Nel 2020 è calato significativamente il fabbisogno di lavoro ed è cresciuto il ricorso a misure di sostegno all’occupazione e al reddito, con un ricorso massiccio alla Cig. Il XX Rapporto annuale di Inps restituisce l’immagine di un anno difficile.
Tag: cassa integrazione Pagina 2 di 4
Sono le donne straniere le più colpite dalla crisi dovuta al Covid-19. Lo confermano i dati sugli occupati nel 2020. Perché sono più spesso occupate in lavori precari. Così blocco dei licenziamenti e cassa integrazione sono stati di ben poco aiuto.
Lo sblocco dei licenziamenti è un passaggio difficile. Richiede un monitoraggio attento e politiche che modulino intensità e durata del sostegno al reddito rispetto ai tassi di ricollocazione e al ritorno della domanda di lavoro ai livelli pre-pandemia.
Che fare per i lavoratori occupati in attività che non si riprenderanno dalla pandemia? Più che la proroga del divieto di licenziamento, è utile un rafforzamento del trattamento di disoccupazione, da coordinare con gli interventi per la rioccupazione.
Il governo Draghi dovrà affrontare subito questioni spinose, come la proroga del blocco dei licenziamenti. Il Covid-19 ha avuto effetti diseguali per i lavoratori, di cui sarà necessario tenere conto per sostenere la transizione del mercato del lavoro verso il dopo-pandemia.
La crisi da Covid ha avuto conseguenze diverse per i diversi settori economici e per i lavoratori che ne fanno parte. Lo shock potrebbe essere permanente e va affrontato con politiche che superino le rigidità sulla riallocazione settoriale del lavoro.
La cassa integrazione permette di dare sostegno economico ai dipendenti adibiti ad attività sospese o ridotte a causa di una crisi temporanea, come il lockdown. Per applicarla ai dipendenti pubblici, si può estendere l’istituto della “disponibilità”.
Durante la pandemia i redditi delle famiglie italiane sono scesi più di quanto sia accaduto altrove. Eppure, le risorse mobilitate sono ingenti. Le cause vanno ricercate nel funzionamento del sistema di protezione. E nell’incidenza dell’economia sommersa.
Anziché congelare le eccedenze di forza-lavoro in attesa che ciascuna azienda possa riassorbire la propria, andrebbe sostenuta la transizione dalle aziende in crisi a quelle che cercano manodopera e non la trovano. Che sono più di quante si pensi.