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Autore: Samuele Murtinu

Samuele Murtinu è Professore Associato presso la University of Groningen – Faculty of Economics and Business. In precedenza è stato Ricercatore presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (2015-2016), Professore a Contratto presso il Management Center Innsbruck (2013-2015) e Faculty Member presso la School of Management del Politecnico di Milano (2011-2015). Ha partecipato a numerosi progetti di ricerca promossi da Commissione Europea, MIUR e altre istituzioni pubbliche e private. Nel 2016 è stato reviewer per l’ANVUR. È stato consulente per diverse istituzioni pubbliche e private.

Conti pubblici? Migliorano se c’è cultura finanziaria

Nei paesi avanzati le competenze economico-finanziarie dei cittadini non sono importanti solo per le scelte individuali, ma anche per quelle collettive. Perché per i politici è più difficile un uso strategico della politica fiscale. E l’Italia è un caso esemplare.

Sulle spalle dei “nani”

Finora i programmi di ricerca e innovazione europei hanno di fatto escluso dalla partecipazione le piccole e medie aziende e in particolare le giovani imprese ad alta tecnologia. Ora l’Unione Europea introdurrà un meccanismo di incentivo per le Pmi molto simile al programma Small Business Innovation Research statunitense. I concetti chiave dovrebbero essere la forte competizione per l’ottenimento delle risorse, il finanziamento per fasi e la trasparenza. La mancanza di un committente pubblico europeo potrebbe però pregiudicare il successo dell’iniziativa.

SE È AUTOMATICO NON È EFFICACE

Lo scorso mese, il Consiglio dei ministri ha discusso il decreto legislativo per la riforma degli incentivi alle imprese. Il massiccio ricorso a provvedimenti automatici, in un contesto di risorse scarse quale quello italiano, desta notevoli perplessità. Meglio sarebbe puntare su strumenti selettivi che, se ben gestiti, segnalano a investitori privati la bontà dei progetti delle imprese finanziate. Recenti studi svolti presso il Politecnico di Milano sulle giovani imprese italiane operanti nei settori ad alta tecnologia confermano questa tesi.

Quel venture capital che fa crescere le imprese

Per la loro capacità innovativa, le giovani imprese ad alta tecnologia possono giocare un ruolo importante nell’economia europea. Una recente ricerca mostra che con finanziamenti di venture capital la loro produttività aumenta nettamente, soprattutto in confronto a quella registrata da aziende con caratteristiche simili, ma che beneficiano di investimenti di tipo diverso. L’Italia, con i suoi gravi problemi di crescita, dovrebbe avviare azioni che favoriscano l’incontro tra domanda e offerta di venture capital.

 

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