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Sommario 30 Marzo 2004

Segnali contrastanti dal mercato del lavoro. Rallenta la crescita dell’occupazione. Ma poteva andare peggio dato l’andamento dell’economia. Preoccupa il profilo piatto dell’occupazione nel Mezzogiorno: è lì che andrebbero creati i nuovi lavori. Importante rivedere gli assetti contrattuali affrontando al contempo anche il nodo della rappresentanza del sindacato. Il part-time aumenta, grazie anche agli interventi legislativi di questi anni. Il suo sviluppo abbasserà il numero di ore lavorate per occupato, una statistica molto discussa di questi tempi. Troppo presto per trarre un bilancio degli effetti della Legge Biagi. Si può invece valutare sulla base di metodi scientifici il contributo del lavoro interinale alla crescita occupazionale.

Calcio. Il lodo Petrucci è paradossalmente punitivo. Meglio l’amministrazione controllata.

Ricordiamo ai nostri lettori l‘incontro del 31 marzo in Senato sul Ddl sul risparmio.

Sommario 25 Marzo 2004

I capi di Governo dell’Unione europea si riuniscono a Bruxelles per discutere come rilanciare l’economia europea. Si odono già le voci a favore di politiche monetarie e fiscali espansive. Ma non è questo il modo di fare uscire i grandi paesi dell’area euro dalla stagnazione. Ci vogliono quelle riforme strutturali che ci avvicinerebbero agli obiettivi di Lisbona. Bene preoccuparsi di rendere queste riforme politicamente fattibili e tutelare i cittadini più vulnerabili al cambiamento. Bene anche imparare dall’esperienza dei paesi più virtuosi in questi anni. Meglio la Finlandia che la Spagna. Si riaprirà il capitolo Costituzione europea? Sarebbe un bene, dato l’allargamento in corso, ma non sarà il vertice tedesco-polacco di questi giorni a sbloccare la trattativa: la partita è più complessa.

La Comunità ha nel frattempo rivisto il regolamento per le fusioni tra imprese. Aumentano i poteri della Commissione, ma non mancano le incertezze.

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Sommario 23 Marzo 2004

Due lezioni dalla Spagna. La prima: la rateizzazione dei debiti delle società di calcio serve solo a peggiorare la crisi del pallone. Speriamo nel veto di Bruxelles agli aiuti di Stato.
La seconda: le bugie hanno i voti corti. Ce lo rivela un’analisi del profilo regionale del voto spagnolo e la lettura datane da diversi osservatori indipendenti.
Bene allora che la nostra campagna elettorale permanente sia almeno ben informata ed effettivamente paritaria. Per avvicinarsi a questo obiettivo si potrebbe ricorrere, come nello sport, all’handicapping e imporre per legge l’obbligo di quel dibattito televisivo fra i leader delle principali coalizioni che avviene di norma in tutti i sistemi maggioritari, tranne che da noi.

Ricordiamo ai nostri lettori l’incontro del 31 marzo in Senato sul Ddl sul risparmio. Per partecipare bisogna riempire la scheda allegata.

Come avrete notato, da qualche giorno abbiamo aggiunto la funzione “news feed rss” al sito. L’acronimo sta per Rich Site Summary: permette a chi ci vuole seguire, assieme ad altri siti di informazione, di avere un elenco dei titoli e un abstract dei pezzi senza dover usare un browser o visitare, uno per uno, i vari siti.

Sommario 18 Marzo 2004

È ormai acuto il conflitto sul finanziamento della sanità, il banco di prova del federalismo italiano. Le risorse stanziate si rivelano sempre insufficienti e Stato e Regioni si rimpallano la responsabilità dei disavanzi. Eppure l’andamento della spesa sanitaria è in linea con gli standard internazionali. Cosa non funziona nelle relazioni tra Stato e Regioni?
Non mancano i problemi strutturali: dalla formazione economico-aziendale dei manager degli ospedali al troppo ampio margine di manovra lasciato ai privati, all’eccessiva diversificazione dei sistemi regionali. Anche errori nelle rilevazioni della popolazione residente possono svolgere un ruolo importante nei problemi finanziari della sanità.
Torniamo sulla questione dell’ effetto-euro sui prezzi. Contrariamente a quanto sostenuto da molti politici, il Comitato euro non aveva il mandato di controllare i prezzi. E non ha controllato i prezzi. In un’economia di mercato, del resto, il controllo dell’inflazione spetta alla politica monetaria e alle politiche che accentuino la concorrenza.

Possiamo infine darvi una buona notizia? E’ nata la quinta figlia di Marzio Galeotti, Annalisa. A lui vanno le felicitazioni della redazione e i ringraziamenti dei futuri pensionati. Ovviamente tutto merito del bonus figli.

Sommario 16 marzo 2004

L’economia del Mezzogiorno non decolla. Negli ultimi cinque anni è cresciuta di più del centro-nord, ma di poco. Di questo passo ci vorranno altri 60 anni per colmare metà del divario esistente. Perché il Mezzogiorno cresce molto meno dei paesi e delle altre regioni beneficiarie dei fondi di coesione sociale dell’Unione Europea? Perché va peggio degli altri paesi dell’Europa meridionale? E’ colpa di un volume insufficiente di investimenti, a sua volta riflesso dell’incapacità di spesa delle amministrazione regionali? Vanno privilegiati gli interventi di “contesto” (rafforzamento delle istituzioni, infrastrutture, capitale umano) o politiche automatiche di incentivo? Apriamo il confronto sulle politiche per il Mezzogiorno. Molti gli spunti. Anche qualche omissione: le politiche del mercato del lavoro, il decentramento delle contrattazione salariale e la liberalizzazione del mercato dei prodotti non vengono toccate.

Per tutelare il risparmio non serve configurare nuovi e improbabili reati. E’ necessario intervenire sui meccanismi di governance delle imprese, facendo sì che i sindaci siano nominati anche dalle minoranze, eliminando il conflitto d’interesse dei revisori – consulenti e definendo sanzioni che effettivamente estromettano coloro che non rispettano le regole. Ne parleremo il 31 marzo in un incontro a Roma: per partecipare bisogna compilare l’allegata scheda di partecipazione.

Sommario 12 marzo 2004

Cari lettori, usciamo con un giorno di ritardo perchè di fronte a eventi così tragici, come l’attentato a Madrid, le nostre piccole grandi questioni non possono che passare in secondo piano.

Cambia chi regge il timone a Confindustria. Luca di Montezemolo ha un compito molto difficile. Eredita un’organizzazione che attraversa una profonda crisi di identità e un clima di relazioni industriali deteriorato. Dovrà gestire interessi fra di loro molto diversi, talvolta divergenti, perchè l’organizzazione si è estesa a molti settori protetti e imprese pubbliche. Dovrà completare l’infinita riforma organizzativa, migliorando al contempo la democrazia interna. Confindustria deve anche ritrovare un ruolo politico autonomo. Non mancheranno le occasioni, a partire dal confronto sulla normativa di tutela del risparmio. Ricordiamo a tale proposito l‘incontro del 31 marzo alle 17 a Roma.

Sommario 9 Marzo 2003

Da un eccesso all’altro. Dopo l’indignazione popolare contro i presunti responsabili dei crac finanziari, qualcuno oggi sembra temere un eccessivo rigore. È necessario resistere a queste pressioni. Già in passato la Consob si era vista negare i necessari strumenti. E le pene possono essere comminate solo se il reato è ben definito. Il disegno di legge governativo prevede invece una responsabilità penale per un “evento non voluto”, il che è del tutto estraneo al nostro ordinamento. Anche di questo discuteremo in un incontro il 31 marzo nel pomeriggio presso il Senato della Repubblica.
Torna d’attualità la riforma della giustizia. Al di là di paradossi, è importante evitare che l’appello duplichi il giudizio di primo grado; sarebbe più efficiente un appello che guardi a vizi di procedura. Le esperienze estere nei paesi di common law aiutano a focalizzare il dibattito. Servono più risorse per la giustizia? In realtà il numero di magistrati è aumentato, ma senza grandi risultati. Il vero problema è non premiare la litigiosità.

Sommario 4 marzo 2004

Torniamo sullo stato dei conti pubblici, alla luce dei dati appresi nell’ultima settimana. Nel 2003 sono aumentate le spese, al netto degli interessi, e si sono ridotte le entrate. Prima di parlare di riduzioni delle imposte, il Governo dovrebbe allora chiarire quali spese intende tagliare. Altrimenti si alimenta solo l’incertezza.
Anche nel 2004 si pensa di fare affidamento su entrate straordinarie. Dal concordato preventivo sperimentale ci si attendono 3,6 miliardi di euro. Sarà così? Finora le adesioni non sono state numerose e si parla di una proroga del termine, che rischierebbe di trasformare il concordato in un nuovo condono.
Abbiamo in questi giorni scoperto anche che il debito pubblico è più alto. Cosa c’è dietro il nuovo scontro fra Tesoro e Banca d’Italia? Un nuovo episodio della faida fra le due istituzioni o un serio problema di trasparenza dei conti pubblici?
Infine, si apprende che l’8 per mille a favore della Chiesa cattolica non è in discussione. E quello per le finalità umanitarie dello Stato?

Sommario 1 marzo 2004

L’economia italiana continua a perdere colpi. La poca crescita del 2003 è dovuta esclusivamente a scorte e spesa pubblica, in assenza delle quali si sarebbe registrata una forte recessione. Preoccupano soprattutto le prospettive per il 2004, con un’economia appesantita dalle scorte e in cui calano ulteriormente la fiducia dei consumatori e le esportazioni. La ripresa dell’economia mondiale potrebbe non bastare. Migliori sono i dati di finanza pubblica. Il conseguimento dell’obbiettivo di disavanzo è però funzione di misure una tantum quali condoni e cartolarizzazioni. E sull’efficacia di queste ultime come strumento per accelerare le vendite di immobili pubblici i dubbi sono sempre più diffusi. Lo Stato, infatti, è costretto a vendere immobili a se stesso. E anche questa misura rischia di non essere sufficiente. Sembra inevitabile il ricorso a un prestito ponte garantito dallo Stato.

Anche la vicenda del calcio, con le perquisizioni condotte dalla guardia di finanza, dimostra che operazioni meramente contabili non possono risanare i bilanci. Servono misure strutturali, volte a ridurre i costi, accrescere i ricavi e, perché no, regole contabili che impongano vincoli stringenti ai bilanci societari.

Sommario 26 febbraio 2004

Il sistema industriale italiano è sempre più in difficoltà. Ma di fronte al disastro dell’Alitalia, riemergono soprattutto le tentazioni colbertiste del Governo, che non parla più di privatizzazioni (che fine hanno fatto le promesse del primo Dpef?) e che dimentica le liberalizzazioni (dei servizi aeroportuali, ad esempio).
In risposta alla crisi della siderurgia a Terni, l’esecutivo è più pronto a criticare l’investitore estero (peraltro non privo di colpe) che a riflettere sul fatto che le mancate liberalizzazioni continuano a scoraggiare le imprese estere dall’investire in Italia. Deludenti i dati della bilancia commerciale. Importante
aiutare il sistema di medie e piccole imprese ad affrontare le sfide dell’internazionalizzazione. Ma nelle norme della Finanziaria manca un progetto complessivo.
Più articolata la proposta dell’opposizione che inciampa però nel meccanismo di copertura e cede inopinatamente alle tentazioni del “fully made in Italy”. Perché non istituire invece un “made in EU”?. È nelle sedi internazionali che si deve operare se si vogliono veramente proteggere le produzioni italiane contro le falsificazioni.

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