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Sommario 30 marzo 2005

Si avvicina il voto delle regionali e si parla di tutto tranne che di ciò che fanno le regioni. Molte di queste hanno varato leggi regionali di sostegno alla spesa scolastica delle famiglie. Un sostegno efficace dovrebbe premiare il merito, sostenere famiglie a basso reddito e orientare gli studenti verso scuole di qualità, ma nessuna delle leggi regionali attualmente in vigore si ispira a questi principi. L’intervento regionale esercita piuttosto la funzione di sostenere le scuole private, aggirando il divieto costituzionale.

I dati ISTAT sugli sbocchi professionali dei laureati italiani registrano le performance occupazionali a tre anni dalla laurea. Emergono differenze significative tra le retribuzioni degli studenti provenienti dai diversi atenei, anche a parità di background familiare, talento individuale e regione di occupazione. L’indagine PISA sulle competenze degli studenti fornisce dati attendibili per il confronto dei sistemi scolastici a livello internazionale e rimedia all’assenza in paesi come il nostro di sistemi di valutazione. Non viene però utilizzata per rivedere i curricola in funzione delle competenze che gli studenti debbono acquisire e per redistribuire risorse all’interno del nostro sistema scolastico.

Aggiornamenti: Wolfowitz è stato nominato Presidente della Banca Mondiale.  Mentre continua la raccolta di firme all’appello per cambiare le procedure di selezione dei dirigenti delle organizzazioni internazionali, una scheda spiega quali sono le funzioni della Banca Mondiale e come migliorare la governance della più importante istituzione di sostegno dello sviluppo. 

Sommario 24 marzo 2005

La richiesta di introdurre misure protezionistiche nel decreto sulla competitività ha diviso la coalizione di Governo.
Per dare una risposta ai problemi delle imprese italiane sempre più in difficoltà di fronte alla concorrenza internazionale i dazi non servono. Il tessile-abbigliamento è stato protetto per quaranta anni, senza che ciò abbia consentito a buona parte del settore di diventare competitivo a livello internazionale. Servono invece misure di struttura che accrescano la flessibilità dei mercati del lavoro e del capitale e consentano alle risorse produttive di spostarsi dai settori in declino ai settori di vantaggio comparato. Il decreto per la competitività punisce le imprese che delocalizzano: una misura sbagliata e controproducente. Ancora sul Patto di stabilità e crescita: dall’ambiguità dell’accordo vantaggi per i paesi maggiori.

Aggiornamenti: anticipiamo ai nostri lettori i principali contenuti del documento Ocse sulle politiche sociali che verrà presentato questo fine settimana a Parigi ai ministri del welfare.

Sommario 21 marzo 2005

Il Consiglio europeo vara la riforma del Patto di stabilità. Il vero problema è chi eserciterà la nuova discrezionalità del Patto. Francia e Germania premono per dare questo potere all’Ecofin, cioè ai governi. Questo non è nell’interesse dell’Italia che dovrebbe chiedere di rafforzare il ruolo della Commissione europea. Si discute anche di competitività e crescita: ma è davvero possibile rivitalizzare il progetto di Lisbona? Infine il bilancio dell’Unione: con 25 paesi, le vecchie regole non funzionano più. La trattativa sul nuovo bilancio pluriennale apre un lungo braccio di ferro che rischia di affossare le istituzioni comunitarie.

Il Ministro dell’economia accoglie con nonchalance l’annuncio della probabile bocciatura dell’Irap (la terza imposta del nostro sistema tributario) da parte della Corte di Giustizia europea. E’ vero che l’Irap rappresenta una zavorra per la crescita? E quali le alternative possibili? La bocciature, da parte di Eurostat, dei nostri conti pubblici ha due conseguenze spiacevoli: la possibile violazione dei parametri di Maastricht e, ben più grave, la perdita di credibilità dei nostri conti pubblici.

Il mercato del lavoro italiano cresce, soprattutto grazie agli immigrati, ma sembra aver perso per strada il Mezzogiorno, che nel 2004 ha distrutto più di 70 mila posti di lavoro. Occorre più contrattazione decentrata.

Mentre i Governi europei sembrano essersi pronunciati a favore della candidatura di Wolfowitz a Presidente della Banca Mondiale, ospitiamo un appello di economisti europei che chiedono di cambiare le procedure di selezione, sempre meno adatte al loro compito.

Sommario 14 marzo 2005

Per tornare a crescere bisogna incoraggiare l’innovazione e la ricerca. Ma come? Il governo francese propone di istituire una Agenzia Europea per l’Innovazione. Gli altri paesi europei, invece, sembrano orientati verso un supporto indiretto – attraverso crediti di imposta – alla ricerca e sviluppo privata. Per scegliere utile valutare l’efficacia di politiche attuate in passato, cosa che l’Italia continua a non fare. Mentre “vende” in Europa anche misure mai attuate, come la tecno-Tremonti. Discutibile anche la scelta di rifiutare l’appoggio alla nascita del CER, il Centro Europeo Ricerche.
Sostenere l’innovazione significa anche salvaguardare la proprietà intellettuale. La Commissione intende utilizzare i brevetti, ma l’esperienza statunitense ci mette in guardia contro i rischi di una corsa alla “brevettazione” del software. Meglio semmai una direttiva che istituzionalizzi la pratica dell’Open Source. Servirebbe a promuovere anche la ricerca di base.

Escono in ritardo i dati sulla crescita nel 2004. E sono dati di un paese sempre più in ritardo.  Il 2005 parte piatto e molto probabilmente la crescita si collocherà sotto l’1 per cento, a dispetto del 2,1 per cento previsto dal Governo.

La riforma del risparmio rischia di ritardare ulteriormente il trasferimento del Tfr alla previdenza integrativa.  Vediamo perchè.

Aggiornamenti:
La buona fede dell’Argentina, di Pier Carlo Padoan, 16-03-2005
Wolfowitz e l’ipocrisia europea, di Alberto Alesina e Roberto Perotti, 20-03-2005

Sommario 7 marzo 2005

E’ giusto contrapporre gli interessi di tutte le parti coinvolte nell’attività aziendale (lavoratori, fornitori e comunità locale) a quelle degli azionisti? Apriamo il dibattito sulla responsabilità sociale d’impresa (Rsi). Al di là del giudizio che ognuno di noi ne può dare, è giusto imporla per legge? Molti i dubbi in merito. Anche perchè, non essendo la Rsi misurabile, questa normativa potrebbe mascherare intenti ben diversi e rendere meno trasparenti le prassi aziendali.

Un’occasione persa. La riforma del risparmio approvata dalla Camera è senza gambe. Non istituisce un adeguato apparato sanzionatorio a presidio della trasparenza dei mercati. E rinuncia a riorganizzare le autorità di vigilanza. Rischia di restare sulla carta.

L’Italia è un paese arretrato nel panorama europeo in quanto a divisione tra i coniugi degli oneri domestici e della cura dei figli.  La legge sull’affidamento congiunto dei figli in caso di separazione offre un segnale importante. Ma sarebbe stato meglio adottare una normativa al tempo stesso più pragmatica e più equa, come quelle olandese o tedesca. E mentre cade l’8 marzo ricordiamoci dell’alta mortalità femminile. La biologia ci dice che dovrebbero essere almeno 100 milioni in più sul nostro pianeta.

Francesco Daveri e Fausto Panunzi commentano il contributo di Magnoli. Costanza Torricello commenta l’articolo di Luigi Buzzacchi e Michele Siri sull’anatocismo; la controreplica degli autori.

Aggiornamenti:
Lo tsunami e gli aiuti allo sviluppo, di Carlo Sdralevich, 11-03-2005
La Scala di seta, di Giuseppe Pennisi, 11-03-2005.

Sommario 2 marzo 2005

I piani di privatizzazione della Rai prevedono la cessione del 20-25% della capogruppo. Agli investitori vengono così offerte quote di una azienda gravata da obblighi di servizio pubblico, con un finanziamento misto di canone e pubblicità che non corrisponde nè ai costi del servizio pubblico nè a quelli della televisione commerciale. Meglio invece concentrare il servizio pubblico in una rete finanziata dal canone e cedere quote delle reti commerciali rimanenti. Realizzando un’offerta più attraente per gli investitori, più remunerativa per il Tesoro e capace di promuovere una maggiore concorrenza nel mercato televisivo.

Escono i dati 2004 sui conti pubblici, ma non quelli sull’andamento dell’economia. Apprendiamo al contempo di avere i) vissuto tre anni sull’orlo del precipizio, ii) conti pubblici sempre meno trasparenti e iii) un istituto di statistica che non riesce a fornire un bene pubblico essenziale, quale una tempestiva informazione sull’andamento dell’economia. Preoccupante.    

Il Sen. Luigi Grillo commenta l’intervento di Tito Boeri e Roberto Perotti sui costi della mancata concorrenza nel sistema bancario; la controreplica degli autori e il commento di Federico Ghezzi sulla relazione fra Banca d’Italia e Antitrust.

Sommario 25 febbraio 2005

Apriamo il pacchetto sulla competitività. C’è di tutto e di più. Le misure relative agli ordini professionali o al diritto fallimentare, sono condivisibili, anche se ancora parziali. Quelle sul bonus occupazione, sui brevetti, o sull’ICI sugli immobili strumentali, non fanno che (parzialmente) correggere distorsioni introdotte nel passato da questo stesso esecutivo. Su altre misure ancora pesa l’interrogativo sull’adeguatezza delle risorse stanziate. Infine, altre misure, quelle sull’università e sulla ricerca, non sembrano andare nella direzione giusta. Resta da chiedersi se alla fine disperdere energie su tanti fronti porterà a qualche risultato.

Inizia il voto alla Camera in Aula sulla legge sul risparmio. Sullo sfondo la disputa fra Commissione Europea e Banca d’Italia sull’internazionalizzazione del nostro sistema bancario. Alcuni dati per aiutare i lettori a farsi un’opinione.

Il Sen. Luigi Grillo commenta l’intervento di Tito Boeri e Roberto Perotti sui costi della mancata concorrenza nel settore bancario; la controreplica degli autori. Un intervento di Federico Ghezzi che contesta alcune affermazioni del Sen.Grillo.

Sommario 21 febbraio 2005

Non si parla più dello tsunami. Eppure sono molte le lezioni ancora da trarre. Primo gli aiuti non sono affatto disinteressati. La loro distribuzione, al contrario, risponde a precisi interessi geopolitici e lascia molti buchi. Il relief aid non può essere un sostituto della cooperazione allo sviluppo.  Secondo, non sappiamo se lo tsunami ha una qualche relazione con il surriscaldamento del pianeta, ma certamente è un esempio su scala locale di ciò che potrebbe accadere su scala globale se non si applica il protocollo di Kyoto. Bene saperlo. Terzo, nel ricostruire il turismo utile chiedersi se è possibile integrarlo di più nella realtà locale. 

I Presidenti di Camera e Senato nominano il nuovo Presidente dell’Antitrust. Al di là dei nomi, si tratta di definire regole che garantiscano indipendenza ed autorevolezza. 

Mentre si avvicinano le riunioni cruciali per le sorti del Patto di Stabilità e Crescita e sembra sempre più probabile un rinvio delle decisioni più importanti che affosserebbe definitivamente il Patto, continuiamo ad ospitare interventi sul rapporto fra Patto e Trattato di Maastricht. 

Tra una newsletter e l’altra abbiamo ospitato un intervento sulle rappresentanze offerte dalle elezioni primarie.

Sommario 14 febbraio 2005

Per tornare a crescere abbiamo bisogno di potenziare il nostro capitale umano. Non è solo un problema di risorse. La qualità dei diplomati della nostra scuola secondaria è nettamente inferiore a quella di paesi che spendono in istruzione tanto quanto noi, in rapporto al loro prodotto lordo. Sono soprattutto le scuole del Sud a sfornare diplomati di basso livello. Anche le scuole private producono diplomati di bassa qualità. E hanno ricevuto solo una parte minore delle risorse messe a disposizione dalla Regione Lombardia mediante i buoni scuola. Si è trattato soprattutto di una redistribuzione a favore delle famiglie. Più ricche.
Aumenta la presenza delle donne nella scuola e nell’università, ma rischiano di rimanere segregate ai livelli più bassi di produzione della conoscenza.  E la riforma dello stato giuridico rischia di peggiorare le cose.

Cosa sono le imposte patrimoniali?  Troppe volte se ne parla a sproposito.  E si fa tanto rumore … per nulla.

Aggiornamenti:
Una terza via tra primarie e partiti, di Francesco Vella, 18-02-2005

Sommario 7 febbraio 2005

L’Europa ci ha imposto in questi anni di introdurre maggiore competizione nel nostro sistema bancario. Questo si è tradotto in una riduzione dei margini fra tassi attivi e passivi, con benefici per le famiglie e le imprese. Oggi la Commissione ci chiede di non opporci all’internazionalizzazione del nostro sistema bancario. Non dobbiamo lasciare cadere l’invito nel vuoto. Bene anche regolamentare i costi di chiusura dei conti: restano elevati, e non si capisce perchè non si potrebbe avere la portabilità del conto corrente da una banca all’altra. Anche l’anatocismo (il pagamento di interessi sugli interessi) va posto sotto esame, anche se eliminarlo del tutto potrebbe portare ad un aumento dei tassi. Se le banche costano ancora troppo, anche i servizi assicurativi non sono da meno. Per rafforzare la concorrenza, bene favorire il confronto tra le polizze.

Paradossi italiani. Il Ministro Moratti predica di aumentare i controlli in ingresso sui docenti universitari e poi decide di ridurre il periodo probatorio dei ricercatori.  Se si volevano aumentare gli stipendi dei ricercatori (cosa doverosa), lo si doveva fare in modo trasparente e indipendente dal giudizio di conferma.

Aggiornamenti:
Il gioco in Italia: dati e problemi, di Roberto Perotti, 10-02-2005

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