Lavoce.info

Categoria: Lettere Pagina 20 di 26

sommario 18 dicembre 2003

Si conclude la presidenza italiana con due episodi che indeboliscono le istituzioni europee: lo scontro all’Ecofin e lo stallo sul progetto di costituzione. La presidenza italiana poteva fare di più? La risposta è sì. Sul Patto di stabilità , se ci si fosse mossi con maggior tempismo, si sarebbero potute prendere in considerazione le proposte della Commissione e del gruppo Sapir che si proponevano di conciliare rigore e flessibilità. Sulla bozza di costituzione, il vertice europeo avrebbe potuto sottolineare l’ampio consenso che, con l’eccezione del sistema di voto, esisteva sul progetto della Convenzione. E adesso? Raccogliere i cocci non sarà facile, ma non c’è tempo da perdere. Il bilancio della presidenza italiana include anche l’accordo sull’Opa europea. Desta non poche perplessità.

Il caso Parmalat come emblema delle potenzialità e debolezze del capitalismo italiano.

CGIL, CISL e Confindustria rispondono al nostro invito a discutere di riforme delle pensioni alternative a quella formulate dal Governo. Presto nuove puntate.

sommario 16 dicembre 2003

Torniamo sulla proposta di istituire un Istituto italiano di tecnologia. Ponendoci nuovi quesiti: è davvero non riformabile il sistema universitario italiano? E cosa dovrebbe fare l’Iit? Quali  lezioni si possono trarre dall’esperienza degli Institutes of Technology di maggiore successo? Riusciremo con l’Iit a bloccare l’emorragia  di cervelli o, quantomeno, ad assicurarci “cervelli in transito”?

Roberto Perotti interviene sulla proposta di istituire uno sciopero virtuale.
La controreplica di Pietro Ichino.

Siamo arrivati a 43.728 euro di sottoscrizione, con il vostro aiuto potremmo raggiungere il traguardo di 50.000 per la fine dell’anno.

Sommario 11 dicembre 2003

Siamo alla vigilia di nuovi scioperi nei servizi pubblici.   Danneggiano gli utenti e non la controparte che siede al tavolo delle trattative. Una proposta per superare questa anomalia: uno sciopero virtuale che costerebbe caro alle aziende e non colpirebbe i cittadini.
La Conferenza intergovernativa che si apre domani a Bruxelles rappresenta l’ultima possibilità per approvare la Costituzione europea durante il semestre di presidenza italiana. Risolta, forse, la questione del numero dei membri della Commissione, resta il problema delle regole di voto per le decisioni a maggioranza qualificata nel Consiglio. Per uscire dall’impasse si può far valere la minaccia di una Unione a due velocità:  si può ballare anche senza il flamenco.
Nel frattempo, anche in Italia procedono le proposte di riforma istituzionale, con l’idea di premierato che avanza. Ma invece della governabilità sembrano aumentare soprattutto i rischi che i veti incrociati blocchino i processi decisionali.
Molti iscritti alla newsletter hanno risposto alle nostre domande sul futuro del Patto di Stabilità e crescita. Ecco i risultati del sondaggio.

Abbiamo superato i 12.000 iscritti alla newsletter. Ringraziamo tutti i nostri lettori e coloro che ci sostengono con un contributo.  Speriamo di arrivare a 50.000 euro di sottoscrizione entro la fine dell’anno.

Sommario 9 dicembre 2003


Perché ci sia un vero confronto sulla riforma previdenziale occorrono maggiori informazioni sugli effetti degli emendamenti del Governo e proposte alternative. Lavoce.info offre il proprio contributo su entrambi gli aspetti. Poniamo alcuni interrogativi sulle stime dei risparmi fornite dal Governo. Discutiamo gli effetti di una riforma che si limiti ad anticipare l’entrata in vigore del regime contributivo, pro rata. E altri correttivi, come la possibilità di aumentare volontariamente i contributi per garantirsi un dato livello di prestazioni. E mostriamo quali potrebbero essere gli effetti della diversificazione dei risparmi previdenziali permessa dal dirottamento del TFR verso i fondi pensione.

Lieti di ospitare altre proposte. Cominciamo con quella di Nicola Rossi, economista, esperto dei sistemi di welfare e parlamentare dei Ds.

Sommario 4 dicembre 2003


Il Patto di Stabilità accende il dibattito tra gli economisti. Nessuno, o quasi, dubita della necessità di un insieme di regole che disciplinino le politiche fiscali. Rimangono però aperte le questioni relative all’efficacia del Patto così come è formulato, agli effetti della decisione dell’Ecofin di congelare le sanzioni a Francia e Germania e agli indirizzi di riforma del Patto stesso. Proponiamo agli iscritti della newsletter tre domande sul futuro del Patto. È possibile rispondere fino al 9 dicembre. Pubblicheremo infatti gli esiti del sondaggio prima del vertice europeo del 12-13 dicembre. Una cosa è certa: qualsiasi cosa si faccia, ci vuole più trasparenza nei conti pubblici.

Ringraziamo i lettori che ci hanno inviato contributi, siamo arrivati a quota 42.743 euro di sottoscrizione, aiutateci ad arrivare a 50.000 entro la fine dell’anno.

Sommario 2 dicembre 2003

Il day after la débacle dell’Ecofin. Perchè il Patto non è stato riformato in tempo? Cosa accadrà ora? In discussione non è tanto il Patto quanto il Trattato, la cui riforma è più impegnativa. La ripresa italiana è un problema d’offerta: pochi i benefici che possono perciò scaturire da un allentamento del Patto. Inoltre, la sanzione del mercato, sotto forma di più alti tassi di interesse, è sempre in agguato per un paese indebitato come l’Italia. Avremmo tutto l’interesse a difendere il patto nei fatti (salvaguardando le sanzioni) e non solo a parole.

E’ un day after (dopo Kyoto) anche il vertice a Milano sul clima. Presumibile che il protocollo non entrerà mai in vigore.

Torniamo sul bonus figli, ennesimo esempio di politiche sociali fatte a mance, annunci e bandierine.

Siamo giunti a quota 42.463 euro di sottoscrizione. Ci proponiamo di raggiungere i 50.000 euro entro Natale. Grazie a tutti i lettori per il loro sostegno.

sommario 27 novembre 2003

Ricordate la Repubblica delle banane? Ritorna in auge, anche in senso letterale, con la vicenda di Scanzano Jonico. Comprensibile che non si vogliano scorie nucleari nel cortile di casa. Meno comprensibile che il Governo continui a tornare sui suoi passi, non dia informazioni sui criteri di scelta del sito e non offra compensazioni alle comunità interessate.

Come preannunciato, ospitiamo altri interventi sul destino della rete di trasmissione di energia elettrica. Se privatizzarla potrebbe generare problemi, è anche vero che il Tesoro è a caccia di quattrini. La recente diatriba fra Tremonti e l’Autorità per l’energia conferma questo sospetto. Con il Tesoro paladino degli azionisti privati (nonchè dei pochi dividendi) e l’Autorità – ormai in scadenza – che continua a difendere i consumatori. Anche a rischio di intervenire con modalità non del tutto appropriate.

Una rassegna stampa sulle reazioni in Germania alla violazione del Patto di Stabilità e Crescita. Critiche non solo dall’opposizione. Pressochè unanime e negativo il giudizio degli economisti.

Abbiamo superato quota 11.500 iscritti alla newsletter. Grazie a tutti i nostri lettori per la fiducia accordata.

sommario 25 novembre 2003


La decisione dell’Ecofin di non applicare le sanzioni a Francia e Germania rischia di sancire la morte del Patto di Stabilità e Crescita. Sarebbe stato meglio non cercare compromessi che nei fatti svuotano il Patto, ma, semmai, utilizzare il poco tempo a disposizione, prima del Consiglio europeo, per riformare il Patto.
Mezzi di informazione e pubblicità concentrate in poche potenti mani in Italia. Con potere economico e potere mediatico che si sovrappongono. Molto più che negli altri paesi industrializzati. L’informazione sulla Legge Finanziaria ne risente: diventa questione di schieramento politico, non di politica economica. In questo quadro la Legge Gasparri torna al Senato, in vista dell’approvazione definitiva. Consolida le posizioni dominanti, salvo affidarsi al digitale terrestre. Presume che ci vorranno 2 anni per la sua diffusione; in realtà potrebbero servirne addirittura 15.

sommario 20 novembre 2003


Ricorrendo al voto di fiducia, la Camera ha dato il via libera al decretone che, inter alia, finanzia il nuovo Istituto Italiano di Tecnologia (Iit). L’Iit dovrebbe promuovere la ricerca scientifica, la formazione e l’eccellenza. Ma sin qui ha solo scatenato polemiche fra gli scienziati che dovrebbero maggiormente beneficiare dell’iniziativa. Ci sforziamo allora di evidenziare i punti critici del progetto e di essere propositivi. L’Iit non deve essere un nuovo polo, ma uno schema che premi i migliori centri di ricerca, anzichè spiazzarli. Deve riuscire ad attrarre finanziamenti esterni perchè le risorse stanziate sono comunque esigue in rapporto alle necessità della ricerca in Italia. E rende ancora più necessarie riforme che aumentino gli incentivi alla ricerca nelle università italiane. Ci sono lezioni utili da imparare dalle esperienze inglesi e canadesi a questo riguardo.

Mario Vavassori di Odm consulting e Leonello Tronti e Saverio Gazzelloni dell’Istat replicano ad Andrea Ichino su salari, statistiche e privacy. La contro-replica dell’autore.

Siamo a quota 42.000 euro di sottoscrizione. Ringraziamo i lettori del loro sostegno. Ci permette di continuare a fornire il nostro servizio.

sommario 18 novembre 2003


Nel silenzio generale, la Camera si appresta a dare il via libera al decreto legge nel quale è stata collocata gran parte della manovra di finanza pubblica per il 2004. È un provvedimento che tratta innumerevoli materie, che raramente hanno il requisito dell’urgenza.
Tra le più importanti vi è la riforma della Cassa depositi e prestiti, un progetto i cui contorni e obiettivi non sono affatto chiari. Come verrà mantenuto il rapporto privilegiato con il ministero dell’Economia? Come si garantiranno finanziamenti agevolati a Regioni e enti locali? Che ruolo avrà la nuova Cassa nel finanziamento delle infrastrutture? Forse il vero obiettivo è un altro: abbattere (fittiziamente) il debito pubblico facendo della Cassa una nuova Iri, cui trasferire le partecipazioni azionarie dello Stato.
La manovra assegna al concordato fiscale un ruolo importante nel reperimento di nuove risorse (3.584 milioni di euro nel 2004). Il nuovo concordato ha caratteristiche molto diverse da quelle già disegnate nel 2002: è divenuto un mero espediente per scambiare un aumento predeterminato del gettito con la tranquillità fiscale. Si riproducono così i difetti tipici dei condoni fiscali: viene penalizzato chi è stato più rispettoso delle regole e viene premiato chi si è comportato in modo meno corretto.
Tra le misure minori del decreto, la sperimentazione della de-tax: la devoluzione di una piccola quota del gettito dell’Iva a finalità etiche. La misura non determina risorse private aggiuntive e appare come una sorta di 8 per mille, la cui destinazione verrà però decisa dai contribuenti più ricchi.

Lavoce.info è stata premiata come seconda classificata al concorso “Premio Cenacolo” nella sezione editoria per “l’informazione critica sui temi della politica economica”. Un sentito grazie a tutti i nostri collaboratori.

Pagina 20 di 26

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén