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Categoria: Il Punto Pagina 96 di 150

Il Punto

Il terrorismo è il risultato della strategia deliberata di una minoranza di fanatici, non -come molti ritengono- il prodotto degli errori dell’Occidente. Per combatterlo è necessario ricorrere a vari strumenti e strategie. Tra i primi, l’utilizzo -non facile- dei big data come, per esempio, la mole di dati sul trasporto dei passeggeri tra paesi europei (informazioni che comunque ledono la privacy dei cittadini). Tra le seconde, minare la credibilità delle organizzazioni che reclutano aspiranti stragisti e colpire le fonti di finanziamento.
Area euro in piena deflazione. Un nuovo Dossier raccoglie gli articoli sul tema pubblicati da lavoce.info. Per capire come mai ci risiamo dentro, perché è considerata una bestia nera, quali sono le ricette per uscirne. Una è l’uso da parte della Bce del bazooka del Quantitative easing (acquisto di titoli di stato dell’Eurozona). Vediamo con quali aspettative e quali rischi. Mentre rimangono da definire alcuni criteri per attuare questa politica monetaria. Come suddividere tra i bond dei diversi paesi i 500 miliardi previsti? E con quali scadenze, visto che molte emissioni a breve termine hanno rendimenti negativi? Le risposte implicano scelte tecniche e politiche, condizionate anche da vincoli di mandato della banca centrale.
Bassa partecipazione delle donne al mercato del lavoro e bassa fecondità sono due nodi -apparentemente contraddittori- che il Jobs act affronta su quattro direttrici: rafforzamento nella tutela dei diritti, incentivi fiscali, potenziamento dell’offerta di servizi, flessibilità. Cerchiamo di capire se sono misure utili e il rischio di un flop.
Perché, contrariamente alle aspettative, i prezzi delle case nuove si mantengono alti mentre quelli degli immobili esistenti hanno subito un forte calo? Forse una risposta si trova nel comportamento delle banche.
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Il Punto

Che succederà con la nuova crisi greca? Le borse a picco riflettono la preoccupazione dei mercati in attesa delle elezioni fissate per domenica 25 gennaio. Il rischio è che si arrivi a scenari di fortissima tensione, ad Atene come a Roma e Madrid. Dipende da come il nuovo governo ellenico e l’Europa affronteranno la gestione del debito della Grecia, arrivato al 170 per cento del Pil.
Tra chi ha brindato con soddisfazione in questi giorni ci sono evasori ed elusori fiscali. Nel decreto del governo sul diritto penale tributario la depenalizzazione dell’elusione fiscale e altre misure inquietanti per il cittadino che paga le tasse. Tanto che queste norme tornano in Consiglio dei ministri per essere ridiscusse.
Difficile trovare elementi di ottimismo per il futuro dell’economia italiana, afflitta dai soliti problemi strutturali. Qualche elemento positivo però c’è: con la riduzione degli spread, i tassi d’interesse a lungo termine sono al loro minimo da quattro anni. Il che fa sperare in una ripresa dei consumi e degli investimenti.
Le assenze di Capodanno dei vigili di Roma hanno confermato che i dipendenti del settore pubblico tendono ad ammalarsi più spesso di quelli privati. Per risolvere il problema servono controlli rigorosi e una riforma del pubblico impiego che coniughi i diritti dei lavoratori con le esigenze di servizio e la valutazione dei risultati.
Siamo abituati alla crescita del salario con l’aumento dell’età del lavoratore. Una dinamica destinata a cambiare dopo il Jobs act. Perché, con l’abolizione del reintegro per i licenziamenti per motivi economici, quando i neo-assunti di oggi diventeranno anziani saranno più facilmente sostituibili con dei giovani.
Per fortuna non tutte le opere pubbliche crollano a una settimana dall’inaugurazione com’è successo al viadotto siciliano. Tutte, però, sono soggette a un’esasperante lentezza nella realizzazione. Vediamo quali sono i tempi e le cause dei ritardi. Da evitare se arriverà davvero il piano europeo Juncker.
Ricambio nel comitato di redazione de lavoce.info per il 2015: ne entrano a far parte Angelo Baglioni e Michele Pellizzari che affiancano Massimo Bordignon, Francesco Daveri e Michele Polo, già in carica.
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Il Punto

Ma la legge di Stabilità stabilizza i conti pubblici? Mettiamo a confronto le prospettive fino al 2017: quanto sarebbe successo senza i nuovi provvedimenti e ciò che invece dovrebbe succedere con le misure adottate. Flessione della spesa nel 2015 e poi abbondante rialzo. Idem le entrate. Eppure il deficit dello Stato viene abbattuto nel 2017 fino allo 0,7 per cento del Pil. Sempre che il Pil abbia davvero una crescita robusta.
Con il Jobs act, Renzi manda quasi in soffitta l’articolo 18 e introduce le tutele crescenti nel contratto di lavoro a tempo indeterminato. Ma non affronta il problema della precarietà lasciando in vita tutti i tipi di rapporto a tempo determinato ed esclude il pubblico impiego dalla nuova normativa. È un pezzo di vera riforma del lavoro. Da completare. Vediamo quali effetti potrà avere sulle imprese che finora -come mostra una ricerca- hanno evitato l’articolo 18 non tanto comprimendo sotto 15 il numero degli occupati (soglia di applicazione della norma) quanto ricorrendo a lavoratori temporanei e parasubordinati, non tutelati. Cresciuta in tutta l’Eurozona con l’arrivo della crisi, la disoccupazione giovanile si è assestata nei paesi del Nord e del centro ma continua a crescere vertiginosamente in quelli più fragili, Italia inclusa. Senza una svolta è alto il rischio che chi rimane a lungo inattivo si ritrovi le proprie skill professionali superate e inutili.
Emanato all’epoca dei grandi scandali finanziari USA dei primi anni 2000 (Enron), la legge Sarbanes-Oxley sanziona negli Stati Uniti l’occultamento di documenti e oggetti per ostacolare le indagini. Ora queste norme sono state applicate a un pescatore di cernie fuori regola. Storia grottesca che illustra come leggi scritte male si possono trasformare in costi e rischi eccessivi per cittadini e imprese.
Il nostro amico e collega Tito Boeri è stato nominato presidente dell’Inps dal Consiglio dei ministri. Com’è consuetudine de lavoce.info, rimane membro della redazione in aspettativa, vale a dire non attivo per la durata dell’incarico. A Tito i nostri migliori auguri di buon lavoro!
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La Camera approva in via definitiva la legge di Stabilità. Il Parlamento (o il Governo) hanno fatto tante piccole modifiche all’impianto originario, a partire da un’ulteriore cancellazione della spending review. Peccato.
Gli immigrati irregolari in Italia hanno un alto tasso di partecipazione al mercato del lavoro, ma un terzo di loro ha perso l’occupazione dall’inizio della recessione. E, con il lavoro, la prospettiva di regolarizzare la propria posizione. In un Dossier, la raccolta dei numerosi articoli sul tema pubblicati su lavoce.info.
Ospitare le Olimpiadi a Roma rischia di ridare fiato alla corruzione e di essere un bagno di sangue per le finanze pubbliche. Perché i budget ragionevoli vengono sopraffatti dagli extra-costi: l’esperienza degli altri paesi dovrebbe insegnare.
Il Governo mette sul piatto 6,5 miliardi in sei anni per raggiungere l’85 per cento degli italiani con la rete a banda ultra-larga. Bene che si cominci, dopo tanti ritardi. Poco convincente, però, la scelta tecnologica.
Grazie a un provvidenziale emendamento, si pone fine all’aliquota Iva che discrimina l’origano rispetto alla salvia e al basilico! Ironia a parte, una metafora del disordine del nostro sistema fiscale. Varata l’agenda per la semplificazione, si tratta poi di realizzarla. Riuscirà il Governo a rendere le procedure amministrative più celeri ed efficienti? La scadenza è fra due anni: troppo lontana per aiutare la ripresa economica.
Sembra velleitario imporre il pagamento del copyright a un aggregatore di notizie come Google news, come hanno fatto spagnoli e tedeschi. Perché Google può escludere chi vuole dalla propria ricerca provocandogli un crollo di lettori. Piuttosto, bene che l’Unione Europea valuti se esiste un abuso di posizione dominante.
Sarebbe catastrofica l’uscita dall’euro dell’Italia. Proprio perché ne siamo convinti, vale la pena prendere in esame gli argomenti -esposti in un nuovo libro- di chi è per l’abbandono della moneta unica.
La carenza di capitale delle nostre banche e la loro conseguente riluttanza a finanziare le imprese si vede bene esaminando alcuni indicatori utilizzati dalla Bce per effettuare gli stress test. Sette su nove hanno aumentato il patrimonio nel 2014 tagliando gli impieghi.
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Ora che c’è un testo compiuto per la proposta di una flat tax, torniamo a fare i calcoli -più dettagliati- sia sul progetto della Lega sia su quello di Forza Italia. Di nuovo, i conti per lo Stato non tornerebbero perché incasserebbe da 70 a 90 miliardi in meno. E, tra vari i punti deboli, un salasso per i redditi bassi (il 51 per cento dei contribuenti) che sarebbero tassati fino a più del doppio di quanto lo sono ora.
Tra pochi mesi ognuna delle oltre 72 mila scuole italiane dovrà presentare il primo rapporto di autovalutazione. Ma compilarlo facendo riferimento ai 49 indicatori previsti non è facile. Perché non ci sono i dati per tutti gli istituti e non sono chiare le informazioni sulle loro fonti. Per riparare i danni (documentati) della riforma Gelmini, il Governo Renzi vuole per la scuola -tra le altre cose- l’assunzione di 150 mila docenti, una sanatoria amministrativa di massa non guidata da criteri di merito.
Piaccia o non piaccia ai banchieri centrali tedeschi e ai loro alleati, per la Bce il Quantitative easing (l’acquisto di titoli sul mercato) sembra una strada obbligata che Mario Draghi è deciso a percorrere. Uno strumento necessario -ma non sufficiente- per sostenere la domanda nell’Eurozona.
Quanto è penetrata al Nord la criminalità nel tessuto delle imprese? Quanto dell’economia settentrionale è condizionata e distorta dalla presenza di Mafia e ’Ndrangheta? E in quali settori? Una ricerca in corso tenta di dare prime risposte a questi quesiti.
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Mentre torna il nervosismo sui mercati per il rischio di una ristrutturazione del debito pubblico greco, l’opposizione si appiattisce su una proposta che non ha alcuna probabilità di essere messa in pratica. La flat tax di Berlusconi e Salvini costerebbe almeno 100 miliardi. Faranno la stessa fine dei 400 miliardi mobilitati (a parole) da Corrado Passera. Verba volant.
“L’immigrazione è un affare più redditizio della droga”, dice uno degli indagati nell’inchiesta Mafia capitale. Vediamo come pochi delinquenti riescono a speculare in un’attività povera di risorse, minando la credibilità di molte persone, associazioni e cooperative che operano correttamente.
Aumentando le tasse al terzo settore, la legge di Stabilità rischia anche di inaridire il flusso di donazioni convogliate dalle fondazioni bancarie. Eppure è proprio il sostegno al non profit una delle attività delle fondazioni da incentivare. Anziché lasciare che si dedichino al controllo spasmodico e alla gestione del potere nelle banche partecipate.
Cosa c’è dietro il boom dei “compro oro”? Ci sono 17 milioni di persone che in un anno hanno venduto grandi o -più spesso- piccoli gioielli di famiglia per tirare avanti. Così, paradossalmente, l’Italia è diventata esportatrice del metallo giallo. Un fenomeno di corto respiro, però, perché i prezzi di mercato sono calanti.
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Ora che la legge delega è approvata, il Jobs act, prima vera riforma del Governo Renzi, può essere realizzata. Come? Tutto dipende dai sei decreti che verranno emanati per attuare i dettagli delle norme quadro. Cominciamo a esaminare quelli relativi al contratto a tutele crescenti. Tra le questioni più delicate: che ne sarà delle tipologie contrattuali esistenti, in particolare dei contratti a progetto? Le altre riforme su cui Renzi si è impegnato (legge elettorale, riforma costituzionale) rimangono ancora dei semilavorati. Vediamo cosa è stato fatto e cosa no in questi primi nove mesi di Governo attraverso una serie di schede tematiche dei redattori de lavoce.info. Pubblichiamo le prime. Altre seguiranno nei prossimi giorni.
Alcuni ancora sostengono che i giovani sono troppo schizzinosi (o choosy), ma oltre il 45 per cento degli occupati in età 19-30 anni si adatta a svolgere un’attività poco coerente con il proprio percorso di studi e quasi uno su due percepisce una remunerazione considerata inadeguata. Si conferma in tutta la sua gravità il comunicato emesso la settimana scorsa dal ministro Poletti: i dati sull’occupazione diffusi si sono rivelati non significativi e incompleti rispetto a quelli sia dell’Istat sia delle statistiche rilasciate pochi giorni dopo dal suo stesso ministero.
Dalle indagini giudiziarie sta emergendo un profilo di Roma corrotta e infetta dalla criminalità d’alto bordo al di là di ogni immaginazione. Riproponiamo il nostro Dossier sulla corruzione arricchito dai materiali sullo stesso tema presentati al convegno de lavoce.info di metà settembre.
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Venerdì scorso, non appena l’Istat ha rilasciato nuovi dati della Caporetto della disoccupazione, il ministro Poletti ha pensato bene di comunicare, sulla base di rilevazioni amministrative (e provvisorie), che in un anno si sono creati 2 milioni e mezzo di posti di lavoro grazie alle sue riforme senza preoccuparsi di informare su quanti posti di lavoro sono stati distrutti. Confondendo le idee ai giornalisti e al pubblico non esperto in statistica. Il ministero del Lavoro deve informare sulla base dei dati che raccoglie nell’esercizio delle sue funzioni, non può deformarli per fini elettorali.
La brusca caduta del prezzo del petrolio apre una serie di domande. Quali le cause? Che riflessi ci saranno sulle grandi compagnie che hanno investito massicciamente nella ricerca e nella produzione? Sono diverse le strategie dei vari paesi dell’Opec? I progressi tecnologici nelle energie alternative si fermeranno? E infine: i consumatori italiani possono aspettarsi qualche vantaggio? Cerchiamo di rispondere.
Vengono spesso definite “all’americana” le regole Consob sulle operazioni con parti correlate. In realtà c’è un abisso tra Italia e Stati Uniti sia nella formulazione sia nell’applicazione. Proviamo a chiarire i malintesi.
È possibile che le politiche per la riduzione di gas serra spingano la crescita economica anziché frenarla, come si ritiene generalmente. Lo sostiene un rapporto presentato al summit sull’ambiente delle Nazioni Unite. Una buona premessa per la conferenza di Parigi sul clima nel 2015.
Il ministro del Lavoro, Poletti, sta preparando la riforma del settore non profit, da cui proviene. Vediamo cosa c’è di buono e di discutibile nel progetto che vuole riordinare questo pezzo importante e in espansione dell’economia italiana, con quasi 1 milione di occupati ed entrate annue di 64 miliardi di euro.
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Il mega-piano d’investimenti di Juncker per il momento vale 2 miliardi invece dei 300 annunciati. Ma con operazioni di ingegneria finanziaria e ipotizzando effetti leva irrealistici, il presidente della Commissione europea sostiene che riuscirà a mobilizzare 315 miliardi.
Guardando a fondo gli stress test delle banche dell’Eurozona, emergono molti interrogativi. E se applichiamo il metodo della Federal reserve nei test alle banche degli Stati Uniti, ci accorgiamo che sei grandi istituti europei (non italiani) avrebbero seri problemi a superare il test americano. In un Dossier sono raccolti gli interventi sul tema pubblicati da lavoce.info.
Con il 20 per cento del mercato dell’alta velocità, i treni Italo -della privata Ntv-e in parte quelli tedeschi operanti in Italia, sono riusciti a intaccare il monopolio delle Ferrovie dello Stato. Che -al contempo competitor e gestore della rete- hanno messo qualche bastone tra le ruote ma si sono misurate anche su prezzi e qualità. Vantaggi della concorrenza.
Lo Statuto dei lavoratori spaventa le piccole imprese italiane? Il dubbio è legittimo perché molte tendono a rimanere sotto i 15 dipendenti, soglia di applicazione delle norme più vincolanti. Un freno alla crescita delle aziende, del paese, dell’occupazione.
Come scoraggiare la complicità tra venditore (di beni o servizi) e compratore che evadono le tasse con il pagamento in nero? Teoricamente la ricetta sembra semplice: tassare il ritiro di contante allo sportello bancario. In pratica, si riduce la libertà dei cittadini.
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Il Punto

L’astensionismo elettorale non è affatto un problema secondario. Al contrario, quando la partecipazione è bassa, chi vota meno sono le persone più vulnerabili soprattutto in un momento di grave crisi economica. Così i politici saranno ancora meno motivati a rappresentare gli interessi dei più poveri.
Meno male che la Bce ha acceso un faro sullo stato di salute delle banche. Solo così sono state costrette a mettere in luce tutti i crediti deteriorati che le zavorrano. E a correggerne i valori in bilancio. Per le banche italiane (12 miliardi) è servito molto di più che per gli altri istituti dell’Eurozona.
Poiché molte fonti di energia creano anche effetti dannosi, le politiche fiscali possono portare il loro costo a un livello “giusto”, capace di remunerare le “esternalità” che producono. Una ricerca del Fondo monetario propone di tassare di più l’utilizzo di energia per i trasporti. Per una volta l’Italia, con le sue accise sulla benzina, è tra i paesi più virtuosi.
Chi comanda nelle scuole inglesi? Quanto costa l’istruzione alle casse pubbliche? Qual è lo stipendio degli insegnanti? Questo secondo articolo completa la descrizione del sistema d’oltremanica, uno dei modelli che ci può fornire suggerimenti per riformare il nostro.
Proviamo a stimare, con un esercizio semi-serio, quanto vale il tempo passato su Facebook da ognuno dei 25,2 milioni di utenti italiani. Grosso modo 3.650 euro all’anno. In totale quasi 92 miliardi. Calcolare per credere!
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