Il disegno di legge di bilancio per il 2026 modifica ancora l’Irpef. Per modeste riduzioni sui redditi medio-alti, la struttura dell’imposta si complica ancor di più e si erode la base imponibile. Serve una riforma che riporti razionalità ed equità.
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La legge di bilancio prevede una compartecipazione a favore dello stato del gettito dell’imposta di soggiorno. Così parte degli introiti raccolti tassando a livello locale i turisti servirà a coprire fondi nazionali per l’assistenza a disabili e minori.
Nel quadro delle nuove regole europee gli impegni presi dagli stati si distribuiscono su più anni. Dunque, le manovre da attuare con le leggi di bilancio annuali hanno margini di azione ridotti. Ma quella del nostro governo è particolarmente asfittica.
Al G7 canadese si è raggiunto un accordo che esclude le multinazionali con capogruppo negli Usa dall’applicazione della tassa minima globale. Suscita molti interrogativi e non cancella la possibilità di nuovi contenziosi con l’amministrazione Trump.
Il disegno di legge delega per la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni vuole rispondere alle censure della Consulta sulla legge Calderoli. Riguarda un imponente numero di ambiti: alla fine sarà solo una ricognizione di quanto già previsto?
Siamo arrivati alla quinta revisione del Pnrr e già se ne preannuncia un’altra per l’autunno. Riguarderà misure cruciali, come “Transizione 5.0” e gli interventi nei settori del turismo, lavoro e inclusione sociale. Sarà dunque una rimodulazione decisiva.
Si avvicina la scadenza del Pnrr ed è sempre più chiaro che alcune misure non saranno attuate in tempo. Più che una revisione generale del Piano servono modalità e strategie alternative, che permettano di salvaguardare gli obiettivi. Il legame con il Psb.
Il ritorno di Trump alla Casa Bianca ha affossato ogni possibilità di introdurre una tassa globale minima sulle multinazionali. Ora però la Ue potrebbe ricorrere a una imposta sui servizi digitali in risposta ai dazi Usa. Ecco difficoltà e controindicazioni.
L’Ires premiale è solo un bonus limitato, poco efficace per la patrimonializzazione delle imprese. L’opposto dell’Ace abolita dal 2024. In più, a parità di scelte di investimento, le aziende ne ricaveranno benefici fiscali molto differenziati.
La sentenza della Corte costituzionale tocca pilastri portanti della legge Calderoli. Si concentra sulle funzioni e non sulle materie e disegna un regionalismo cooperativo. Può essere la base per una nuova stagione di discussione sul federalismo fiscale.