Lavoce.info

Tag: Consulta

Chi ha “maggiore autonomia” tra regioni speciali e regioni differenziate?

La possibilità per le regioni a statuto speciale di ottenere più autonomia attraverso una legge ordinaria è tra i punti della legge Calderoli bocciati dalla Consulta. Ma si crea così una differenza di status con quelle ad autonomia differenziata.

Chi sono i firmatari per il referendum su eutanasia e cannabis

Sebbene dichiarati inammissibili dalla Consulta, i due referendum su eutanasia e cannabis hanno ridestato un senso di partecipazione alla politica dei giovani. Tuttavia il supporto mostra una forte eterogeneità di genere, età, e territoriale.

Chi comanda in pandemia

La Corte costituzionale ha definitivamente chiarito che la gestione delle politiche contro le epidemie spetta allo stato. Diventa così pretestuoso tutto il dibattito sul Titolo V. Ma va costruito un più corretto rapporto istituzionale centro-periferia.

Nuovo corso della Consulta sotto il segno della trasparenza

La Corte costituzionale si apre all’ascolto della società civile, con un nuovo corso orientato a rendere trasparenti alcune prassi. Farà crescere nei cittadini la consapevolezza che non sono privi di tutela di fronte alle leggi di dubbia costituzionalità.

Il Punto

Torniamo a discutere dei costi della Consulta. Anche in risposta a una lettera della Corte stessa, l’autore dell’articolo “La spending review della Corte costituzionale: fu vera gloria?” ribadisce che un taglio di 2 milioni di euro è stato presentato come fosse di 9 milioni. In un altro articolo che usa gli stessi dati si sottolinea come i risparmi sui costi operativi fatti dalla Corte siano stati significativi.
Pare che la minaccia della web tax e delle altre iniziative Ue contro i colossi di internet cominci a produrre risultati. Facebook attribuirà ad uffici nazionali (e non più alla sola Irlanda) i ricavi ottenuti nei vari paesi europei. Dettagli da definire. Comunque una rivoluzione, se condivisa dalle altre multinazionali digitali.
Tra queste, una che mantiene relazioni industriali fisiche è Amazon. Tanto tangibili che durante il Black Friday è arrivato uno sciopero. Motivato da un tradizionale scontro sulla qualità delle condizioni di lavoro.
Un recente rapporto Istat mostra che la diffusione della povertà ha raggiunto il suo apice a fine recessione, tra il 2015 e il 2016. È normale: la ripresa non fa salire subito lavoro e redditi. Ma qualcosa si muove: il reddito medio delle famiglie al netto dell’inflazione è cresciuto per la prima volta dal 2009.
Al di là della crisi conta anche la globalizzazione. Che migliora sensibilmente le condizioni di vita nei paesi emergenti ma impoverisce la classe media e accresce le disuguaglianze. Mentre gli stati nazionali assistono impotenti.
Tra le tante mine di cui è disseminato il futuro della società italiana, una è l’aumento dei lavoratori in età matura che, da qui al 2021, rischia di rallentare ancora l’ingresso dei più giovani. Tornare indietro sulle pensioni sarebbe però una scorciatoia pericolosa. Meglio invece far crescere la torta dei redditi disponibili.

Il dilemma della flessibilità in uscita

Il governo ha affrontato con prontezza la questione della rivalutazione delle pensioni dopo la sentenza della Consulta. Più complessa è la partita della flessibilità in uscita. Che certo darebbe alcuni vantaggi ai lavoratori. Ma aumenterebbe la spesa pensionistica, almeno in un primo momento.

Consulta: i custodi del diritto. E del rovescio

La sentenza della Consulta sulla rivalutazione delle pensioni si richiama a principi che impediscono la discriminazione fra cittadini. Principi che però sembrano valere solo per i pensionati di oggi. Difficile poi garantire qualsiasi tipo di diritto acquisito se lo Stato fallisce.

L’Italia tripolare in cerca di una legge elettorale

L’Italicum riuscirà a garantire rappresentatività e governabilità? I risultati di un confronto tra la legge elettorale in discussione al Parlamento, il maggioritario a turno unico e il sistema proporzionale in vigore dopo la sentenza della Consulta. 

Il Sindacum di Italicum

L’accelerazione del segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, sulla legge elettorale ha finalmente fatto calare le carte perlomeno agli attori principali. Come dovrebbe funzionare, in particolare, il cosiddetto “Italicum” su cui sembra si sia trovato l’accordo?

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén