La qualità del management ha un ruolo fondamentale nel plasmare i risultati di un’azienda. È perciò determinante l’offerta locale di dirigenti. Ecco cosa si impara da uno studio sull’andamento delle imprese che perdono un dirigente per morte improvvisa.
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Al picco della crisi, lo Stato è al massimo della sua presenza. Sempre più spesso è arbitro e giocatore sul mercato e nella vita delle imprese. Con l’attenuarsi della pandemia si dovrà procedere a un graduale ridimensionamento della mano pubblica.
La politica economica dovrà presto decidere la strategia di sostegno alle imprese. Va trovato un punto di equilibrio fra tenere in vita “zombie” e far morire aziende sane ma in sofferenza perché operano in attività duramente colpite dalla pandemia.
“Profitti privati e perdite pubbliche” come si diceva ai tempi della Fiat? Il prestito garantito richiesto da Fca, in realtà, non sembra necessariamente rientrare in quella logica, purché da questa operazione benefici l’intera filiera produttiva.
Il decreto promosso dal governo garantisce risorse più che sufficienti per le esigenze del sistema delle imprese. Ma è necessario che il bazooka inizi subito a “sparare” liquidità. L’istruttoria approfondita andrebbe riservata solo alle imprese più rischiose.
Di fronte alla crisi provocata dal coronavirus l’obiettivo fondamentale della politica economica è evitare i fallimenti delle imprese. Una simulazione sui bilanci 2018 ci dà un’idea di quando e dove intervenire e dell’ammontare di risorse necessarie.
Il nuovo codice della crisi di impresa sarà pienamente operativo da agosto 2020. Se le imprese si adegueranno ai suoi obblighi organizzativi in modo non solo formale, sarà l’occasione per un salto di qualità, in particolare per le piccole aziende.
I mercati hanno accolto con entusiasmo l’annuncio di una possibile fusione fra Fca e Renault. Punti di forza sarebbero la grande dimensione del nuovo gruppo e la possibilità di offrire una gamma completa. Tra i punti critici, la struttura proprietaria.
Dalla legge di bilancio 2019 non emerge un disegno coerente di politica industriale. I soldi destinati al sistema industriale sono pochi e saranno distribuiti con strumenti discrezionali. Rinnovata invece la “nuova Sabatini”, una misura obsoleta.