Per le pensioni, la legge di bilancio conferma le norme in vigore, passando da Quota 100 a Quota 102. Presto però andranno ridefiniti i criteri che regolano l’uscita dal lavoro. I dati suggeriscono che non si verificherà una fuga verso il pensionamento.
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Nei sistemi pensionistici pubblici il tasso interno di rendimento è utile per valutare la sostenibilità finanziaria del sistema. Anche sul superamento di “quota 100” dà chiare indicazioni. La soluzione? Individuare un’età centrale di pensionamento.
A fine anno scade “quota 100” e si riapre il tema della flessibilità in uscita dal mercato del lavoro. La scadenza potrebbe dare l’occasione per ridisegnare in modo coerente l’intero sistema. Facendo leva anche sulla transizione al sistema contributivo.
Nella crisi provocata dal coronavirus la capacità delle famiglie giovani di compensare il calo del reddito disponibile con risorse proprie è molto bassa. Anche perché negli ultimi anni è cambiata la distribuzione di reddito e ricchezza fra le generazioni.
Nel lungo periodo di transizione al solo contributivo, il nostro sistema previdenziale ha continuato a essere un buon affare per tutti coloro che ricevono una pensione. Lo è soprattutto per chi ha lasciato presto il lavoro. Lo dicono i dati di una ricerca.
La scadenza della sperimentazione di quota 100 è un passaggio delicato in termini sociali, politici e finanziari. Ma può anche essere l’occasione per dare una risposta organica alla forte domanda di flessibilità in uscita dal mercato del lavoro.
Quanto pesano sul bilancio dello stato i provvedimenti della legge 26/2019? Quota 100 è una misura temporanea, che aumenta il debito pensionistico. Il blocco dell’adeguamento automatico delle condizioni di anzianità contributiva è invece strutturale.
Se calcolata sull’orizzonte di vita residuo del pensionato, quota 100 è sempre conveniente per il lavoratore. Eppure alla fine dell’anno le richieste potrebbero essere meno del previsto. Perché le persone decidono in base a regole più semplici.
Il Rapporto annuale dell’Inps racconta i primi mesi delle due misure bandiera del governo gialloverde: reddito di cittadinanza e quota 100. Da qui si potrà iniziare a dare qualche valutazione.
Le prime domande dicono che a chiedere l’anticipo della pensione con quota 100 sono per lo più i lavoratori a basso reddito del Sud. La misura sembra dunque rivolgersi alle fasce più deboli della società italiana, in grandi difficoltà dopo anni di crisi.