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Tag: didattica online

Chi impara di meno con la didattica online

Sostituire la didattica in presenza con quella online potrebbe avere effetti negativi sulle competenze degli studenti. Non sembrano nuocere all’apprendimento, invece, le modalità miste. I più penalizzati? Potrebbero essere gli studenti a bassa abilità.

Scuole e università: un modello flessibile per la riapertura

Tenere chiuse scuole e università comporta enormi costi, sia individuali che sociali. Ma bisogna anche evitare la diffusione del coronavirus. Un modello di didattica misto, dove si alternano lezioni in presenza e da remoto, può essere la soluzione.

Universitari protagonisti nella didattica online

Anche nel prossimo anno accademico si farà spesso ricorso alla didattica a distanza. Offre opportunità che possono facilitare la preparazione per un mondo che richiede creatività e non enciclopedismo. E aumentare la qualità della pedagogia in aula.

Così il Covid-19 cambia l’università

L’università italiana ha saputo reagire bene all’emergenza sanitaria. Ora si affacciano nuove sfide. Nella crisi economica bisogna aiutare i giovani a prendere le decisioni migliori, per loro stessi e per la collettività.

Come colmare il gap educativo al rientro in classe*

I figli delle famiglie disagiate escono dal lungo lockdown della scuola e dalle lezioni online ancora più svantaggiati. Alla ripresa di settembre occorrerà mettere in atto una strategia di riequilibrio. Qualche suggerimento.

Il Punto

Scelte operative e modelli di sanità diversi tra regioni confinanti hanno assegnato alla Lombardia il triste record di morti per Covid-19. Intanto il governatore Fontana – in concorrenza con il governo centrale – sforna una app per tracciare la salute dei lombardi, contro un virus che non vede confini. Per capire meglio i dati sulla mortalità, bene utilizzare anche quelli dell’Istat. Soprattutto per quanto riguarda le aree più colpite. Rimane che l’inaffidabilità dei dati impedisce di stabilire il reale numero dei contagiati. Per ridurre i rischi della fase 2 servirebbe un monitoraggio su un campione della popolazione. E comunque a pesare su quando riaprire e quali attività economiche ci sarà la ricerca di un equilibrio tra i costi per salvare vite umane e i costi del blocco. E sempre prima di riaprire andrebbero valutati con precisione gli effetti del lockdown sulla diffusione del coronavirus, anche se in assenza di dati dettagliati.
Sensibili gli effetti sociali dell’emergenza. Con la scusa della crisi, torna sotto attacco, in Italia, il diritto delle donne di interrompere la gravidanza e si riaffaccia il rischio di tornare agli aborti clandestini. E anche se, da casa propria, si offrono lezioni online a tutti gli studenti, una loro effettiva fruizione che non allarghi le esistenti disuguaglianze formative dipende dal background familiare.
La Corte Ue ha condannato tre paesi che hanno evitato la redistribuzione dei profughi. Atto poco più che simbolico ma proprio per questo importante.

Continuano le puntate de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info. Questa settimana: “Eurobond o Mes comunque è debito“, con Tommaso Monacelli.

Perché la scuola online non crei disuguaglianze

È alto il rischio che la didattica online imposta dall’emergenza Covid-19 allarghi e crei nuovi i gap di apprendimento tra studenti di diversi contesti socio-economici. Perché cresce il ruolo della famiglia e di ciò che può offrire ai propri figli.

Il Punto

Cerchiamo rassicurazioni nei test sierologici per il Covid-19 che si vanno diffondendo. Con il rischio, però, che inducano false speranze e comportamenti pericolosi. Vediamo invece l’uso che si è fatto dei tamponi nel Centro-Nord. Anche per questi ci sono benefici e limiti.
Nel lockdown si moltiplicano le violenze domestiche in Italia come tutto il mondo. Peggio: con minore possibilità di denuncia. Ci sono invece attività che sarebbero bloccate senza il lavoro degli immigrati. Molti in nero. Gioverebbe a tutti regolarizzarli durante questa emergenza. In vista della (prudente) uscita dal lockdown, bene definire quali sono i settori a rischio per vicinanza fisica dei lavoratori e quali per esposizione alle malattie.
Nel sistema educativo italiano i nodi vengono al pettine mostrando le debolezze di una società incapace di investire nelle nuove generazioni. Per non creare un dannoso vuoto di apprendimento converrà che a scuola si mettano a frutto anche i mesi estivi, anche pensando a forme di valutazione adatte al momento (al di là del “tutti promossi”). E la didattica online può diventare un’opportunità se si investe di più in infrastrutture e si promuovono le competenze digitali.
La Banca d’Inghilterra finanzia la spesa del governo contro la pandemia emettendo nuova moneta. Va bene una volta ma non sempre in tempi normali.

Continuano le puntate de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info. Questa settimana: “La recessione che verrà“, con Francesco Daveri.

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