Mentre l’Europa e molti paesi occidentali sono alle prese con l’invecchiamento demografico, la popolazione mondiale continua a crescere. Il tema non è certo nuovo, ma va affrontato nell’ambito di politiche di sviluppo basate sulla crescita economica.
Tag: demografia
Il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio e il portavoce di Renzi, Michele Anzaldi, hanno polemizzato sulla proposta di reddito di cittadinanza, usando definizioni e dati confusi. Sottoponiamo le dichiarazioni dei due parlamentari al fact-checking de lavoce.info.
Dopo la battuta d’arresto elettorale per la signora May e l’invito ai britannici a ripensarci da parte di Emmanuel Macron, i giuristi si chiedono se e come si possa tornare indietro sulla Brexit. Tante interpretazioni del famoso articolo 50 del trattati Ue. Con un po’ di buon senso si può definire come e quando ciò sia praticabile. Nel frattempo si fanno i conti sui flussi elettorali nel Regno Unito. Emerge che Corbyn si è mostrato abile nell’intercettare il voto di giovani e scontenti. Ma non abbastanza da vincere.
Uno European safe bond che tragga il suo valore da un paniere di titoli di debito sovrano dei vari paesi dell’eurozona è una buona idea. Ma per farla decollare serve spingere le banche a investirvi. Il sistema più sicuro è quello di incentivarle a diversificare, mettendo un tetto ai titoli di stato da esse detenuti.
In un rapporto appena pubblicato, l’Istat fotografa la demografia di un paese triste in cui, nel 2016, il numero dei morti ha superato quello dei nuovi nati di 142 mila unità. Senza i bambini stranieri, la cifra salirebbe a 205 mila. Per invertire la tendenza, cercasi politiche di welfare per donne e giovani.
La povertà va ben oltre la mancanza di reddito. Le famiglie meno abbienti destinano al pagamento delle bollette una quota rilevante del loro bilancio e sono esposte alla “vulnerabilità energetica” e alle sue conseguenze socio-sanitarie. Un recente studio prova a quantificare il problema.
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Anche in futuro si continuerà a emigrare, specie dai paesi dell’Africa subsahariana. Si può tentare di ridurre i flussi mettendo fine alle guerre e con politiche che permettano l’aumento del Pil, la riduzione della crescita della popolazione.
Nella riorganizzazione dell’Istat stupisce la soppressione del dipartimento per le Statistiche sociali e ambientali guidato da Linda Laura Sabbadini. A lei e al suo staff dobbiamo le indagini su famiglia, le statistiche di genere, studi sulla violenza sulle donne e la raccolta di dati sociali fondamentali anche per l’analisi economica. Ci auguriamo che il nuovo assetto dell’Istituto non mortifichi professionalità così preziose per la ricerca e per l’informazione.
Dopo i 20 anni di fine secolo a crescita zero, la popolazione – con l’arrivo degli immigrati – è tornata a salire nel nuovo millennio come durante il boom demografico degli anni Sessanta. Ora però l’assestamento sui nuovi livelli segnala il possibile inizio di un nuovo scenario di stabilità.
Una patata bollente per la Corte costituzionale: è legittimo un doppio sistema di sanzioni in cui uno stesso illecito è punito con una doppia sanzione, penale e amministrativa? Oggetti del contendere sono abusi di mercato e reati tributari. La Consulta deve destreggiarsi tra leggi italiane e pronunce delle corti europee.
Sui tavoli dei prossimi sindaci di Roma e Milano, i dossier sull’edilizia agevolata da gestire con le regioni. Spesso case costruite in edilizia convenzionata sono vendute a prezzi maggiori rispetto a quanto stabilito nei bandi. Ci vogliono procedure per l’erogazione dei contributi pubblici coerenti con la loro finalità sociale.
Il Consiglio di stato corregge il governo sul nuovo Isee stabilendo che le indennità di accompagnamento e per i disabili non vanno conteggiate come reddito. Ma non basta correggere l’articolo incriminato del decreto ministeriale, bisognerà rivedere il connesso sistema di franchigie e detrazioni. Un gran pasticcio.
L’Italia ha attraversato varie fasi di crescita della popolazione nel secondo dopoguerra. Per la prima volta nel 2015 si è registrato un declino. Lieve di per sé, ma preoccupa il fatto che i dati reali sono sensibilmente peggiori rispetto alle previsioni. Perché è un errore ignorare la demografia.
Nella sostanziale immobilità della condizione femminile e nella pervicace sottoutilizzazione del capitale umano delle giovani donne, si vede qualche segnale di cambiamento. La spinta viene dalla crisi economica e dallo tsunami elettorale. Inutili le mai realizzate politiche sulle pari opportunità.