Con la presentazione del Documento di economia e finanza 2019 va in onda di nuovo uno spettacolo già visto: annunci di obiettivi responsabili accoppiati a nuove promesse incoerenti e non credibili. Fino alla prossima ritirata o salita dello spread.
Tag: conti pubblici Pagina 3 di 4
È stata finalmente pubblicata l’analisi costi benefici del nuovo collegamento ferroviario Torino-Lione. Soffre di gravi carenze metodologiche e risente di ipotesi arbitrarie. Particolarmente discutibili appaiono quelle su accise e pedaggi autostradali.
Le analisi costi benefici sono necessarie per misurare gli effetti economico-sociali dei progetti e la loro convenienza. Alla politica spetta però il compito di dare indicazioni chiare su regole di calcolo, parametri e assunzioni per ciascun settore.
L’austerità basata sulla riduzione della spesa pubblica costa meno in termini di crescita di quella fondata sull’aumento delle entrate. Lo spiega, con un’analisi rigorosa, il libro di Alberto Alesina, Carlo Favero e Francesco Giavazzi in uscita per Rizzoli.
In attesa della nota di aggiornamento il ministro Tria ha descritto la strategia del governo: più deficit, più crescita e meno debito. Un piano che rinnega gli impegni assunti in precedenza e sottostima il costo per il bilancio delle misure proposte.
In alcuni casi i contributi al Fondo di solidarietà comunale finiscono per minare la capacità delle amministrazioni locali di fornire servizi ai propri cittadini. Queste situazioni paradossali si possono evitare con un leggero aggravio per lo stato centrale.
Sono bastate due settimane per trasformare un’apprezzabile manovrina non elettorale in un provvedimento che introduce e rinnova bonus, detrazioni e deduzioni. Si preservano, in modo opaco, i saldi, preparando il terreno per la prossima fiducia.
Nei paesi avanzati le competenze economico-finanziarie dei cittadini non sono importanti solo per le scelte individuali, ma anche per quelle collettive. Perché per i politici è più difficile un uso strategico della politica fiscale. E l’Italia è un caso esemplare.
La musica sembra cambiata in Europa per i conti italiani. L’ennesimo sforamento della legge di bilancio 2017 sugli obiettivi precedenti non ha trovato l’atteggiamento benevolo del passato. Anche il rating del debito ne soffre. È arrivato il momento per la spending review sempre rinviata.
Nel Documento di bilancio provvisorio (Draft budgetary plan) inviato a Bruxelles, il governo mette per iscritto gli obiettivi per il 2017-2019. Ci aspetterebbe un domani di conti pubblici in equilibrio e debito in calo marcato. Oggi però i segni di vero miglioramento dei saldi di finanza pubblica sono stentati. Intanto, tra pochi giorni giunge in Parlamento la legge di bilancio. Che ora accorpa anche la vecchia Finanziaria, unificando in un solo quadro entrate e spese dello stato e gli interventi a correzione dei conti. Sotto l’occhio attento di un organo terzo, l’Ufficio parlamentare di bilancio.
In attesa che si arrivi a una sola emissione di dati da parte delle varie fonti statistiche, l’inps registra le cessazioni dei rapporti di lavoro con il loro perché: dal licenziamento alle dimissioni, dalla fine del contratto a termine al decesso. Dal loro esame, incrociato con i dati regionali, escono conferme e sorprese. Tra queste, l’aumento dei cinesi licenziati.
Di solito si valuta quantità e qualità della ricerca scientifica usando il parere degli esperti. Si tratta di un mezzo complesso, costoso e per giunta poco trasparente. In alternativa, la bibliometria (il conto delle citazioni) è uno strumento imperfetto ma costa di meno e arriva a risultati più che accettabili. Come mostra uno studio.
Bisogna cominciare dalla scuola, inserendo economia e finanza tra le materie curricolari, la battaglia contro l’ignoranza diffusa che regna su questi temi nel nostro paese. Anche tra i giovani. Se ne parla da anni ma c’è solo un disegno di legge che vuole introdurre una sperimentazione. Troppo poco.
Il nostro amico e collega Massimo Bordignon è stato nominato membro dello European fiscal board, l’autorità Ue indipendente sulle materie fiscali. Per la durata dell’incarico non interverrà su lavoce.info sui temi di finanza pubblica italiana ed europea. A Massimo gli auguri di buon lavoro da tutta la redazione.