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Sommario 31 gennaio 2005

Assieme agli sgravi Irpef in busta paga i contribuenti stanno iniziando a sperimentare, con i nuovi aumenti di bolli e di altri prelievi indiretti, i nuovi aggravi fiscali previsti dalla Finanziaria 2005. Quale il saldo netto per le famiglie? Gli aggravi fiscali supereranno gli sgravi per tutto il prossimo triennio. E vi sono molti punti critici. Dal lato degli aggravi, il meritevole tentativo di combattere l’evasione e l’elusione nel campo degli immobili, si scontra con l’assenza di una riforma complessiva del catasto. Dal lato degli sgravi Irpef, il passaggio dalle detrazioni alle deduzioni per carichi di famiglia non è riconducibile ad un disegno razionale e meditato di trasferimenti monetari alle famiglie.

Continua l’esame dell’esperienza inglese coi fondi pensione.  Le imprese hanno utilizzato il passaggio dal metodo retributivo a quello retributivo per ridurre il costo del lavoro.  Ci vuole maggiore trasparenza nell’avvio dei fondi pensione.

Luciano Guerzoni riporta alcune considerazioni di Ermanno Gorrieri a commento dell’intervento di Boeri e Bordignon sulle politiche distributive.
Tra una newsletter e l’altra abbiamo pubblicato due interventi a proposito delle scommesse sul 53 alla ruota di Venezia, e sull’ offerta di giustizia in Italia rapportata a quella europea.

Aggiornamenti:
Badanti senza copertura, di Massimo Baldini e Luca Beltrametti, 3-02-2005
Lo strano caso del tax planning all’italiana, di Massimo Baldini e Paolo Bosi, 3-02-2005
Giove 2004 protegge la ricerca, di Bruno Anastasia e Ugo Trivellato, 4-02-2005

Sommario 24 gennaio 2005

In attesa del Consiglio di metà marzo sulla riforma del Patto di Stabilità e Crescita, ci chiediamo se è necessario modificare il Trattato di Maastricht per rafforzare i poteri della Commissione nel coordinare le politiche di bilancio.
Facciamo il punto sullo stato di attuazione della legge delega sulla previdenza: come previsto, sono soprattutto i lavoratori con i redditi più alti a beneficiare del superbonus. Brutte notizie per le casse dell’Inps. Il trasferimento del TFR ai fondi pensione resterà un miraggio se si continuerà a ignorare il maggiore rischio di licenziamento associato a questa scelta. Bene pensare a come tutelare i lavoratori da questo rischio, spingendoli verso la previdenza integrativa. Valutiamo anche il minore rischio di impresa (dunque costo di indebitamento) associato allo smobilizzo del Tfr. Lezioni in positivo e in negativo dalla Gran Bretagna sulla previdenza complementare. E la proposta di un nuovo strumento finanziario: le obbligazioni indicizzate alla longevità.
Buone notizie per chi vuole studiare i problemi dell’invecchiamento in Europa. Una nuova indagine, Share (Survey on Health, Ageing and Retirement in Europe), verrà presto messa a disposizione della comunità scientifica.

Aggiornamenti sull’attualità:
53 ragioni per non aspettare il 53, di Donato Michele Cifarelli e Lorenzo Peccati, 28-01-2005
L’offerta di giustizia in Europa e l’offerta di giustizia in Italia, di Daniela Marchesi, 28-01-2005

Sommario 17 gennaio 2005

Mentre da noi si aspetta ancora la mini-riforma degli ammortizzatori sociali promessa nel Patto per l’Italia del 2002 e il Governo rinuncia a intervenire sulla materia dei licenziamenti, altrove in Europa maggioranze di diverso segno politico fanno riforme. In Germania, le leggi Hartz modificano la legge sui licenziamenti e razionalizzano i trattamenti di disoccupazione. In Francia si discute di far pagare di piu’ le imprese che licenziano, sostituendo il filtro automatico del firing cost al filtro giudiziale sul giustificato motivo economico di recesso dal contratto dal lavoro.
Si celebra la giornata del migrante e la Commissione Europea elabora un “Green Paper” sulle politiche dell’immigrazione che sembra, piu’ che altro, un esercizio di retorica. Principi generali, alcuni molto discutibili, mentre le decisioni in materia rimangono prerogativa dei governi nazionali. Abbiamo spesso lamentato la carenza di dati per l’analisi del mercato del lavoro in Italia. Una segnalazione ci dice che forse qualcosa si muove. Bene.
Si chiude l’Opa Telecom. Tempo di primi bilanci dell’operazione. Per il gruppo Pirelli, ma anche per il paese.

Vito Tanzi commenta un articolo di Boeri e Tabellini sulle pensioni nel Patto di Stabilita’ e Crescita. La controreplica degli autori.

Sommario 11 gennaio 2005

Le autorità indipendenti giocano un ruolo cruciale nella tutela di interessi diffusi, come quelli dei consumatori, e hanno poteri limitati.  L’efficacia del loro operato è strettamente legata all’indipendenza e competenza di chi ne fa parte.  Nei prossimi mesi si devono nominare la nuova Autorità per le comunicazioni, tre membri su cinque dell’Autorità per l’energia, un membro della Consob, il Presidente dell’Antitrust. Decidiamo allora di tenere alta l’attenzione e apriamo il confronto sulle procedure di nomina. Serve chiarire il criterio della professionalità, rendendolo più stringente, ma anche evitando di accettare supinamente nomine di persone note, ma non per la loro competenza (come si è fatto anche nel passato). La classe politica in Italia non sembra consapevole del ruolo della concorrenza nel promuovere la crescita e contenere la dinamica dei prezzi e c’è ancora troppa politica in organismi che dovrebbero essere di alto contenuto tecnico.
Anche il ruolo della Banca d’Italia come autorità antitrust per il settore del credito torna in discussione; negli anni passati non ha soddisfatto, ma se le nomine sono quelle che abbiamo appena visto, si rischia di doverla difendere…

Vincenzo Visco commenta l’intervento di Boeri e Bordignon sulle politiche redistributive; la controreplica degli autori.

Tra una newsletter e l’altra abbiamo pubblicato un intervento sul tema della  cooperazione internazionale e gli aiuti allo sviluppo nel 2005, utile anche per capire i problemi degli aiuti alle zone colpite dallo tsunami.

Sommario 3 gennaio 2005

La tragedia dell’Asia meridionale riporta alla ribalta la questione degli aiuti allo sviluppo dei paesi più poveri. Nei prossimi anni, per raggiungere gli obiettivi fissati nella conferenza di Monterrey (i Millenium Development Goals), sarebbero necessarie risorse addizionali comprese tra i 30 e i 60 miliardi di dollari l’anno. È possibile attivare fonti innovative di finanziamento?

Per tornare alle vicende di casa nostra, le nomine all’Antitrust lasciano allibiti. I Presidenti delle Camere non sembrano in grado di svolgere un ruolo di garanzia.   

Gli effetti di un taglio dell’imposta sul reddito non sono controversi solo in Italia. Sul tema ospitiamo un intervento del premio Nobel Joseph Stiglitz che analizza la politica di bilancio degli Stati Uniti.

Rinnoviamo gli auguri di buon anno ai nostri lettori.

Aggiornamenti sull’attualità:
L’Italia e la Cooperazione Internazionale nel 2005 di Paolo de Renzio, 7 gennaio 2005

Sommario 27 dicembre 2004

Mentre cambiano i direttori del Corriere della Sera e del Sole24ore, una ricerca condotta negli Stati Uniti suggerisce un modo per misurare la distorsione dei media, la loro propensione per questo o quello schieramento politico. Riccardo Puglisi propone un altro metodo di misurazione.

Nel 2005 continuerà il dollaro debole. Senza che molti se ne siano accorti, ha già causato un ingente trasferimento di ricchezza verso gli Stati Uniti. Luca Paolazzi commenta l’intervento; la controreplica dell’autore.

Una teoria un po’ audace sugli effetti delle licenze a vendere alcolici nei bar ci offre una ragione in più per brindare al nuovo anno, sperando che si torni a crescere nel 2005. Perchè l’Italia torni ad essere competitiva ci vorranno comunque regole comuni rispettate da tutti.  Il declino dell’Italia è anche basso tasso di applicazione delle leggi. 
Alcune schede-libro per guidare letture durante le vacanze: dalla Cina alla democrazia al di fuori dell’Occidente, dall’etica della libertà al pensiero dei nuovi conservatori americani, alla storia economica d’Italia.

Rinnoviamo gli auguri di buon anno ai nostri lettori.

Sommario 20 dicembre 2004

Equità. Tutti ne parlano, ma nessuno si preoccupa di misurarla.  Documentiamo che in Italia le disuguaglianze nei redditi sono più pronunciate che nell’Unione Europea, tanto a 15 che allargata a 25 paesi. Nessuna riforma fiscale potrà aiutare chi già oggi non paga le tasse perchè troppo povero. Eppure la più volte promessa riforma degli ammortizzatori sociali non arriverà neanche entro questa legislatura. Se si vogliono ridurre le disuguaglianze anche al di sopra della soglia di povertà, meglio aumentare la tassazione delle rendite da capitale, ridurre i contributi sociali o reintrodurre le imposte sulle successioni, piuttosto che introdurre aliquote ancora più alte per i redditi più elevati. Finirebbero per pagarle solo i lavoratori dipendenti.

Tanta retorica anche sull’inaugurazione de La Scala. Una colossale operazione di redistribuzione all’inverso: dai poveri ai ricchi. Costata tantissimo e assai poco trasparente.  Perchè non si sono coinvolti di più i privati?

Abbiamo ancora bisogno del vostro aiuto per crescere. Chiediamo ai lettori che non l’avessero ancora fatto di mandarci un contributo entro la fine dell’anno. Riceveranno un piccolo omaggio dalla redazione. Che nel frattempo vi augura Buon Natale.

Sommario 13 dicembre 2004

In vista del prossimo Consiglio europeo, facciamo il punto sull’andamento della discussione all’Ecofin sulla riforma del Patto di stabilità. Sullo sfondo la decisione della Commissione di non perseguire Francia e Germania per i loro deficit eccessivi nel periodo 2002-4. Le opinioni degli economisti sulle modifiche da apportare al Patto sono divise fra coloro che pongono l’accento sui benefici della flessibilità e chi, invece, sottolinea l’esigenza di regole chiare e rigorose. E all’Italia cosa conviene? Una golden rule come di fatto chiede il Presidente del consiglio? Ma alla regola aurea si associa, come insegna l’esperienza inglese, anche un vincolo sulla dinamica del debito, proprio quel vincolo contro cui si batte all’Ecofin il nostro ministro dell’economia.

Vito Tanzi commenta la proposta di Blanchard e Giavazzi sulla regola aurea.

Andrea Gavosto, Chief Economist di Telecom Italia, risponde a Carlo Cambini e Carlo Scarpa sugli effetti della liberalizzazione dei servizi telefonici. La controreplica degli autori e l’opinione di Donato Berardi.

Continuate a sostenerci! Ci servirà per migliorare il servizio. E a chi ci manda un contributo entro Natale, promettiamo un piccolo omaggio.

Aggiornamenti sull’attualità:
La Commissione e il Patto. Ovvero il cane che non riuscì ad abbaiare di Daniel Gros, Thomas Mayer e Angel Ubide

Sommario 9 dicembre 2004

Continuiamo a analizzare gli aumenti dei prezzi per capire perché variano da settore a settore.
Dove esiste concorrenza, il consumatore riesce a proteggersi. Ma nel credito o nella telefonia, le autorità di settore – che dovrebbero far funzionare la concorrenza – non hanno fatto il loro dovere, e si vede. Dove un’autorità di regolazione può invece decidere i prezzi – è il caso di acqua ed energia– le cose vanno meglio. Però oltre il 10 per cento delle famiglie italiane hanno problemi con le bollette, con notevoli differenze tra regioni.
La liberalizzazione di questi settori non ha danneggiato i consumatori, come mostra anche l’esperienza inglese. Ma anche in quel caso restano posizioni dominanti che preoccupano. Sulla telefonia, i prezzi al minuto scendono in Italia meno che altrove, e l’aumento dei canoni compensa questo vantaggio.

Torniamo sulla proposta Moratti di rivedere la figura del docente universitario, che sembra poco incisiva e destinata a fallire.  Anche il privilegio concesso ai docenti sui brevetti è poco comprensibile.

Vi ricordiamo l’appuntamento il 13 dicembre alle 11 presso l’Aula N12 dell’Università Bocconi (edificio “Velodromo”) in via Sarfatti 25, su “Impoverimento: dati, percezioni e informazione”.

La redazione si stringe attorno a Silvia Giannini, che in questi giorni ha perso sua madre.

Sommario 6 dicembre 2004

Continuiamo ad informare sulla riforma fiscale in discussione al Senato. La copertura è ancora più incerta dato che le simulazioni del
Governo non sembrano tenere conto del fatto che i carichi famigliari possono essere spostati sul coniuge col reddito più basso.
Correggiamo alcune false comunicazioni che sono state date sui media circa la dimensione della no tax area e il cosiddetto
contributo di solidarietà“. Mostriamo che il nuovo sistema di deduzioni decrescenti equivale a un’Irpef con ben
sette aliquote, alla faccia della semplificazione fiscale.

E’ possibile valutare l’idoneità dei giudici prima del loro ingresso nella professione? Meglio forse investire nella formazione
e valutare il loro operato.

Ilvo Diamanti commenta l’intervento di Tito Boeri
sul voto al centro. La controreplica dell’autore.

Grazie per i contributi che ci stanno arrivando! Continuate a sostenerci. Per incontrare almeno alcuni di voi, il 13 dicembre alle
11 presso l’Aula N12 dell’Università Bocconi (edificio “Velodromo”) in via Sarfatti 25,
organizziamo un incontro dibattito su
Impoverimento: dati, percezioni e informazione“. Vi aspettiamo.

La redazione si stringe attorno a Silvia Giannini, che in questi giorni ha perso sua madre.

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