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Tag: beni pubblici

Il Punto

La risposta ai divari Nord-Sud tra i beneficiari del reddito di cittadinanza non è l’introduzione di soglie di accesso differenziate. Semmai si può pensare a due livelli nella composizione dell’assegno, uno nazionale e uno locale. Iniziate prima dell’introduzione della misura di sostegno al reddito, le difficoltà di incontro tra domanda e offerta di lavoro possono ora mettere a rischio gli obiettivi ambiziosi del Pnrr. Gli “aiuti di stato” alle imprese in Italia sono sotto la media europea. Forse è un bene visto che le aziende spesso non li utilizzano per aumentare occupazione o investimenti. I no-vax rivendicano il diritto alla scelta di non vaccinarsi. Ma i numeri ci dicono che quella libertà lede il diritto di tutti a un sistema sanitario che non sia impegnato a curare solo il Covid-19. Durante la pandemia sono diminuite di poco: le rimesse degli immigrati danno sostegno ai familiari rimasti in patria. E anche alle comunità locali. Quando i fallimenti del mercato sono rilevanti, l’intervento pubblico è inevitabile: ecco perché le idee liberiste sono un’illusione.

È online il primo episodio de L’anno che verrà, il nuovo podcast de lavoce che racconta i temi più importanti tra quelli trattati dalla legge di bilancio in discussione. Questa settimana, abbiamo parlato di pensioni con Elsa Fornero. Potete ascoltarlo sul nostro sito e sulle principali app di podcast.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”.

Save the date! Convegno annuale de lavoce
Giovedì 16 dicembre dalle 17 alle 19.30 si svolgerà, in presenza e in diretta Zoom, il convegno annuale de lavoce: si parlerà di vaccini e delle sfide del Pnrr. A breve tutti i dettagli.

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Servizi pubblici: migliorarli è sempre un vantaggio*

I servizi pubblici “costano” in Italia il 20 per cento del Pil. Misurarne l’efficacia è perciò importante, ma non facile. I divari di qualità ed efficienza tra diverse aree sono ampi. Però un loro miglioramento offre vantaggi potenzialmente rilevanti.

Il Punto

Dopo un’iniziale noncuranza, le borse si sono accorte che il coronavirus potrebbe diventare una pandemia, cioè un’epidemia che riguarda tutti. Così è nata la settimana di mercato peggiore dal 2008, con venti di recessione alimentati dall’incertezza sul futuro e dal rischio di interruzioni produttive. Proprio la tenaglia tra consumi rinviati e stop alla globalizzazione della produzione è una particolarità della crisi in corso rispetto ad altri episodi del passato. Insieme alla sua caratteristica di globalità che chiama in causa risposte – sanitarie e finanziarie – che necessariamente devono andare oltre i confini nazionali. Perché la prevenzione del contagio è un esempio di bene pubblico globale – l’azione di un paese che giova al singolo cittadino, alla comunità, agli altri stati. Servirebbe un protocollo mondiale sulla prevenzione e un fondo internazionale di supporto a chi adotta provvedimenti.
La diffusione della contrattazione collettiva nazionale nel nostro paese garantisce omogeneità dei salari sul territorio. Mentre il costo della vita è ben diverso da luogo a luogo e può crescere fino al 40 per cento nelle città rispetto alle campagne. Ma di come allineare salari e produttività a livello locale non si può quasi parlare.
Risparmiare energia determina vari effetti positivi. Si può promuovere con meccanismi di mercato come i “certificati bianchi” che permettono efficienza a costi ridotti. E che vanno salvaguardati, riformandoli.

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