Il Rem nasce per correggere i difetti di un sistema basato su misure categoriali. Ma prevede una molteplicità di criteri di accesso e di esclusione. Un trasferimento mensile basato sul numero di componenti della famiglia avrebbe dato risultati migliori.
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La commissione Colao ha prodotto una dettagliata serie di raccomandazioni che disegnano una possibile Italia del futuro. Alla politica il compito di selezionare le indicazioni facendo prevalere il buonsenso sulle divisioni ideologiche.
Il reddito di emergenza si giustifica con la necessità di disporre di uno strumento adatto a rispondere a una crisi grave e improvvisa. Dovrebbe essere facilmente accessibile ed erogato velocemente. E può aiutare a migliorare il reddito di cittadinanza.
Tutti i principali paesi dell’Eurozona hanno adottato misure per contrastare la recessione causata dal coronavirus. In termini di entità delle risorse stanziate l’Italia fa meglio degli altri. Ma continuano a mancare velocità di decisione e procedure efficaci.
I bonus permetteranno di effettuare ristrutturazioni edilizie senza sborsare un euro. L’intento è nobile, ma l’aliquota al 110 per cento elimina gli incentivi a mantenere prezzi competitivi e rischia di rivelarsi una fonte di spreco di denaro pubblico.
La regolarizzazione di colf e lavoratori dell’agricoltura nella fase di emergenza sanitaria è stata una necessità. Ma bisogna tornare a discutere di una riforma strutturale dell’immigrazione, che privilegi ingressi legali e percorsi di inclusione.
Dopo la ripartenza non si escludono nuovi picchi di contagio. In tal caso, anziché richiudere regioni intere, si possono circoscrivere gruppi di comuni definiti in base alla mobilità dei lavoratori. Nasce un fondo presso la Cassa depositi e prestiti per aiutare le imprese da 50 milioni di fatturato in sù. Vediamo quali conseguenze potrà avere nel lungo periodo questo intervento dello stato.
Già all’inizio dell’emergenza coronavirus, un quarto degli italiani ha fatto una donazione a un ente non profit. Molte organizzazioni ne hanno beneficiato, a scapito però di altre.
C’è un indice che misura l’incertezza economica e politica. Si chiama Eurq e dallo scoppio della pandemia è schizzato alle stelle. E l’incertezza sul futuro, causata non dal Covid-19 ma dal calo di garanzie previsto nel Jobs act ha scoraggiato le giovani coppie dall’avere figli. Abbiamo 320 mila imprese con oltre 700 mila addetti che fanno capo a stranieri. Di dimensioni micro e piccole, ma con una forte vocazione all’export.
È l’ora della carbon tax? Secondo i suoi sostenitori, le condizioni sono perfette. A partire dal fatto che graverebbe su combustibili fossili con prezzi così bassi come non si era mai visto.
L’articolo 27 del decreto “Rilancio” istituisce un nuovo fondo presso la Cassa Depositi e Prestiti. Non si tratta però di una semplice misura emergenziale, ma configura un intervento dello stato nelle imprese che potrà avere conseguenze nel lungo periodo.
Trasporto locale e a lunga percorrenza devono affrontare sfide diverse nel dopo-lockdown. Per il primo, fortemente sussidiato, il problema è soprattutto organizzativo. Nel lungo raggio si prefigura l’uscita dal mercato di molte aziende.
L’articolo 26 del “decreto Rilancio” prevede interventi fiscali e finanziari per agevolare la ricapitalizzazione delle imprese di minori dimensioni. Rischia però di imporre tempi troppo stretti per rispettare i vincoli comunitari sugli aiuti di Stato.