Il sito Italia Domani dovrebbe riportare lo stato di avanzamento dell’attuazione del Pnrr, ma mancano aggiornamenti sul primo semestre 2023. Forse perché molti progetti hanno accumulato ritardi. Il timore è che derivino da limiti di gestione strutturali.
Tag: Franco Mostacci
Una possibile soluzione per arrivare a una riforma previdenziale senza pesare sui conti pubblici è sostituire le pensioni di vecchiaia e di anzianità con un assegno calcolato sul montante contributivo versato, integrata per i lavoratori in regime misto.
Le scelte elettorali dei cittadini dipendono da molti fattori e non solo dall’appartenenza a un ceto sociale. Ma il reddito ha comunque un ruolo importante. Ecco cosa dicono i risultati dei partiti alle Regionali nelle diverse zone di Roma e Milano.
L’intervento dello stato per sostenere economicamente imprese, famiglie e governi locali nell’emergenza sanitaria era inevitabile. Ma forse le risorse a debito impegnate sono state eccessive. E non sempre sono andate a chi ne aveva bisogno.
Le minori entrate dovute alle misure di blocco delle attività potrebbero causare un disavanzo generalizzato di tutti gli enti locali nel 2020. Mentre aumentano le spese per la sanità. Ecco cosa deve fare lo stato centrale per aiutare regioni e comuni.
Al di là delle modalità pratiche di funzionamento, il reddito di cittadinanza richiede una attenta riflessione sul tipo di povertà – relativa o assoluta – che si vuole affrontare. Perché è da lì che derivano le scelte per raggiungere l’obiettivo.
Se riformare la legge Fornero è impossibile per i costi che ne deriverebbero, si può però pensare a una soluzione che separi parte contributiva e parte retributiva della pensione per chi vuole anticipare l’uscita dal lavoro. I vantaggi sarebbero diversi.
Il taglio delle pensioni d’oro può essere una misura di equità. Ma a meno di provvedimenti draconiani, non garantirebbe una cifra tale da far migliorare in modo cospicuo i conti pubblici. Né sarebbe sufficiente per un’efficace politica redistributiva.