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Rischiamo una volta di più di avere un deflagrante confronto sull’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori per poi non cambiare nulla. Mantenere la reintegrazione fin dal primo anno, anche se solo per i licenziamenti disciplinari senza giusta causa, equivale a scoraggiare i contratti a tempo indeterminato, soprattutto se non si rimette mano al decreto Poletti. Abbiamo raccolto in un nuovo Dossier gli interventi sul tema pubblicati da lavoce.info.
Inutile e dannoso il progetto del Governo di spostare il test d’accesso alla facoltà di medicina dopo il primo anno. Due proposte per attrarre gli studenti più meritevoli: introdurre nella scuola secondaria di secondo grado itinerari formativi diversificati o, almeno, sostituire l’attuale maturità con esami che permettano una selezione a punti, materia per materia, utilizzabile per l’ingresso nelle diverse università e facoltà.
Trasferire parte del Tfr nella busta paga? Cosa abbia in mente di preciso il presidente del Consiglio non è chiaro. Apriamo il confronto valutando un meccanismo che si potrebbe attivare con denaro anticipato dalle banche, per non togliere liquidità alle imprese. Anziché essere i lavoratori a prestare soldi alle imprese, sarebbero le banche a farlo.
Si potrebbe stimolare la crescita tagliando le tasse in tutta l’Eurozona, secondo la proposta che abbiamo pubblicato su lavoce.info, con uno strumento quasi monetario: i certificati di credito fiscale. Vediamo come potrebbero funzionare.
Come ha ricordato a tutti il grande regista Bernardo Bertolucci, muoversi sulla sedia a rotelle in Italia è un’impresa improba. Anche nelle stazioni ferroviarie, dove i recenti treni ad alta velocità sono inaccessibili alle persone con ridotta mobilità. La soluzione c’è: alzare i marciapiedi. Ma non basta.
Di nuovo al centro del confronto politico, l’articolo 18 è un tema di discussione troppo spesso viziato dall’ideologia. Per evitare sterili discussioni, bene allargare invece il ragionamento a tutto il tema dei contratti di lavoro. Una selezione di interventi de lavoce.info.
Nella discussione estiva sull’articolo 18 si è intravisto un cambio di passo culturale e sono emerse alcune indicazioni importanti per riaprire la strada della democrazia industriale nel nostro paese. Esiste già una legge delega in materia. Bisogna solo applicarla.
Il primo rapporto di monitoraggio sulla legge Fornero offre indicazioni interessanti. Ma per stabilire l’effetto della riforma sul mercato del lavoro mancano ancora informazioni rilevanti, non sempre semplici da trovare. Servirebbe una vera e propria valutazione, come in Spagna.
La prima pronuncia sul nuovo articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa presagire una stagione giurisprudenziale piena di incertezze. Se, come ha osservato il tribunale di Bologna, la reintegrazione si applica non solo quando il fatto materiale non sussiste, ma anche quando il giudice lo ritenga non idoneo a giustificare il licenziamento, resta sostanzialmente esclusa la possibilità di applicare la sanzione economica. Un risultato paradossale per una riforma che si proponeva di semplificare l’apparato sanzionatorio del licenziamento e di renderne i costi certi ex ante.