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Quando la burocrazia rovina le vite

A Civitanova Marche una famiglia si toglie la vita. Sembra che la notizia che ha destabilizzato una situazione già tesa sia connessa all’arrivo di una cartella esattoriale di Equitalia. E’ una tragedia che si poteva evitare?

L’Aquila, quattro anni dopo

Qualche settimana prima del terremoto, mi svegliai di soprassalto avendo sognato che un braccio mi veniva strappato alla spalla. Nella prima scena del film “Salvate il Soldato Ryan” tra i tanti marine massacrati durante lo sbarco in Normandia si coglie la scena pietosa di un soldato che ha appena perso un braccio e con l’altra mano stringe l’arto tranciato quasi a volerlo riattaccare alla spalla.
Questo è, forse, l’abito mentale nei quale mi ritrovai da terremotato di fronte a casa mia lesionata dalle scosse. La disperazione della perdita porta a rimanere attaccati anche ai ruderi di quello che è irrimediabilmente danneggiato oltre ogni possibilità di recupero.

La visione di Alesina e Giavazzi

In un articolo di ieri del Corriere della Sera (1), Alberto Alesina e Francesco Giavazzi, analizzando la cosiddetta “Agenda Monti”, asseriscono come, a loro avviso, vi sia un problema nel finanziamento dell’università pubblica. In particolare, i due autori criticano il fatto che il bilancio delle università pubbliche pesi troppo sulla fiscalità generale.

Sommario 8 maggio 2006

I problemi del mercato del lavoro non sono solo quelli legati alla legge 30 (detta anche legge Biagi), ma certamente il nuovo governo dovrà affrontare il “dualismo contrattuale” del mercato del lavoro. Occorre superare il muro contro muro di chi oggi considera la legge 30 intoccabile o da cancellare. Offriamo 3 proposte. La prima, parte di una più ampia e organica proposta di riforma, suggerisce di creare un sentiero ben definito di ingresso al mercato e valido per tutti, con tutele che crescono nel tempo. La seconda si ispira alla recente riforma tedesca, e prevede un’incentivazione dell’accordo economico tra le parti per la cessazione del rapporto di lavoro. La terza offre all’impresa la possibilità di sperimentare il lavoratore, ma pone seri paletti affinchè di vera sperimentazione si tratti. Alcuni dati e informazioni istituzionali sullo stato di attuazione della legge.

Segnaliamo ai nostri lettori il primo festival dell’economia che si terrà a Trento dal 1 al 4 giugno 2006. Quella de lavoce.info sarà, per una volta, una presenza non solo virtuale.

Maurizio Benetti e Gabriele Olini (Cisl) ritornano sul tema della riduzione del cuneo contributivo.
Aggiornamenti:  I rischi di una timida ripresa di Riccardo Faini; Avvisi ai naviganti di Pierluigi Morelli e Lisa Rodano.

Sommario 26 aprile 2006

La fusione tra la spagnola Abertis e l’italiana Autostrade allarma molti politici nostrani, timorosi di perdere un altro campione nazionale. Ma invece di preoccuparsi dei “campioni” nazionali o europei che siano, bisogna tutelare il mercato, e regolare in modo stringente il settore, sia quando gli operatori sono nazionali che quando sono multinazionali. Intanto, Anas decide sul rinnovo di due concessioni autostradali senza ricorrere a una trasparente procedura di gara. E Il Comune di Bologna si accinge ad introdurre il “ticket” di ingresso nel centro storico, che, anziché regolare efficacemente il traffico, sembra un regalo a chi ci vive. E non si tratta di ceti popolari.

Molte preoccupazioni dall’estero sui nostri conti pubblici. Non rischiamo di uscire dall’euro, ma ci vuole un governo subito per far risalire l’avanzo primario. Qualche innovazione istituzionale (spacchettamento del Ministero dell’Economia, indipendenza dell’Istat, rafforzamento del servizio bilancio del Parlamento) può servire mentre non c’è bisogno di una commissione anche con nomi altisonanti.

Rifacciamo due conti sul voto. Non sono aumentati i votanti. Solo i voti validi.

Microfinanza, crocevia dello sviluppo

Tra gli interventi per risolvere il problema della povertà e delle disuguaglianze acquistano sempre più importanza quelli che consentono l’accesso al credito e all’istruzione anche a individui privi di dotazioni sufficienti. Permettono infatti di far coincidere l’obiettivo delle pari opportunità con quello dello sviluppo economico. Alla fine del 2004 erano 2.572 i programmi di microcredito nel mondo. Hanno raggiunto complessivamente oltre 67 milioni destinatari, di cui 41 milioni e mezzo sotto la soglia della povertà assoluta.

Sommario 6 marzo 2006

A un mese dal voto cominciamo a mettere in luce le differenze nei programmi delle due coalizioni e a valutarne i costi per la finanza pubblica. Partiamo dalle politiche per la famiglia. Quelle con figli sono meno aiutate in Italia che nel resto d’Europa e a maggior rischio di povertà. La situazione è particolarmente grave nel Mezzogiorno dove cala anche la fertilità. La proposta dell’Unione (2.500 euro per i primi tre anni e poi fino alla maggiore età) prende spunto da esperienze di successo già in atto in altri paesi Europei (reddito minimo e Child Trust). Ma costa tanto: inizialmente 790 milioni e, a regime, 4,7 miliardi. La proposta della Casa delle Libertà propone dei bonus una tantum come quelli varati in questa legislatura con modesti effetti su fertilità e benessere delle famiglie, al costo di circa 700 milioni all’anno. Propone, inoltre, il quoziente famigliare, a rischio di ridurre il gettito fiscale e di scoraggiare l’offerta di lavoro femminile.

Aggiornamenti: Ma la previdenza sociale non sempre scoraggia il lavoro di Alessandro Cigno; Tommaso Monacelli commenta il nuovo rialzo dei tassi di interesse da parte della Bce.
Come cambia la geografia degli investimenti internazionali di Andrea Goldstein. Rimedi contro la psicosi da aviaria di Marcello Basili e Maurizio Franzini.

Sommario 14 febbraio 2006

Giovedì 16 febbario il Parlamento Europeo vota sulla nuova versione della direttiva Bolkestein sulla liberalizzazione dei servizi. Il compromesso raggiunto ha annacquato l’impianto originario della direttiva, sottraendo al suo raggio di applicazione un numero crescente di professioni. Questo è il vero oggetto del contendere piuttosto che il principio del paese d’origine, introdotto molto debole già nella direttiva originaria. Al punto che le prestazioni di servizi nei paesi dell’Unione venivano assoggettate agli standard minimi previsti dalla legislazione e contrattazione del Paese di destinazione. Una scheda che compara le diverse versioni della direttiva e precisazioni tecnico-giuridiche su di un provvedimento complesso, su cui tuttora prevale la disinformazione.

Aggiornamenti: La direttiva Frankenstein di Alessandro De Nicola; Il liceo, un’ottima scelta di Enrico Santarelli.
Andrea Boitani, Marco Ponti e Giuseppe Coco, replicano all’intervento di Gian Maria Gros Pietro sulla rete autostradale.

Sommario 17 gennaio 2006

L’ultima indagine della Banca d’Italia sui redditi delle famiglie italiane conferma che nel nostro paese disuguaglianza e incidenza della povertà sono maggiori rispetto al resto d’Europa. Scontiamo l’assenza nel nostro sistema di protezione sociale di prestazioni di ultima istanza che raggiungano i poveri in quanto tali. Nè possiamo sperare che il problema si risolva con la crescita economica. Negli Stati Uniti, dei formidabili incrementi di produttività realizzati nell’ultimo decennio si è avvantaggiato solo il 10% più ricco dei lavoratori americani.
La discussione sulla direttiva europea sull’orario di lavoro fa tornare di attualità il tema della differenza delle ore lavorate negli Stati Uniti e in Europa e dei suoi effetti sulla crescita.
Un fattore certamente importante per la crescita è la qualità del capitale umano. Le indagini internazionali mostrano che le capacità degli studenti italiani sono molto diverse fra regioni. La stessa variabilità si ritrova nella distribuzione della spesa per l’istruzione. Un argomento contro il decentramento?

Emanuele Ranci Ortigosa, Presidente dell’ IRS, e Cristina Dell’Aquila (CLES) con Alessio Liquori (Università di Cassino), commentano gli interventi di Tito Boeri e Claudio De Vincenti sul Reddito Minimo Garantito.

Sommario 9 gennaio 2005

La Legge Biagi c’è ma non si vede. A più di due anni dalla sua introduzione, è pressoché impossibile avere informazioni precise sugli effetti della legge Biagi, sia per le nuove fattispecie contrattuali introdotte, sia per la Borsa del lavoro, uno strumento comunque ancora in fase embrionale. E’ però evidente che il mercato del lavoro ereditato dalla stagione di riforme “marginali” è complesso, iniquo e duale. E la “luna di miele” (creazioni di posti di lavoro pur con bassa crescita degli ultimi anni) è finita. E’ possibile correggere queste distorsioni con poche riforme a costo zero.
Dati comparabili sugli orari di lavoro tra diversi paesi mostrano che gli italiani occupati non lavorano meno dei colleghi europei. Se si lavora poco in Italia è perchè ci sono troppo pochi occupati.

In modo quasi clandestino, il Governo si appresta a recepire la direttiva europea sulle Offerte Pubbliche di Acquisto (Opa). Da quanto è dato sapere sulle proposte in discussione, il rischio è quello di ridurre ulteriormente la contendibilità dei nostri assetti societari.

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