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Sommario 16 giugno 2006

Il cuneo fiscale e contributivo resta ancora per molti aspetti un oggetto misterioso. Ma cosa è questo cuneo, come è composto e quali sono le conseguenze di una riduzione di una o più delle sue componenti? E’ importante distinguere tra le parti del cuneo formate da imposte e quella formata da contributi. Non è vero che un taglio del cuneo sui salari più bassi sarebbe un sussidio implicito all’agricoltura perchè sono relativamente pochi i lavoratori salariati nel settore e si potrebbe contestualmente abolire il regime speciale dei sussidi di disoccupazione per i lavoratori agricoli. Il vero problema è che il governo sembra intenzionato a mantenere le politiche di sussidio all’agricoltura, con motivazioni ambientali assai poco condivisibili. Per finanziare il taglio del cuneo è stata formulata l’ipotesi di un ritocco delle aliquote Iva. Oltre agli effetti sull’inflazione, preoccupano gli aspetti redistributivi.

Armando Tursi commenta le proposte di riforma della Legge Biagi.

Sommario 13 giugno 2006

Riformare un sistema pensionistico significa introdurre regole trasparenti e automatiche che leghino le prestazioni all’andamento demografico, in modo da garantire sostenibilità ed equità intergenerazionale.  Nella passata legislatura si sono perse due occasioni per farlo: non si è fatta la verifica del 2001, nè l’aggiornamento dei coefficienti di trasformazione del 2005.  Mentre si sono introdotte nuove disparità di trattamento con lo scalone del 2008.  Bisognerà ora porvi riparo. Non nella manovra correttiva, ma nella Finanziaria 2007.  A differenza dei politici, i nostri manager non sono in media piu’ vecchi dei loro omologhi stranieri. Ma c’è molta più dispersione nell’età dei dirigenti italiani, ce ne sono di tutte le età, accanto ad una diffusa riluttanza ad usare sistemi di selezione meritocratici.

Luigi Spaventa commenta l’intervento di Tito Boeri e Pietro Garibaldi sulla due diligence. La controreplica degli autori.

Sommario 8 giugno 2006

Terminata la due diligence sui conti pubblici. Abbiamo conferma dela pesante eredità lasciata dal Governo Berlusconi e della necessità di un processo di formazione e monitoraggio del bilancio meno soggetto alle pressioni dell’esecutivo. Bene rafforzare il servizio bilancio di Camera e Senato. La Ragioneria generale dello Stato deve essere messa in grado di monitorare ministeri e società partecipate. Abbiamo un nuovo ministero per il Commercio estero e forse non è un male: oggi sono troppi i soggetti che dovrebbero promuovere l’Italia all’estero. Servono meno enti, e una cabina di regia nazionale.

Un consiglio per il ministro Mussi: usi le valutazioni del Civr nell’assegnare i fondi per la ricerca. Servirà proprio per combattere l'”università dei predestinati”. Tanto più se il ministro si preoccuperà di rendere più trasparente e concorrenziale il reclutamento dei docenti universitari. A partire dall’inrodurre l’obbligo che i bandi di concorso per posti di professore siano aperti a tutti, senza specificazione della tipologia di candidato.  Anche le associazioni imprenditoriali si interessano al sistema universitario. E’ positivo. Ma dovrebbero ricordare che troppa attenzione agli interessi tecnologici di breve periodo, nuoce alle stesse imprese.

Luigi Spaventa commenta l’intervento di Boeri e Garibaldi sulla due diligence. La controreplica degli autori.

Sommario 4 giugno 2006

Come ci ha ricordato il Governatore della Banca d’Italia, l’economia italiana cresce poco perché non sa più innovare. Ma tornare a innovare è una missione difficile che non si può realizzare con i sussidi o per decreto. Ci vogliono nuovi prodotti più che nuovi processi. Meglio puntare su brevetti europei che non ostacolino la ricerca di base piuttosto che sperare nell’effetto dell’azzeramento delle tasse sulle piccole invenzioni. Senza dimenticare l’importanza dell’innovazione digitale nella Pubblica Amministrazione.

Torniamo a parlare di calcio, discutendo di tetti agli stipendi dei calciatori come alternativa alla superlega europea.
Fulvio Fammoni, Segretario Confederale Cgil, commenta il dossier de lavoce sulla Legge Biagi.

Aggiornamento: Una ricognizione fra il tecnico e il politico di Tito Boeri e Pietro Garibaldi

Sommario 29 maggio 2006

L’Italia ha bisogno di legalità. Per riguadagnare credibilità rispetto agli investitori esteri, ma non solo. Le riforme recenti richiedono dei correttivi, ma ancora di più serve dare maggiore efficienza al sistema. Avere accorciato i tempi della prescrizione per alcuni reati può paradossalmente allungare i tempi del processo. I reati delle imprese riguardano ancora un gruppo troppo limitato di casi, e la norma è poco efficace; alcune proposte
alla luce dell’esperienza internazionale. Serve poi una magistratura più specializzata in materia economica; le competenze generiche non bastano più.
In ambito finanziario, il ruolo delle autorità è da rivedere, ma soprattutto il testo unico bancario va ripensato.

Dall’1 al 4 giugno, lavoce.info sarà presente in carne e ossa al festival dell’economia. In un programma già molto fitto, alcune iniziative da noi promosse. Potete partecipare anche mandandoci domande prima dei vari dibattiti che metteremo poi in onda sul sito. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno permesso di essere presenti.

Gloria Buffo e Alessandro Genovesi commentano le proposte lanciate da Marco Leonardi e Massimo Pallini sulla Legge Biagi. La controreplica degli autori.

Sommario 22 maggio 2006

Pericoloso cambiare la struttura del Governo contestualmente alla definizione dei ministri. In questo caso poi la si è stravolta mettendo in secondo piano il funzionamento della macchina amministrativa e il contenimento della spesa pubblica rispetto alla ricerca di equilibri fra i partiti. Il nuovo Governo dovrà fronteggiare una situazione d’emergenza economica del paese con tanti centri decisionali, dunque più spesa pubblica. Lo smantellamento del ministero del welfare e la separazione di infrastrutture da trasporti aprono poi conflitti di competenze su materie che sono tra di loro indissolubilmente legate. Come si riusciranno ad evitare i conflitti di competenze? E chi coordinerà le diverse strategie? 
Servono le quote rosa? Se sì, andrebbero poste sul serio, ad esempio in termini di ministri con portafoglio non di ministri tout court. Potrebbero anche essere inizialmente modeste, ma crescenti nel tempo onde incentivare una sempre maggiore partecipazione femminile alla guida delle nostre istituzioni.

Nuovi interventi sulla flessibilità del mercato del lavoro:  Maria Lamelas e Alessio Liquori, e Valerio Speziale. Mentre Andrea Moro replica all’intervento di Andrea Ichino; la controreplica dell’autore.

Sommario 18 Maggio 2006

Auguri al nuovo Governo, soprattutto al nuovo Ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, che incontreremo al

festival dell’economia di Trento . Completato dunque il ricambio ai vertici delle istituzioni. Ma non c’è stato il ricambio generazionale. Perché in Italia solo i politici non vanno in pensione?
Di juventus, invece, sembra essercene stata fin troppa nel calcio non giocato, ma parlato sui telefonini per condizionare gli arbitraggi. Alcune proposte per uscire da calciopoli, ridando credibilità a una industria che vale quasi mezzo punto di Pil e appassiona 40 milioni di italiani. Non bastano i pur necessari controlli più rigorosi. Né i richiami all’etica. Bisogna cambiare la governance e rompere il circolo vizioso che attribuisce un crescente potere economico e sportivo ad alcune grandi squadre, accentuando i divari con le squadre più piccole. Può servire anche in questo campo l’Europa: una superlega, arbitraggi internazionali e tetti agli ingaggi coordinati a livello continentale. E giusto anche vietare la quotazione in borsa delle squadre di calcio? Apriamo il confronto.

Proseguiamo il dibattito sul cuneo fiscale, con

tre nuovi interventi di Giuliano Cazzola, Luciano Forlani e Marcello Montefiori.

Sommario 15 maggio 2006

Università e ricerca negli ultimi decenni hanno conosciuto un inesorabile declino. L’Italia ha bisogno di un taglio netto con il passato, e di un ministro innovativo e aperto alle migliori esperienze internazionali. Potrà basarsi sul primo esercizio italiano di valutazione della ricerca, che può servire per incentivare la ricerca anche senza aumentare gli stanziamenti pubblici. Il punto anche sull’attività e gli obiettivi dell’Istituto Italiano di Tecnologia.

 

Uno dei primi atti del nuovo Governo sarà probabilmente la promessa riduzione del cuneo fiscale. Le risorse sono poche.  Bene non fare errori.  Proseguiamo il confronto su come impostare questa misura

 

Un chiarimento, in risposta ai lettori, sull’affluenza alle urne alle elezioni del 9-10 aprile.

Sommario 8 maggio 2006

I problemi del mercato del lavoro non sono solo quelli legati alla legge 30 (detta anche legge Biagi), ma certamente il nuovo governo dovrà affrontare il “dualismo contrattuale” del mercato del lavoro. Occorre superare il muro contro muro di chi oggi considera la legge 30 intoccabile o da cancellare. Offriamo 3 proposte. La prima, parte di una più ampia e organica proposta di riforma, suggerisce di creare un sentiero ben definito di ingresso al mercato e valido per tutti, con tutele che crescono nel tempo. La seconda si ispira alla recente riforma tedesca, e prevede un’incentivazione dell’accordo economico tra le parti per la cessazione del rapporto di lavoro. La terza offre all’impresa la possibilità di sperimentare il lavoratore, ma pone seri paletti affinchè di vera sperimentazione si tratti. Alcuni dati e informazioni istituzionali sullo stato di attuazione della legge.

Segnaliamo ai nostri lettori il primo festival dell’economia che si terrà a Trento dal 1 al 4 giugno 2006. Quella de lavoce.info sarà, per una volta, una presenza non solo virtuale.

Maurizio Benetti e Gabriele Olini (Cisl) ritornano sul tema della riduzione del cuneo contributivo.
Aggiornamenti:  I rischi di una timida ripresa di Riccardo Faini; Avvisi ai naviganti di Pierluigi Morelli e Lisa Rodano.

Sommario 2 maggio 2006

La spesa pubblica al netto degli interessi è aumentata di oltre due punti di Pil dal 2001 al 2005. Falliti i vari tentativi di frenare la crescita della spesa messi in atto nella scorsa legislatura come pure le riforme attuate nella seconda metà degli anni ’90.  L’applicazione di un regime privatistico alla dirigenza pubblica ha fatto impennare le retribuzioni degli alti dirigenti senza che si sappia quanto guadagnano. Continuano le pratiche di lottizzazione politica, soprattutto nella sanità. Qui una possibile soluzione è la separazione completa tra finanziamento e produzione delle prestazioni. La spesa sanitaria – cresciuta molto negli ultimi anni – è ancora in gran parte assorbita dagli ospedali. Per ridurre sprechi e inefficienze occorre intervenire sulla dimensione degli ospedali e sugli incentivi derivanti dai meccanismi di rimborso. Qualche utile insegnamento può venire dalle esperienze straniere. Alla fine del 2005 il dibattito mediatico sulla sanità si è concentrato sulla legge 194. Il Parlamento decise un’indagine conoscitiva. Non se ne è più parlato. Quali risultati ha prodotto?
Marco Ponti commenta l’intervento di Giorgio Ragazzi sulla gestione diretta dell’Anas. Carlo Altomonte commenta l’intervento di Tito Boeri sul dopo voto. Molti i libri usciti nelle ultime settimane: alcune schede per orientarsi meglio.

 

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