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Derivati: il conto pagato dal contribuente

Un articolo della Legge di stabilità prevede novità nelle attività in contratti derivati tra le banche e il ministero dell’Economia. Quali saranno le possibili conseguenze? Il rischio di credito in derivati con l’Italia sparisce dai bilanci delle banche e ricompare nei bilanci dei contribuenti.

Il rischio sovrano negli stress test

Gli stress test dicono molto anche per quanto riguarda il legame tra rischio sovrano e rischio bancario. La scelta di maggior trasparenza delle banche italiane si è rivelata penalizzante. Perché la Bce non ha concesso la facoltà di sterilizzare le variazioni delle “riserve availble for sales”?

Tutte le debolezze delle banche italiane

Non c’è solo il deficit di capitale di alcuni istituti, evidenziato dallo stress test. I nodi del sistema bancario italiano non sono mai stati affrontati in modo adeguato e ora la scarsa profittabilità e la crescita delle sofferenze pesano sul credito. Consolidamento e ruolo delle fondazioni.

Il Punto

Le famiglie italiane dal 2007 in poi hanno perso il 13 per cento del reddito disponibile e il 10 per cento della ricchezza. Ma la disuguaglianza non è aumentata. Dobbiamo preoccuparci della povertà, non del presunto ridimensionamento della classe media.
Apprezzabile che il Governo scelga procedure di nomina fondate su manifestazioni di interesse e selezione dei curricula.

Esm, cronaca di una delusione annunciata

Finalmente i paesi dell’Eurozona hanno trovato un accordo sulla ricapitalizzazione diretta delle banche da parte del Meccanismo di stabilità europeo. E tuttavia le condizioni e le richieste per accedervi appaiono troppo stringenti per spezzare il legame tra banche e Stati sovrani in difficoltà.

In difesa della Bce

LE CRITICHE ALLE TLTRO

La Bce è accusata da molti di non fare abbastanza per rianimare i meccanismi del credito. Si citano gli esempi degli Ltro del 2011 e 2012, utilizzati dalle banche europee per acquistare titoli di Stato. E si criticano i futuri Tltro per non essere sufficientemente “targeted”. Infatti, le banche potranno prendere a prestito per quattro anni un totale di mille miliardi di euro, a partire dall’operazione di settembre, senza un controllo effettivo sulla loro destinazione all’economia reale.

Il Punto

Cosa c’è di positivo, cosa non va e cosa manca nella riforma del Senato? Apprezzabile il tentativo di evitare il pasticcio creato con la riforma del Titolo V che ha sovrapposto le competenze fra diversi livelli di governo, riducendo le funzioni delle Regioni e reintroducendo un principio di supremazia per la legislazione statale. Ma rimangono confusi i rapporti finanziari Stato-Regioni e mancano le connessioni tra il nuovo sistema di poteri e i vincoli europei.

Nuovi prestiti Bce, ma le imprese resteranno a guardare

Resoconti e commenti sulle nuove operazioni di prestito della Bce stanno creando un mito: alle banche della zona euro arriveranno mille miliardi di euro, con il vincolo che siano prestati alle imprese. Non è vero. Anche i nuovi finanziamenti potranno essere usati per comprare titoli di Stato.

Così le banche preferiscono finanziare lo Stato

Le nuove operazioni di rifinanziamento lanciate dalla Bce riusciranno a garantire la ripresa del credito nei paesi dell’Eurozona? Negativo il fatto che l’incentivo non riguardi i mutui. Ma il vero problema sono i vincoli troppo deboli imposti alle banche sull’utilizzo dei fondi presi a prestito.

Marketing bancario: il futuro nei big data

Per rispondere alle esigenze della clientela, le banche allargano sempre più i confini della loro attività. Ma un marketing bancario efficace ha bisogno di dati. I margini di sviluppo di nuove strategie sembrano promettenti, se si vorrà investire nelle tecnologie. L’impulso dell’agenda digitale.

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