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Il Punto

Manca l’auspicata liberalizzazione delle concessioni balneari ma nel ddl concorrenza sono molte le misure previste, tutte nel comparto dei servizi, dove è forte il ruolo di intermediazione dell’operatore pubblico.
Un accordo sulla revisione delle regole di bilancio europee è ancora lontano. Nel frattempo, però, si può agire a livello di singoli stati per incentivare la riduzione dello stock di debito. Il recente G20 di Roma ha di fatto confermato ed esteso l’accordo già raggiunto in sede Ocse per una più equa tassazione delle multinazionali. Ora si tratta di passare dalle parole ai fatti.
Gran parte dei fondi del Pnrr andrà a beneficio dei settori industriali tradizionali, con l’obiettivo di incentivarne la transizione digitale e verde. Il rischio però è di un ingorgo di investimenti nelle costruzioni. Pnrr che potrebbe non avere un grande peso, almeno nel breve periodo, nel raggiungimento dei target di decarbonizzazione, anche in quei paesi, come Italia e Spagna, che vi dedicano le risorse più cospicue. Crescono in proporzione al Pil i rifiuti speciali. Che sempre più spesso vengono recuperati, anche se la riduzione del numero di impianti e i crescenti divari territoriali richiedono soluzioni urgenti.
Dopo il caso berlinese – con la vittoria del referendum sull’esproprio di parte del patrimonio residenziale privato – e quello svedese, anche i Paesi Bassi si trovano a fare i conti con il caro-casa. La situazione.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”. Molti stati membri continuano ad avere difficoltà ad assorbire i fondi Ue. Questo e altri temi sollevati dalla relazione annuale della Corte dei Conti europea nel nostro slideshow.

Save the date! Convegno annuale de lavoce.info
Giovedì 16 dicembre dalle 17 alle 19.30 si svolgerà, in presenza e in diretta Zoom, il convegno annuale de lavoce.info: si parlerà di vaccini e delle sfide del Pnrr. A breve tutti i dettagli.

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Il Punto

Se la crisi politica italiana non dovesse rientrare, il nostro paese potrebbe tornare a essere esposto ad attacchi speculativi. E la Bce non potrà fare da argine: gli acquisti dei titoli pubblici sono proporzionali alla dimensione dei paesi, non a quella dei loro debiti. Intanto la crisi da Covid rischia di portare alla disoccupazione 9 milioni di lavoratori migranti tra Europa e Gran Bretagna. Con l’Italia potenziale maglia nera per le caratteristiche della nostra economia.
Una delle sfide che abbiamo di fronte è di passare da mercato di consumo a vera e propria fabbrica di soluzioni “verdi” e digitali, a uso interno e per l’export. Di tutto ciò nel Pnrr non c’è traccia. Con i certificati di riciclo si estenderebbero anche ai rifiuti i meccanismi di incentivo già previsti in campo energetico. Consentendo così di realizzare nuovi impianti e di avvicinarsi agli obiettivi Ue.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”. Oggi anche uno slideshow sulle rimesse dei migranti in uscita dall’Italia.

Su economia verde e digitale il Pnrr sbaglia le premesse

C’è un errore di fondo nella bozza del Pnrr. L’Italia non deve diventare un mercato di consumo di soluzioni un po’ più digitali e un po’ meno inquinanti. Ma trasformarsi in una fabbrica di nuove tecnologie da adottare localmente ed esportare globalmente.

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