolta nella politica europea di asilo ai profughi. Era ora. Tanti problemi aperti: dai punti deboli delle quote ai rischi dei viaggi sui gommoni, dall’identificazione e registrazione delle persone ai paesi che non ne vogliono sapere di accoglienza. In questi ultimi prevalgono paure profonde, tra cui quella dell’insostenibilità per l’economia nazionale. Eppure si scopre che in Libano, Turchia e Giordania (i paesi che per primi hanno ricevuto milioni di siriani) crescita e occupazione non ne hanno risentito. Anzi…
C’è il rischio che diventi più facile farla franca con un bilancio falso. E questo grazie alla nuova versione dell’articolo 2621 del Codice civile che il maldestro legislatore voleva invece rendere più rigoroso. Mentre le relative norme tributarie puniscono errori di valutazione oltre una certa soglia con maggiore severità.
Renzi ha promesso più flessibilità per il pensionamento prima delle rigide scadenze stabilite dalla Legge Fornero. In cambio di una riduzione dell’assegno di quiescenza dell’1-2 per cento per ogni anno di anticipo. Ma basta qualche calcolo per capire che – per non scassare i conti pubblici – la penalizzazione dev’essere ben più grande, tra il 4 e il 6 per cento.
Per trasformare il Senato in un’assemblea rappresentativa delle autonomie locali, i suoi membri dovrebbero essere indicati dai governi regionali e – come in Germania – operare con uno stretto vincolo di mandato. Altrimenti, se eletti dai consigli regionali, faranno l’interesse del loro partito, non del loro territorio.
Da tempo l’Europa suggerisce di spostare la tassazione dai redditi a immobili e consumi. Alcuni studi indicano che le imposte sulla casa sono le meno nocive per la crescita economica, mentre quelle sui consumi sarebbero addirittura più dannose, anche per l’equità.
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Il Punto

Bisogna tagliare tutte le tasse, d’accordo. Renzi vuole partire con quella sulla prima casa ma abolirla avvantaggia i ricchi. Alcune simulazioni indicano però che si potrebbe tagliare la Tasi all’insegna dell’equità. E dedicare una parte del taglio alle imposte sul lavoro dei neo-assunti.
Finora sugli effetti degli 80 euro in più in busta paga tanti titoli e poca analisi. Da uno studio accurato con dati Istat e Agenzia delle entrate viene fuori che chi ha beneficiato del bonus lo ha speso in generi alimentari e per pagare le rate del mutuo sulla casa.
Non ha poi tutti i torti il Nobel per la medicina Tim Hunt, accusato di sessismo per aver detto che di fronte alle critiche le donne piangono. Pare proprio che uomini e donne reagiscano diversamente allo stress. Lo si vede in una ricerca relativa alle partite di tennis. Con risultati applicabili anche all’impegno nel lavoro e nello studio.
Le imprese non investono nel Mezzogiorno spaventate dalla sua bassa produttività media, fino al 30 per cento inferiore al resto d’Italia. Per riallineare salari e produttività senza tornare alle “gabbie salariali” – sepolte 45 anni fa – si dovrebbero ridurre Irap e Irpef, insieme con i deficit sanitari regionali che le tengono alte. Per far crescere la produttività non c’è alternativa all’innovazione tecnologica la cui diffusione è però spesso associata alla disuguaglianza. Rimedio? L’istruzione che, da un secolo e mezzo, aiuta a introdurre le nuove tecnologie e promuove un miglioramento generale della qualità della vita.
Il più recente farmaco contro l’epatite C (virus che affligge centinaia di migliaia di italiani) costa 37 mila euro. Almeno due le questioni aperte: a quali pazienti riservare un trattamento così costoso che non può arrivare a tutti? Come strappare alle case produttrici prezzi migliori per tutte le regioni?
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