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Sommario 15 marzo 2006

In tema di pensioni l’Unione propone un programma articolato, ma  generico.  Non chiaro il rapporto con la riduzione di 5 punti del cuneo contributivo. Costerebbe circa un punto di pil.  Meno se la decontribuzione fosse a favore dei salari più bassi. Questo permetterebbe anche di preservare il metodo contributivo nel calcolo della pensione.
La Casa-delle-Libertà presenta un programma scarno, incentrato sull’innalzamento a 800 euro mensili delle pensioni minime. Preso alla lettera, costerebbe 30 miliardi di euro.  Più probabile che i beneficiari potenziali siano solo gli attuali percettori dei 551 euro al mese. Se così fosse, bene dirlo per evitare nuovi delusioni. Sapendo che i beneficiari potrebbero anche “pagare caro” l’aumento in termini di tassazione dei redditi.
Ricordiamo alle due coalizioni che il debito pubblico continua a salire; il prossimo governo dovrà dare segnali rassicuranti ai mercati in tempi rapidi.
Aggiorniamo la rubrica vero o falso anche alla luce del confronto televisivo fra i candidati premier.  L’ufficio stampa della Margherita replica alle nostre osservazioni.

Aggiornamento: Ma il deficit resta eccessivo, di Franco Bruni.

Sommario 13 marzo 2006

Continuiamo l’analisi dei programmi elettorali, passando alle proposte in tema di concorrenza e liberalizzazioni. Nessuno dei due schieramenti si sbilancia troppo. L’Unione ha molti se e molti ma. La Casa delle libertà dice veramente poco. Eppure molto resterebbe da fare, ad esempio nel campo dei carburanti, ove i prezzi aumentano ma certo non solo per colpa del petrolio. Il sospetto di collusione tra le compagnie è forte… Il confronto competitivo è debole anche nel settore delle Poste, ove il risanamento finanziario è avvenuto coprendo le inefficienze con ricavi di monopolio; reggerà a fronte della prossima apertura dei mercati?
Tra Stato, mercato e grandi opere si discute di come valutarne i benefici. Conta molto il modo in cui si calcolano costi e benefici, ma anche qui mettere in competizione diversi progetti può essere utile.
Si parla di rivedere la tassazione delle rendite finanziarie, e tenere fuori i piccoli risparmiatori è possibile; è però difficile in quel caso prevedere il gettito.
Troppi numeri in libertà in questa campagna elettorale. Ci impegnamo a indicare eventuali errori ai lettori. Le  vostre segnalazioni ci saranno d’aiuto.

Sommario 6 marzo 2006

A un mese dal voto cominciamo a mettere in luce le differenze nei programmi delle due coalizioni e a valutarne i costi per la finanza pubblica. Partiamo dalle politiche per la famiglia. Quelle con figli sono meno aiutate in Italia che nel resto d’Europa e a maggior rischio di povertà. La situazione è particolarmente grave nel Mezzogiorno dove cala anche la fertilità. La proposta dell’Unione (2.500 euro per i primi tre anni e poi fino alla maggiore età) prende spunto da esperienze di successo già in atto in altri paesi Europei (reddito minimo e Child Trust). Ma costa tanto: inizialmente 790 milioni e, a regime, 4,7 miliardi. La proposta della Casa delle Libertà propone dei bonus una tantum come quelli varati in questa legislatura con modesti effetti su fertilità e benessere delle famiglie, al costo di circa 700 milioni all’anno. Propone, inoltre, il quoziente famigliare, a rischio di ridurre il gettito fiscale e di scoraggiare l’offerta di lavoro femminile.

Aggiornamenti: Ma la previdenza sociale non sempre scoraggia il lavoro di Alessandro Cigno; Tommaso Monacelli commenta il nuovo rialzo dei tassi di interesse da parte della Bce.
Come cambia la geografia degli investimenti internazionali di Andrea Goldstein. Rimedi contro la psicosi da aviaria di Marcello Basili e Maurizio Franzini.

Sommario 1 Marzo 2006

L’Italia è davvero il malato d’Europa. Mentre a Francoforte si alzano i tassi di interesse, il nostro Paese scivola nella recessione. I dati di consuntivo del 2005 resi pubblici dall’Istat fanno irrompere la realtà in una campagna elettorale dominata sin qui da promesse irrealizzabili.
Non può che essere l’Europa ad affrontare la vicenda Enel-Suez. Anche perché è l’integrazione europea che rende oggi più contendibili le imprese dei diversi paesi. I richiami al protezionismo e ai campioni nazionali possono essere anche letti come un tentativo disperato di resistere alle forze dell’integrazione. Ragione in più per avere una politica europea dell’energia.

Aggiornamento: La grande gara del permesso di soggiorno  di Pier Luigi Parcu.

Sommario 28 febbraio 2006

Il primo compito della politica dovrebbe essere quello di garantire la qualità del settore pubblico, delle istituzioni che lo compongono e del sistema di regole che da esso emanano. Qualità che in Italia, anche a giudicare da molte indagini internazionali, non è affatto soddisfacente e rappresenta uno dei più importanti ostacoli alla crescita. Sono questioni che dovrebbero essere al centro della campagna elettorale. Apriamo un dibattito, pubblicando un primo, possibile decalogo di proposte e iniziando ad approfondire i temi del finanziamento dei partiti, dello spoil system, e delle forme organizzative negli enti locali.
La redazione de lavoce.info auspica che al congresso della CGIL, che si apre in questi giorni, si discuta di riforma della contrattazione senza tabù: accettando un confronto aperto anche con quelle argomentazioni che nella circolare dell’ufficio giuridico vengono liquidate come ‘insidiose’, ma lasciate senza alcuna seria risposta di merito. Saremo lieti di continuare ad ospitare contributi su questi temi.

Franco

Cuccurullo, Presidente del Civr, e Pier Mannuccio Mannucci del gruppo 2003 intervengono nel dibattito sul sistema di valutazione della ricerca universitaria.

Sommario 23 febbraio 2006

In Europa e in Italia persistono fortissime differenze regionali nel reddito e nella disoccupazione, e la politica economica sembra incapace di affrontare il problema. Servirebbe avere un maggiore decentramento della contrattazione? Oppure si tratta di stimolare la mobilità del lavoro? La produttività nel Mezzogiorno è in realtà, negli ultimi otto anni, aumentata più velocemente che nel centro Nord. Un differenziale positivo che non cancella un’amara verità: la crescita della produttività si è quasi azzerata in tutta l’economia italiana. Ciò solleva dubbi sull’efficacia delle politiche pubbliche per lo sviluppo del Mezzogiorno, che avevano posto proprio la crescita della produttività al centro dell’attenzione.
Si discute molto di cuneo fiscale. Prima di intervenire sui contributi previdenziali sarebbe necessario chiedersi se i contributi obbligatori formativi servono davvero a qualche cosa. Se non servono, è bene eliminarli.

Sommario 20 febbraio 2006

A un anno dall’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto e con crescenti problemi di approvvigionamento energetico per il nostro paese, utile interrogarsi su fonti alternative al petrolio. Il nucleare sta vivendo una nuova stagione in tutte le parti del globo. Soprattutto in Italia il contenimento delle emissioni non può che passare attraverso il risparmio energetico da effettuarsi anche con modalità innovative, come i certificati bianchi.

Si moltiplicano i sondaggi elettorali, ma nessuno sa come vengano fatti. Alcuni spunti utili per il lettore e una richiesta pressante: rivelate le metodologie di indagine e campionamento e mettete i dati anonimi a disposizione di chi può controllare la qualità dei dati.
Il 22 febbraio torna a riunirsi il Cicr dopo l’approvazione della nuova legge sul risparmio. Non sarebbe meglio abolirlo?

Andrea Boitani, Marco Ponti e Giuseppe Coco, replicano all’intervento di Gian Maria Gros sulla rete autostradale.

Sommario 14 febbraio 2006

Giovedì 16 febbario il Parlamento Europeo vota sulla nuova versione della direttiva Bolkestein sulla liberalizzazione dei servizi. Il compromesso raggiunto ha annacquato l’impianto originario della direttiva, sottraendo al suo raggio di applicazione un numero crescente di professioni. Questo è il vero oggetto del contendere piuttosto che il principio del paese d’origine, introdotto molto debole già nella direttiva originaria. Al punto che le prestazioni di servizi nei paesi dell’Unione venivano assoggettate agli standard minimi previsti dalla legislazione e contrattazione del Paese di destinazione. Una scheda che compara le diverse versioni della direttiva e precisazioni tecnico-giuridiche su di un provvedimento complesso, su cui tuttora prevale la disinformazione.

Aggiornamenti: La direttiva Frankenstein di Alessandro De Nicola; Il liceo, un’ottima scelta di Enrico Santarelli.
Andrea Boitani, Marco Ponti e Giuseppe Coco, replicano all’intervento di Gian Maria Gros Pietro sulla rete autostradale.

Sommario 9 febbraio 2006

Il Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca (CIVR) ha da poco concluso il primo ciclo di valutazione della ricerca delle Università e degli Enti di Ricerca. Pochi ne hanno parlato, nonostante sia la prima volta che un esercizio di questo tipo viene svolto in Italia e che sia stato molto trasparente. Apriamo il confronto sul metodo di valutazione, i suoi esiti, la sua utilità per la ripartizione delle risorse future e la riforma dell’università. Proponiamo anche un confronto tra l’esperienza del nostro sistema di valutazione e quello delle università inglesi e un intervento sull’opportunità di istituire un’Agenzia Italiana per la Ricerca Scientifica.

Prodi intende ridurre le aliquote contributive di cinque punti. Con quali risorse? A quale platea si applica la decontribuzione? E come si rapporta al sistema contributivo introdotto dalla riforma Dini? Poniamo alcune domande utili a valutare la proposta.

Aggiornamento: Gas, una crisi annunciata di Alberto Cavaliere.

Sommario 6 Febbraio 2006

E’ vero che i governi di centro-sinistra sono più dalla parte dei poveri dei governi di centro-destra? Sembrerebbe di sì, a giudicare dal profilo distributivo delle riforme fiscali e dei trasferimenti sociali nelle ultime due legislature. Essendo oggi più disuguali del resto d’Europa, quanto potremo spendere per politiche sociali nella prossima legislatura, alla luce dei vincoli di finanza pubblica? Molto dipende dal recupero dell’evasione, oggi percepita dai cittadini come una crescente fonte di iniquità. Il punto sulle proposte di riforma degli studi di settore: per valutarle è essenziale che sia garantito l’accesso ai dati sul loro andamento negli anni passati. Le nuove agevolazioni fiscali sui distretti industriali rischiano di rivelarsi controproducenti invece di sostenere il rafforzamento delle imprese che vi operano. Mentre le modifiche degli ultimi anni nella tassazione delle riserve indivisibili e dei ristorni destinati ad aumento di capitale non saranno prive di effetti sulla composizione del capitale e sulla governance delle cooperative.

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