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Tag: educazione finanziaria

Il Punto

Nel Documento di bilancio provvisorio (Draft budgetary plan) inviato a Bruxelles, il governo mette per iscritto gli obiettivi per il 2017-2019. Ci aspetterebbe un domani di conti pubblici in equilibrio e debito in calo marcato. Oggi però i segni di vero miglioramento dei saldi di finanza pubblica sono stentati. Intanto, tra pochi giorni giunge in Parlamento la legge di bilancio. Che ora accorpa anche la vecchia Finanziaria, unificando in un solo quadro entrate e spese dello stato e gli interventi a correzione dei conti. Sotto l’occhio attento di un organo terzo, l’Ufficio parlamentare di bilancio.
In attesa che si arrivi a una sola emissione di dati da parte delle varie fonti statistiche, l’inps registra le cessazioni dei rapporti di lavoro con il loro perché: dal licenziamento alle dimissioni, dalla fine del contratto a termine al decesso. Dal loro esame, incrociato con i dati regionali, escono conferme e sorprese. Tra queste, l’aumento dei cinesi licenziati.
Di solito si valuta quantità e qualità della ricerca scientifica usando il parere degli esperti. Si tratta di un mezzo complesso, costoso e per giunta poco trasparente. In alternativa, la bibliometria (il conto delle citazioni) è uno strumento imperfetto ma costa di meno e arriva a risultati più che accettabili. Come mostra uno studio.
Bisogna cominciare dalla scuola, inserendo economia e finanza tra le materie curricolari, la battaglia contro l’ignoranza diffusa che regna su questi temi nel nostro paese. Anche tra i giovani. Se ne parla da anni ma c’è solo un disegno di legge che vuole introdurre una sperimentazione. Troppo poco.

Il nostro amico e collega Massimo Bordignon è stato nominato membro dello European fiscal board, l’autorità Ue indipendente sulle materie fiscali. Per la durata dell’incarico non interverrà su lavoce.info sui temi di finanza pubblica italiana ed europea. A Massimo gli auguri di buon lavoro da tutta la redazione.

Ora di finanza obbligatoria

Gli italiani sanno poco di economia e finanza. Lo dimostrano studi e indagini. E se non si organizzano corsi curriculari di educazione finanziaria nelle scuole, l’ignoranza continuerà a regnare, privando i cittadini di conoscenze fondamentali. Perché investire nell’insegnamento della matematica.

Risparmio: niente rischi, siamo italiani

Timore di perdite, scarsa educazione e mancanza di fiducia scoraggiano la partecipazione al mercato finanziario e portano il risparmiatore italiano a fare scelte sbagliate. Le scienze cognitive aiutano a ripensare il ruolo degli intermediari e potenziare le capacità decisionali degli investitori.

Consulenza finanziaria: la chiede chi è già informato

In Italia, ai consulenti finanziari si rivolgono per lo più i risparmiatori che hanno maggiori conoscenze effettive. Chi ha una fiducia eccessiva nelle proprie competenze tende a scegliere da solo gli investimenti. Difficile supplire così ai bassi livelli di educazione finanziaria degli italiani.

Prodotti finanziari: semplificare aiuta, ma non basta

Se l’informazione su un prodotto finanziario è complessa, aumenta la percezione del rischio nell’investitore. Tuttavia, limitarsi a semplificare i prospetti informativi non è sufficiente. Il ruolo importante di educazione finanziaria mirata e consulenti per aumentare trasparenza e consapevolezza.

I giovani italiani bocciati in educazione finanziaria*

Un’indagine dell’Ocse sull’educazione finanziaria dice che i giovani italiani non hanno le conoscenze sufficienti per compiere le scelte rilevanti per il loro benessere economico. Che diventano sempre più complesse e importanti. Cosa fare per avvicinarci agli standard internazionali?

La mappa dell’ignoranza economica

I ragazzi italiani si classificano al penultimo posto nell’indagine Pisa-Ocse sulle competenze economico-finanziarie. Anche i dati per Regione non sono confortanti: le due che ottengono i risultati migliori arrivano appena alla media europea. Perché è una situazione difficile da modificare.

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