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Sommario 29 novembre 2004

Sono da qualche giorno più di 20.000 gli iscritti alla nostra newsletter. Vi ringraziamo uno per uno e vi chiediamo un contributo, anche finanziario, per continuare a monitorare la politica economica in Italia. La crescita nelle attività de lavoce.info richiede nuove risorse di segreteria e di redazione, e necessità del vostro fattivo contributo. Sarà come un piccolo “regalo di Natale” a sostegno delle nostre attività.

Contraddicendo molti annunci televisivi, documentiamo in questo aggiornamento del sito che la pressione fiscale è destinata in verità ad aumentare nel 2005 e che per il 30% più povero dei contribuenti gli sgravi Irpef saranno mediamente di 7 euro al mese, per molti insufficienti a compensare l’inasprimento delle tasse su sigarette e giochi. Non si intravvedono nell’insieme della legge di bilancio misure di rilancio della crescita, mentre riappaiono (con l’intervento della Cassa Depositi e Prestiti in STM) nuove forme di intervento dello Stato in economia. Discutiamo anche gli aiuti all’acquisto di personal computer per i giovani: sono stati un regalo a chi già usava il PC e alle case (estere) che li producono.

Sommario 23 novembre 2004

Riformare la giustizia anche per dare ossigeno all’economia. I processi civili in Italia sono sempre più lunghi: solo il Guatemala fa peggio di noi. E i tassi di recupero dei crediti in caso di fallimento sono i più bassi d’Europa. Si intende affidare la gestione della giustizia civile in outsourcing ai privati (avvocati nel caso della gestione della prima fase del processo civile e forme di conciliazione stragiudiziale nel caso delle controversie in materia societaria). Ma ci vuole ben altro. Mentre la riforma del diritto fallimentare è al palo anche perché i curatori fallimentari non vogliono perdere lauti guadagni. E la crisi di Volare obbliga il governo a modificare la legge per consentirne il salvataggio. Non si può andare avanti così: è opportuno che venga adottata una legge organica e moderna in materia di crisi d’impresa. Ma l’attenzione pubblica e del Parlamento si concentra su di un progetto di separazione delle carriere di giudice e pubblico ministero. E’ un progetto che divide e che non risolve il problema.

Continuiamo a seguire il contorto iter di questa Finanziaria e dei provvedimenti collegati. Una cronaca di un collasso annunciato della legge di bilancio, un commento alle ventilate (poi ritirate) misure di sgravio dell’Irap e di sostegno all’innovazione e, infine, alcune considerazioni sul bonus figli e bonus nonni. La politica può fare le sue scelte, ma i numeri non possono e non devono essere manipolati: l’indipendenza e l’integrità della Ragioneria Generale dello Stato vanno salvaguardate soprattutto di fronte ai ripetuti attacchi di queste settimane.

Sommario 15 novembre 2004

Quali potrebbero essere gli effetti del taglio alle tasse ripetutamente promesso dal Governo sui consumi degli italiani?. Grazie ad un sondaggio su Internet, stimiamo che solo un terzo degli sgravi eventualmente concessi si tradurrebbe in un aumento dei consumi. Se l’obiettivo è rilanciare la domanda interna, bene riuscire a convincere i cittadini che il taglio non sarà transitorio. I consumi non aumenteranno se le famiglie si sono indebitate o hanno decumulato risparmi fatti in precedenza e vogliono ricostruirli. Ma, contrariamente a percezioni diffuse, la percentuale di italiani che non risparmia non è aumentata negli ultimi anni. Il risparmio rimane elevato per effetto della riforma della previdenza e per il calo del clima di fiducia delle famiglie. E, comunque, il risparmio non è una misura di benessere.
Secondo il nostro sondaggio, gli italiani comunque non pensano che una riduzione delle imposte debba essere l’unica priorità. Danno almeno altrettanto peso alla riduzione del debito pubblico e a migliori servizi. Tra le imposte poi vorrebbero una riduzione di quelle indirette che hanno un impatto immediato sui prezzi. E se proprio si deve ridurre l’IRPEF, gli sgravi dovrebbero concentrarsi sui redditi bassi, salvaguardando la progressività dell’imposta.

Aggiornamenti sull’attualità:
La cura dimagrante dell’Irap di Silvia Giannini e Maria Cecilia Guerra, 18-11-2004
Quando il fisco aiuta la ricerca di Luca Gandullia, 18-11-2004
Meno nonni, più nidi di Daniela Del Boca, 19-11-2004
Il collasso della Finanziaria di Tito Boeri e Riccardo Faini, 21-11-2004

Sommario 8 novembre 2004

Nonostante lo sviluppo di nuovi mezzi di comunicazione, la concentrazione nei media resta diffusa. Non solo da noi. Aumentano i costi, e la concorrenza ammette solo pochi “vincitori”. E i media diventano uno strumento di pressione e propaganda politica…
Se non basta il mercato a garantire il pluralismo, occorre limitare il numero di licenze in capo a uno stesso operatore. E non buttiamo via la norma sulla par condicio: la deregolamentazione in un mercato molto concentrato può generare gravi squilibri. Anche la concentrazione per la stampa quotidiana è più elevata di quanto potrebbe apparire: su scala locale abbiamo molti monopolisti. E nella carta stampata esistono perfino meno strumenti per frenare la concentrazione. Anche qui occorre pensare almeno in campagna elettorale a una regolazione diretta, secondo criteri di par condicio.

Discutiamo ancora di elezioni. E’ proprio vero che in Italia il centro non c’è più e che per vincere le elezioni occorre puntare sulle ideologie?  A noi non risulta.  E sulle elezioni americane, Stephen Martin risponde a Francesco Giavazzi.

Aggiornamenti sull’attualità:
La resistibile ascesa del welfare residuale di Claudio De Vincenti e Corrado Pollastri, 11-11-2004
Sistema sanitario tra sottofinanziamento e sprechi di Elena Granaglia, 11-11-2004

Sommario 5 novembre 2004

Bush vince le elezioni su temi che hanno poco a che vedere con la politica economica e con ciò che avviene nel resto del mondo. Si occuperà ora del traboccante deficit federale? Presterà maggiore attenzione agli organismi multilaterali? Non rimane che sperarlo e cercare di avere un’Europa più forte, come contrappeso.

La seconda tranche della riforma fiscale rischia di venire presentata quando non ci sarà più tempo per discuterla. Per permettere un confronto, valutiamo le nuove proposte trapelate dalle fila della maggioranza per ridurre il trattamento di favore riservato ai più ricchi. Si potevano ottenere gli stessi effetti distributivi a costi più bassi. Anche del collegato sullo sviluppo non si sa ancora nulla. Bene che si concentri sull’innovazione. Non occorrono tante risorse, ma incentivi flessibili e, soprattutto, permanenti.  

Ci vuole un’autorità europea di vigilanza sul sistema bancario, indipendente dagli interessi dei singoli Stati. Altrimenti rischieremo di non vedere le aggregazioni transfontaliere necessarie per dare all’Europa istituti capaci di competere con le grandi banche americane.

Sommario 2 novembre 2004

Mentre la politica italiana vive alla giornata, proponiamo qualche riflessione strategica, sollecitata dalla perdurante tensione del prezzo del petrolio. Quali saranno gli scenari energetici futuri? Le fonti rinnovabili non saranno una vera alternativa ai combustibili fossili ancora per parecchio tempo. Dobbiamo allora ripensare al nucleare, oggi molto più sicuro che in passato? Anche se continua a fare notizia, l’idrogeno presenta ancora inconvenienti e difficoltà ad oggi insormontabili. Dato che le fonti fossili saranno tra noi ancora per parecchio tempo, molti prospettano la cattura e sequestrazione (prima che vengano immesse nell’atmosfera) delle emissioni di CO2 prodotte da carbone, petrolio e gas naturale.

Abbiamo superato nettamente la soglia dei 19mila iscritti alla newsletter: grazie per l’interesse con cui ci seguite. Il vostro sostegno, anche finanziario, è una garanzia della nostra indipendenza.

Aggiornamenti sull’attualità:
E’ l’America di Bush di Francesco Giavazzi, 2-11-2004
Il mercato delle banche di Francesco Vella, 2-11-2004

Sommario 29 ottobre 2004

A Roma si firma il Trattato che istituisce una Costituzione per l’Europa.
Se fossero state applicate le sue regole sulla nomina dei commissari, si sarebbe evitato l’impasse attuale nell’insediamento della nuova Commissione.

Si susseguono i sondaggi sul voto USA. Ma l’esito dipenderà dal complesso meccanismo del collegio elettorale. Un software elaborato da un economista italiano all’Università del Minnesota (Andrea Moro) trasforma i risultati dei sondaggi in probabilità di vittoria di Bush e di Kerry.

Sono soprattutto le piccole e medie imprese, quotate e non, ad aver risentito del clima di sfiducia creatosi dopo gli scandali finanziari degli ultimi due anni: per loro si sono allungati i tempi per ottenere finanziamenti dalle banche.

I risultati di Pisa 2003 non devono passare inosservati. Segnalano i ritardi del nostro sistema educativo e mostrano che la riforma si muove nella direzione sbagliata.

Molti i commenti agli interventi sulla delocalizzazione.  Le risposte di alcuni degli autori.

Sommario 25 ottobre 2004

La delocalizzazione produttiva non comporta necessariamente una perdita netta di posti di lavoro. Al contrario. Nel caso dell’Italia, le imprese che hanno trasferito all’estero attività e produzioni hanno registrato un significativo aumento di produttività e continuano a crescere in termini sia di fatturato sia di occupazione. Meglio non penalizzare le imprese che delocalizzano. Negli Stati Uniti e nel Regno Unito si teme anche che l‘esternalizzazione di servizi provochi la perdita di posti di lavoro altamente qualificati. Ma entrambi i paesi rimangono esportatori netti di servizi e beneficiano della crescita di questo commercio.

Torniamo sui proposti tagli all’Irpef. Non tengono conto del fatto che no tax area, scaglioni e struttura degli assegni familiari finiscono per determinare aliquote marginali di imposta molto elevate per contribuenti con redditi medio bassi. Invece di stimolare l’offerta di lavoroi, si rischia di deprimerla.

Alessandro Figà Talamanca commenta l’intervento di Checchi e Jappelli sugli squilibri fra domanda e offerta di competenze. La controreplica degli autori.

Aggiornamenti sull’attualità:
Come leggere i sondaggi su Bush e Kerry, di Alberto Bisin e Andrea Moro, 27-10-2004
Conflitti istituzionali a Bruxelles, di Stefano Micossi, 27-10-2004
Foto di scuola con studenti, di Solomon Gursky, 28-10-2004
Il dopo-Parmalat delle imprese italiane, di Carlo Maria Pinardi, 28-10-2004

Sommario 18 ottobre 2004

Ora che la politica monetaria viene decisa a Francoforte, c’è forse meno bisogno che in passato di tutelare l’indipendenza della Banca d’Italia. Eppure nessuno parla più di porre un termine al mandato del governatore. Come se fosse un problema di persone e non di istituzioni. Può fallire una banca? Per gli italiani si tratta di un evento inconcepibile. E se dovessimo abituarci all’idea? A inizio 2005 entra in vigore il codice deontologico sulle centrali dei rischi. Mentre è utile tutelare la privacy, non bisogna dimenticare che la circolazione di informazioni tra le banche sulla solidità dei clienti può abbassare il costo del credito.

Quanto dobbiamo temere il caro-petrolio? Molte preoccupazioni ricorrenti sembrano eccessive. Non dovrebbe avere effetti negativi molto marcati tanto sulla crescita economica che sull’andamento dei mercati finanziari.

Aggiornamenti sull’attualità:
Multilateralismo ed elezioni americane di Filippo Andreatta, 19-10-2004
Valutare le politiche pubbliche di Salvatore Pirrone, Paolo Sestito e Michele Pellizzari, 19-10-2004
Alitalia dopo gli accordi di Andrea Boitani e Marco Ponti, 21-10-2004
Il protocollo al via di Marzio Galeotti e Alessandro Lanza, 21-10-2004

Sommario 15 ottobre 2004

Sono molti gli aggiornamenti questa settimana quindi preferiamo inviare una nuova newsletter. Per essere avvisati ogniqualvolta aggiorniamo il sito potete comunque installare RSS sul vostro computer oppure venire a trovarci tutti i giorni, mettendo lavoce.info nella lista dei siti preferiti.

Ne approfittiamo per informarvi che Daniela Marchesi è entrata a far parte della redazione. Si occuperà di giustizia ed economia.

Abbiamo superato nettamente la soglia dei 18mila iscritti alla newsletter: grazie per l’interesse con cui ci seguite. Il vostro sostegno, anche finanziario, è una garanzia della nostra indipendenza.

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