Unione Europea e riforme istituzionali
sono al centro del dibattito. Al Consiglio Europeo di Salonicco viene presentata la bozza di Costituzione Europea elaborata dalla Convenzione. Molti i delusi. Tra laltro, perché la bozza non estende il voto a maggioranza in politica estera. Ma è un problema relativamente secondario. Se si applicasse il voto a maggioranza nellattuale situazione, nessun Paese si sentirebbe responsabile delle decisioni comuni, con il rischio di far prevalere le scelte ideologiche su quelle realiste, come per la guerra in Iraq. In questo campo, non cè alternativa ad unassunzione diretta di responsabilità delle istituzioni europee. Ma i problemi non sono solo costituzionali. Il Patto di Stabilità strangola i paesi dellEMU e li spinge a tagliare gli investimenti pubblici o a portarli fuori bilancio, riducendo la trasparenza dei conti pubblici. La proposta Tremonti di riprendere il piano Delors sullinfrastrutture transnazionali va nella giusta direzione ma appare del tutto insufficiente. Non cè alternativa ad una revisione del Patto. Come non cè alternativa ad una riforma della politica agricola europea. A dieci giorni dallinizio del suo semestre di Presidenza, l’Italia non sembra intenzionata ad affrontare il problema. Peccato, perché le follie della PAC le paghiamo soprattutto noi, date le inefficienze della nostra struttura produttiva. Infine, anche in Italia riprende quota il dibattito sulle grandi riforme istituzionali. Ma ci sono forse riforme più semplici, come quelle sui regolamenti parlamentari, che consentirebbero e in tempi brevi progressi maggiori.
Leggi tutto