La Bce deve essere liberata dal compito di ridurre gli spread, per concentrarsi sul suo mandato principale. L’istituzione di una Agenzia europea del debito, insieme a regole fiscali equilibrate, potrebbe garantire stabilità senza causare recessione.
Tag: Agenzia europea del debito
Se nel 2002, insieme con l’euro, fosse stata istituita anche un’Agenzia europea del debito, i singoli paesi avrebbero potuto emettere debito rispettando le regole fiscali e senza alcuna mutualizzazione. La questione si ripropone ora, nella discussione sulla riforma dell’Unione europea. Una simulazione mostra come l’Agenzia avrebbe potuto intervenire nel caso greco. La guerra tra Ucraina e Russia ha spaventosi costi umani e materiali. Ma una volta conclusa, quale nuovo ordine economico si stabilirà? Dopo una prima fase di assestamento, gli elementi di continuità nel sistema internazionale potrebbero prevalere. Tra le conseguenze della guerra e delle sanzioni contro Mosca c’è anche il blocco dei turisti russi. Per l’Italia quel mercato valeva circa 1,5 miliardi l’anno. E la perdita colpisce un settore turistico già provato dalla pandemia. Il Pnrr indica tra le priorità trasversali l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. I tempi di attuazione però si allungano. E allora sarebbe utile allentare i vincoli sul contratto a tempo, almeno per i più giovani, in attesa che le misure previste aprano alle nuove generazioni gli sbocchi occupazionali promessi.
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In un precedente articolo, abbiamo proposto un’architettura per la creazione di un’Agenzia europea del debito (Eda), simulando poi la sua efficacia nel caso in cui fosse stata istituita già nel 2002. In questo contributo analizziamo un caso specifico e i benefici generali dell’Eda.
Se un’Agenzia europea del debito fosse già stata presente nel 2002, si sarebbe probabilmente rivelata uno strumento utile per assorbire il debito europeo e creare un safe asset senza mutualizzazione del debito.