Una pessima gestione della pandemia e delle sue conseguenze economiche, lo spettro di una Brexit senza accordo e le aspre lotte nella cerchia del primo ministro non minano la popolarità del governo Johnson. Perché anche l’opposizione è alla deriva.
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La legge voluta dal governo Johnson che straccia l’accordo con la Ue sulla Brexit è solo l’ultima di una serie di decisioni sbagliate. Eppure, il primo ministro mantiene il favore dell’elettorato, grazie soprattutto alla mancanza di rivali credibili.
Prima ha goduto di un diffuso consenso nel paese, poi – con l’acuirsi della pandemia – il premier conservatore ha accusato un calo di popolarità. La minaccia politica al governo dovrebbe arrivare dal nuovo leader laburista Starmer. Che però sta incollando i pezzi del partito.
Le linee guida suggeriscono che il governo britannico sia ben consapevole del ruolo cruciale dell’immigrazione per l’economia del Regno Unito. Al nazionalismo provinciale e ottuso di Theresa May sostituisce così un atteggiamento più aperto e liberale.
La Brexit sarà presto realtà. La parte di classe dirigente favorevole all’uscita dalla Ue è riuscita a incanalare sotto un’unica bandiera i vari gruppi con una forte identità nazionale, avversi all’immigrazione e contrari a regole troppo intrusive.
Già aveva enormi responsabilità sul voto per l’uscita dalla Ue, ora Corbyn ha distrutto le prospettive di un’intera generazione. Perché con le sue proposte politiche ha consegnato il Regno Unito a un governo reazionario. Le prospettive del post-Brexit.
Si avvicinano le elezioni nel Regno Unito. Per una volta, parlare di scelta epocale non è un’iperbole. Una maggioranza per Boris Johnson significa l’approvazione dell’accordo raggiunto con la Ue. In caso contrario si andrà a un secondo referendum.
Boris Johnson chiude il Parlamento e cancella ogni opposizione interna all’uscita del Regno Unito dall’Europa. Dopo la Brexit senza accordo, andrà alle elezioni. Che potrebbero garantirgli cinque anni di governo stabile. Con gravi conseguenze per tutti.
Boris Johnson è il favorito per la leadership del partito conservatore. Dopo cosa succederà? Difficile che si arrivi a elezioni generali perché tory e laburisti ne uscirebbero sconfitti. E la Brexit si farà sulla base dell’accordo siglato da Theresa May.
È stata una settimana cruciale per il Regno Unito. Né la drammatica e umiliante fine della carriera di Theresa May, né il terremoto elettorale delle europee hanno risolto il dilemma della Brexit. Hanno solo reso più chiare le alternative.