Per far fronte al Covid-19 e alle sue conseguenze è stato necessario un aumento consistente del volume delle emissioni di titoli. Per ora c’è il sostegno della Bce, poi servirà la fiducia degli investitori. Da consolidare attraverso una ripresa duratura.
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Il debito pubblico italiano è destinato a crescere ancora per il peso delle misure dovute alla pandemia. Per farvi fronte, è stata proposta l’emissione di titoli perpetui. Ma le ragioni di chi ne sostiene l’efficacia non reggono alla prova dei fatti.
Nei conti pubblici italiani il meglio deve sempre venire domani o dopodomani. È probabile che anche la legge di bilancio del governo Conte bis non faccia eccezione a questa tradizione consolidata. Con i soliti rinvii delle scelte difficili.
Prosegue la ripresa ma rallenta la crescita in Europa. Anche da noi cresce il Pil, come al solito meno che altrove. In caso di ulteriore rallentamento servirebbe una locomotiva tedesca che probabilmente non arriverà.
Senza governo non si può scrivere un vero Documento di economia e finanza. Nell’attesa che il quadro politico si chiarisca, meglio mandare a Bruxelles un mini Def con pochi e chiari numeri. Gli obiettivi programmatici arriveranno dopo.
Con il Documento di economia e finanza 2017 esce confermato il quadro degli ultimi anni. L’Italia ora rispetta il vincolo del deficit, ma non riesce a ridurre il debito. E così non può fare il taglio delle tasse che servirebbe per crescere.