Categoria: La parola ai numeri Pagina 21 di 30
E’ finalmente arrivato in parlamento il testo della “manovrina” che riporta al 3 per cento il disavanzo nel 2013
Rimane il nostro interrogativo: le dismissioni di immobili non devono essere usate per coprire il disavanzo ma solo per abbattere il debito pubblico.
Anche i dati sulla stima preliminare del Pil del secondo trimestre 2013 confermano che la recessione sta finendo. Il calo del Pil del secondo trimestre 2013 è l’ottavo consecutivo dalla metà del 2011. Ma il Pil è sceso solo di due decimi di punto percentuale, mentre era diminuito di mezzo punto nel primo trimestre 2013 e quasi di un punto percentuale in quattro dei cinque trimestri precedenti. L’attenuarsi della recessione nei dati del Pil del secondo trimestre 2013 concorda con il netto miglioramento dei dati sugli ordini industriali dello stesso periodo e al miglioramento della fiducia delle imprese e delle famiglie. Sono tutti dati che promettono la ripresa, cioè una variazione positiva del Pil, nella seconda metà dell’anno. Una ripresa di +0,2 per cento nel terzo e nel quarto trimestre 2013 (o una stagnazione nel terzo trimestre e un aumento di 0,3 per cento nel quarto trimestre) porterebbe ad una riduzione del Pil 2013 rispetto a quello 2012 dell’1,5 per cento, dunque solo di poco peggiore del -1,3 per cento previsto dal governo Letta nel Documento di Finanza Pubblica e migliore delle stime della maggior parte delle istituzioni internazionali. Con una migliore (meglio: meno peggiore) dinamica del Pil, l’obiettivo del 2,9 di rapporto deficit-Pil non è irrangiungibile. Tutto ciò vale a legislazione invariata, cioè con l’Imu così come è oggi e con l’aumento dell’Iva, o con loro sostituti di eguale entità in termini di maggiori entrate o minori uscite per lo Stato.
In un recente contributo abbiamo comparato il trattamento economico dei parlamentari italiani con quello degli onorevoli di altri paesi Europei. Da questa comparazione abbiamo proposto alcuni possibili interventi sull’attuale sistema. Ma quanto si potrebbe ottenere dall’implementazione di questi suggerimenti? I risultati di una breve simulazione sono proposti nel grafico seguente.
Un pool di banche creditrici (Intesa, Unicredit, Ubi, Bpm e Mediobanca) ha sostenuto l’aumento di capitale di Rcs MediaGroup, gruppo editoriale che ha accumulato 1 miliardo di debiti negli ultimi dieci anni e che è stato a un passo dal portare i libri in tribunale.