Allentare il lockdown delle attività produttive è necessario per evitare il collasso dell’economia. Un’azione mirata su alcuni settori può avere un impatto significativo sul Pil, tenendo conto del complesso intreccio delle catene del valore.
Tag: coronavirus Pagina 21 di 27
L’annuncio di Trump di un taglio dei contributi Usa all’Oms, pur motivato da alcuni comportamenti dell’Organizzazione, avrebbe gravi conseguenze in una situazione come quella di oggi. Soprattutto per il peso degli Stati Uniti nel bilancio dell’agenzia.
La decisione su quando riaprire le attività economiche bloccate per il Covid-19 dovrebbe basarsi sul confronto tra costi da sostenere e numero di vite da salvare. La ricerca di un equilibrio da trovare ben prima che il rischio di infezione arrivi a zero.
Le opposizioni e una parte della maggioranza (M5s) sono contro il Mes e per i coronabond. Che sono comunque debito da restituire. Ci vorrà tempo per predisporre strumenti di indebitamento comune nella Ue come il Recovery Fund di cui discute l’Eurogruppo. Intanto, sotto i colpi della crisi in Europa vacilla il tabù del divieto di aiuti di stato. Oggi consentiti ma con alcuni rischi di distorsione concorrenziale. La recessione si legge chiaramente nei dati dei consumi di elettricità: crollati nel mese di marzo come non succedeva dal 2009.
In vista della “fase 2” con la riapertura graduale di varie attività, bisogna cominciare a formare i lavoratori in base a procedure si sicurezza precise. Inoltre ci vuole una strategia di uscita dall’emergenza che tenga in considerazione differenze territoriali, di settori di attività, di età delle persone, dell’esposizione al contagio.
Gli italiani hanno perso le prime posizioni tra i popoli risparmiatori. Alle famiglie serve un sostegno per far fronte alla crisi da pandemia. A questo servono il bonus di 600 euro distribuito in questi giorni e le prossime misure allo studio. Sarebbe meglio però creare un sussidio permanente da attivare nelle emergenze. Tra le rinunce dei cittadini, anche quella alla privacy, per tracciare spostamenti e frequentazioni e individuare le infezioni. A condizione che sia temporanea.
Continuano le puntate de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info. Questa settimana: “La recessione che verrà“, con Francesco Daveri.
In tutte le situazioni di crisi la violenza domestica aumenta. Oggi c’è l’aggravante dell’isolamento, con vittima e assalitore chiusi nella stessa casa. Ecco perché diminuiscono drasticamente le richieste di aiuto. Gli effetti si faranno sentire a lungo.
Cerchiamo rassicurazioni nei test sierologici per il Covid-19 che si vanno diffondendo. Con il rischio, però, che inducano false speranze e comportamenti pericolosi. Vediamo invece l’uso che si è fatto dei tamponi nel Centro-Nord. Anche per questi ci sono benefici e limiti.
Nel lockdown si moltiplicano le violenze domestiche in Italia come tutto il mondo. Peggio: con minore possibilità di denuncia. Ci sono invece attività che sarebbero bloccate senza il lavoro degli immigrati. Molti in nero. Gioverebbe a tutti regolarizzarli durante questa emergenza. In vista della (prudente) uscita dal lockdown, bene definire quali sono i settori a rischio per vicinanza fisica dei lavoratori e quali per esposizione alle malattie.
Nel sistema educativo italiano i nodi vengono al pettine mostrando le debolezze di una società incapace di investire nelle nuove generazioni. Per non creare un dannoso vuoto di apprendimento converrà che a scuola si mettano a frutto anche i mesi estivi, anche pensando a forme di valutazione adatte al momento (al di là del “tutti promossi”). E la didattica online può diventare un’opportunità se si investe di più in infrastrutture e si promuovono le competenze digitali.
La Banca d’Inghilterra finanzia la spesa del governo contro la pandemia emettendo nuova moneta. Va bene una volta ma non sempre in tempi normali.
Continuano le puntate de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info. Questa settimana: “La recessione che verrà“, con Francesco Daveri.
Il governo britannico finanzierà nuova spesa pubblica tramite la monetizzazione del debito. Una mossa spregiudicata resa possibile dalla credibilità delle istituzioni in gioco ma che, se reiterata, rischia di minare l’indipendenza della banca centrale.