Si ripropone oggi il dilemma degli anni Settanta. Se la Fed misura correttamente il tasso naturale, la politica dei tassi a zero è appropriata. Se invece lo sta sottostimando, i tassi oggi sono eccessivamente bassi e andrebbero normalizzati. Il dibattito è destinato a continuare ancora per molto.
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Sarebbero state un buon affare in termini economici le Olimpiadi a Roma nel 2024? Uno studio dei grandi eventi degli ultimi 55 anni mostra benefici molto inferiori alle attese. E i costi hanno mediamente superato le previsioni del 156 per cento.
La Federal reserve aveva preannunciato ripetuti aumenti dei tassi di riferimento nel 2016 ma ancora non si è mossa. La sua titubanza dipende dal fatto che un rialzo affrettato rischierebbe di ostacolare una ripresa che va già troppo al rallentatore.
Rinviato l’incontro governo-sindacati per definire gli interventi sulle pensioni, ne riassumiamo l’impianto generale: Ape (Anticipo pensionistico), aumento della “quattordicesima” e allargamento della platea di beneficiari, no-tax area a 10 mila euro, ricongiunzioni gratuite. Con dettagli cruciali da mettere a punto.
In Italia gli omicidi sono al minimo storico. E, considerando anche altri crimini, la sicurezza è più alta rispetto a un quarto di secolo fa. Eppure la percezione dei cittadini è opposta. Perché di recente sono cresciuti furti e rapine, reati ad alta frequenza. In particolare, le rapine in casa sono più che raddoppiate in 12 anni.
Sempre più nelle imprese si organizza il lavoro in team. Se – in più – tra i componenti del gruppo ci sono rapporti di amicizia, i risultati sono migliori e limitano i comportamenti opportunistici di chi lascia che gli altri si impegnino. Lo suggerisce un esperimento fatto sul campo.
Otto anni fa, in questi giorni, fallisce Lehman Brothers e inizia la grande recessione. Ma perché la Fed non intervenne per salvarla? La versione ufficiale dice che lo impediva la legge. Però un riesame dei documenti indica invece una scelta sulla base di considerazioni politiche.
Le politiche monetarie non convenzionali hanno permesso di stabilizzare le principali variabili finanziarie e gestire le crisi del debito sovrano. Ma dopo otto anni, crescono le preoccupazioni del mondo bancario e assicurativo. E c’è chi vuole usare la politica fiscale per stimolare la domanda.
Tra le proteste degli esclusi e dei sindacati, i concorsi a cattedra per gli insegnanti fanno strage di candidati. La selezione è più severa del solito perché in palio non ci sono punteggi ma posti di lavoro. La qualità del sistema scolastico ha tutto da guadagnarci. Ma valutare bene non è né facile né a basso costo.
La soluzione “di mercato” del dissesto bancario di Mps è ancora in alto mare. Nel timore che il previsto mega-aumento di capitale di 5 miliardi fallisca, ecco la conversione “volontaria” delle obbligazioni subordinate detenute da investitori istituzionali in azioni. Mentre il Portogallo, zitto zitto, salva una banca con soldi pubblici evitando il bail-in.
Alludendo a un possibile rialzo dei tassi, la presidente della Fed Janet Yellen ha lasciato i mercati nella nebbia ma non ha stupito i banchieri centrali riuniti a Jackson Hole. Li ha sorpresi, invece, snocciolando e quindi consacrando definitivamente gli strumenti di politica monetaria non convenzionale a sua disposizione.
Sono davvero morti i negoziati per il Ttip (il trattato commerciale Ue-Usa) come ha annunciato il vice cancelliere tedesco Gabriel? Forse no. Ma certo il loro esito è stretto tra gli interessi di bottega di governi alla vigilia di difficili elezioni: negli Stati Uniti, in Francia, in Germania.
Criteri di selezione troppo astratti e commissioni giudicanti troppo piccole per funzionare: parte male la riforma Madia della dirigenza pubblica basata sulla valutazione dei cv. Ancora da fugare il sospetto che la montagna della meritocrazia partorisca il topolino del vecchio “spoils system”.
Il controllo della politica da parte delle mafie inizia dalle elezioni comunali. Si scoraggiano le candidature degli onesti e si portano a capo del municipio gli “amici”, con le mani sul settore immobiliare e sugli appalti. Risultato documentato: salgono la spesa comunale e il numero dei lavoratori impiegati nelle costruzioni.
Convegno de lavoce.info
Il convegno annuale riservato agli amici de lavoce avrà come titolo “Le riforme fatte e quelle da fare“. Si terrà la mattina di mercoledì 14 settembre all’Università Bocconi di Milano. Vi aspettiamo per incontrarvi di persona, dopo tante interazioni digitali!
La prima parte dell’incontro è riservata alla redazione de lavoce e ai nostri sostenitori più affezionati, chi ci ha finanziato con almeno 100 euro nell’ultimo anno o cumulativamente negli ultimi tre anni (chi non l’ha fatto, è ancora in tempo per compiere la donazione).
Da Jackson Hole nessuna sorpresa sull’azione di breve periodo della Fed. Al centro il futuro della politica monetaria e le ricadute sui tassi. E Yellen consacra definitivamente gli strumenti non convenzionali. L’importanza della politica fiscale.
Alla vigilia della seconda votazione che eleggerà 120 sindaci (altri 22 sono passati al primo turno) nei comuni sopra 15 mila abitanti rimane in parte aperta la questione su come stanno funzionando le coalizioni “a geometria variabile”, modello Milano e modello Roma.
Nelle settimane precedenti il terribile assassinio della deputata laburista Jo Cox, ha continuato a crescere nei sondaggi il supporto per la Brexit, l’uscita del Regno Unito dalla Ue. Che, in ogni caso, sarebbe tutt’altro che immediata. Tre i possibili scenari, tutti accidentati: adesione britannica a trattati esistenti, accordo ad hoc con l’Europa, riforma complessiva dell’Unione. Nel frattempo, anche a causa del referendum inglese, si consuma il fallimento di Janet Yellen, presidente della Fed, nel rialzare l’inflazione Usa verso il 2 per cento, e con esso anche il suo impegno di far salire i tassi d’interesse nel 2016.
Sempre modesta l’entità del risparmio degli italiani investito in previdenza complementare che rappresenta solo il 3,4 per cento delle attività finanziarie delle famiglie ed è raccolta da una pletora di fondi la metà dei quali ha meno di mille iscritti. Lo dice la Covip, l’autorità che vigila sul settore. La Consob, invece, da ente vigilante è sempre più vigilata. Non solo per gli errori del suo presidente Vegas ma anche perché da luglio dovrà vedersela con le nuove norme di Bruxelles che vietano il doppio binario tra authority e giustizia penale nella punizione degli abusi di mercato.
Lascia il tempo che trova la soddisfazione per la crescita dell’occupazione in Italia. Svanisce, infatti, appena si guarda a uno studio Ocse che confronta i dati pre-crisi (2007) con gli attuali e attesi nei diversi paesi. In breve: noi recuperiamo più lentamente degli altri.
È arrivato il tempo dell’auto tutta elettrica di massa? Dal crogiolo supertecnologico di Palo Alto, Tesla ci scommette. Con il suo nuovo modello di berlina premium a prezzo molto concorrenziale punta ai grandi numeri. Una sfida ad alto rischio ai costruttori tradizionali e di vetture ibride.
Alberto Donzelli e altri studiosi commentano (1 – 2) l’articolo “Epatite C: se il farmaco costa troppo per essere usato” di Cinzia Di Novi e Vincenzo Carrieri. Con la risposta degli autori.
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Dopo aver concluso a dicembre 2015 l’era dei tassi zero, la Fed appare oggi paralizzata. Intanto da metà 2014, i mercati hanno smesso di credere che l’obiettivo di inflazione del 2 per cento sia raggiungibile per i prossimi anni. L’importanza della credibilità di chi conduce la politica monetaria.
Dopo dieci anni la Fed è tornata ad alzare i tassi. Ma si profila davvero un rialzo dell’inflazione? In realtà mentre gli argomenti a favore di una permanenza dei tassi zero sembrano chiari, quelli per intraprendere un percorso di rialzo lo sono molto meno. L’obiettivo della stabilità finanziaria.
A inizio 2015 la Fed aveva annunciato l’intenzione di alzare i tassi entro fine anno. Siamo a settembre e la variazione ancora non c’è stata. La banca centrale Usa mina così la sua credibilità. E rischia di aumentare l’incertezza sui mercati finanziari. Il ruolo di orientamento delle aspettative.