La valutazione non veritiera è o meno penalmente rilevante secondo le nuove norme sul falso in bilancio? La Cassazione ha già emesso tre sentenze contrastanti. Necessario un intervento chiarificatore delle Sezioni Unite che chiuda una controversia interpretativa che ha importanti ricadute pratiche.
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Abolire il capitale sociale minimo non sembra una grande idea. Intanto perché gli argomenti di chi sostiene la sua inutilità non sono del tutto convincenti. Quanto al modello statunitense, si fonda su una giustizia civile molto più veloce. Semmai è un istituto che andrebbe rivisto e riformato.
Dopo un Eurogruppo senza grandi progressi, il ministero delle Finanze greco ha pubblicato i dati preliminari di bilancio per il periodo gennaio-aprile 2015. Ci sono segnali positivi, anche dalle entrate, ma la posizione di cassa resta precaria, in vista dei pagamenti previsti nei prossimi mesi.
Si parla molto di Grecia, ma senza soffermarsi sulla situazione effettiva delle sue finanze. I dati dicono che a gennaio 2015 il saldo primario è stato inferiore al target fissato, al contrario di quanto accaduto per quasi tutto il 2014. Ecco perché potrebbe essere un problema per Varoufakis.
Non è vero che il quantitative easing è destinato a fallire in un sistema finanziario dominato dalle banche, come quello della zona euro. È una strada da percorrere, anche se da solo non basta. E il suo obiettivo non è abbassare lo spread, ma contribuire al sostegno della domanda aggregata.
La crisi ha avuto un impatto negativo sulla capacità produttiva, ma il modello usato in Europa tende a sovrastimarlo, per l’Italia e per il resto dell’area euro. Con la persistente carenza di domanda aggregata, è un limite di questo tipo di approccio metodologico.
La modifica all’Irap contenuta nella legge di Stabilità desta preoccupazioni per la sostenibilità dei bilanci regionali, in particolare della spesa sanitaria. E limita l’autonomia delle Regioni, privandole di fatto della possibilità di usarla come strumento di politica industriale locale.
Davvero il modello utilizzato dall’Europa per determinare il Pil potenziale sottostima la capacità produttiva dell’economia italiana? In realtà si tratta di un metodo condiviso, che garantisce pari trattamento a tutti i paesi dell’Unione. I problemi dell’Italia sono di lunga durata.
Il secondo intervento della guida alle regole europee in materia di bilancio si concentra sull’Obiettivo di medio termine. Si calcola attraverso una formula complessa e ben poco intuiva. Per uscire dal vicolo cieco, l’Europa ha bisogno invece di semplificare e rendere trasparenti i suoi parametri.
Con la riforma del Patto di stabilità e crescita, le regole europee in materia di bilancio sono diventate più flessibili, ma meno comprensibili per i cittadini. Come orientarsi? Proponiamo una guida, iniziando dal saldo strutturale e dall’output gap. Con l’auspicio di stime più precise in futuro.