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Sommario 3 ottobre 2006

La Finanziaria varata dal governo ci permetterà di rispettare gli impegni presi con l’Europa. Ma dato il miglioramento dei conti pubblici (il fabbisogno nei primi 9 mesi dell’anno è migliorato di quasi due punti di Pil rispetto al 2005), la vera sfida era quella sulla qualità dell’aggiustamento. Ed è quasi tutto dal lato sbagliato: più entrate anzichè meno spese, con un probabile incremento della pressione fiscale di un punto di pil. Inquietante l’operazione sul Tfr, un modo di fare cassa ai danni dei lavoratori più giovani. La riforma dell’Irpef corregge alcuni errori del sistema disegnato da Tremonti, ma riduce pochissimo le disuguaglianze, mentre si perde l’occasione per rivedere le politiche di sostegno alle famiglie. Una raccolta e un nuovo intervento sulla lotta all’evasione fiscale che ha un ruolo molto importante nella manovra.

Sommario 29 settembre 2006

Lo sciopero dei giornalisti porta all’attenzione il disagio che vive il settore dell’informazione. E’ un’occasione per riaprire il dibattito sulla parte più pesante e rigida del sistema dei media: la televisione. Come verrà superata la legge Gasparri? L’atteggiamento del governo di centrosinistra sembra prudente. Con la prospettiva che si confermi il duopolio di Rai e Mediaset. Uno sguardo oltre confine può aiutare a costruire un corretto sistema di regole: l’esempio britannico. Insieme alle regole, occorre una razionalizzazione delle frequenze, un campo dove regna la confusione e dove operano centinaia di soggetti. Se non si mette mano a un riordino, rischiamo di essere gli unici europei a non accendere in tempi brevi le nuovi reti wireless. E mentre si parla tanto di media company cerchiamo di capire di cosa si tratta, che vantaggi comporta e per chi, quali imprese sono adatte per seguire questo modello. Le reti di telecomunicazione suggeriscono anche una nuova organizzazione del sistema dei trasporti. Ecco una proposta.
Alfredo Macchiati commenta l’intervento di Scarpa sulla proprieta’ delle reti.

Aggiornamenti: Finanziaria: Rientro dal lato sbagliato di Tito Boeri e Pietro Garibaldi.

Sommario 26 settembre 2006

Mancano pochi giorni alla presentazione della Finanziaria e fomuliamo nuove proposte per frenare la crescita della spesa pubblica. Perche’ le buone notizie sul fronte delle entrate non devono far perdere di vista la forte crescita della spesa pubblica. Si spende più del previsto per personale, consumi intermedi, amministrazioni locali e sanità. Proprio la sanità resta una delle maggiori spine nel fianco del governo, nonostante l’accordo raggiunto con le regioni. Opportuno definire livelli essenziali di assistenza in base alle risorse disponibili. Una prima valutazione delle misure per ridare competitività al sistema delle imprese presentate dal ministro per lo sviluppo economico. Il campionato di calcio è iniziato in un clima assolutorio verso i protagonisti degli scandali. Le regole non sono cambiate e gli illeciti si possono ripetere. Proposta: perché non vincolare i dirigenti dei club al pagamento di penali alle società nel caso di sanzioni comminate dalla giustizia sportiva?

Sommario 21 settembre 2006

Il caso Telecom Italia è più che mai aperto. Molte le questioni irrisolte. La separazione di rete e servizio fra diverse imprese potrebbe bloccare future innovazioni. Siamo proprio sicuri che lo Stato sia il soggetto più adatto a possedere la rete? Una cosa è certa: questa vicenda mette in luce la fragilità del capitalismo italiano e l’assenza di un disegno di policy making. E l’utilizzo dei poteri speciali del governo nelle società privatizzate non è proponibile nel caso Telecom: l’Europa e la giurisprudenza hanno spinto la golden share sul viale del tramonto. Il presidente del consiglio si è lamentato di non essere stato informato preventivamente dei progetti. Ma ne aveva davvero il diritto? L’analisi delle norme sulla trasparenza del mercato mostra che se Telecom avesse rivelato i piani al premier, avrebbe rischiato l’illecito penale per insider trading. Torna poi d’attualità la tutela delle minoranze azionarie; la legislazione vigente non attribuisce loro strumenti efficaci per contrastare operazioni che cambiano radicalmente la struttura del gruppo. A presidio degli interessi di tutti i soci rimangono solo gli amministratori indipendenti.

La riunione annuale del Fondo Monetario Internazionale non ha risolto i problemi di questa istituzione. Non ci sarà da stupirsi se alcuni paesi decideranno di organizzarsi tra di loro e di ignorare il Fondo.

Sommario 18 settembre 2006

La vicenda Telecom Italia mette in luce arretratezze del capitalismo italiano, su cui torneremo, e confusione nel governo su chi debba dettare gli indirizzi di politica industriale, e su quali debbano essere tali indirizzi.
E’ iniziato l’anno scolastico in tutta Italia.  Purtroppo i genitori non possono accedere ad informazioni sulla qualità degli istituti cui iscrivere i propri figli, nonostante da anni esistano rilevazioni affidabili sulla qualità dell’istruzione e queste informazioni siano disponibili in altri paesi.  Rendere pubbliche queste informazioni sarebbe un primo passo anche per stimolare una cultura del merito fra gli insegnanti, permettendo di valutare l’operato dei presidi.  Bene rivedere in tal senso la legge che istituisce l’agenzia nazionale della valutazione. 

Torniamo a parlare di valore legale del titolo di studio con un intervento di Giunio Luzzato.

Sommario 12 settmebre 2006

Mancano 20 giorni alla presentazione della Finanziaria. Ma nulla si sa ancora su ammontare e composizione della manovra. Si susseguono annunci disordinati e contraddittori mentre le (finalmente!) migliori notizie sui conti pubblici e l’economia vengono utilizzate solo come scusa per non fare le riforme. Il Ministro dell’economia avrà bisogno di tutta la sua abilità ed esperienza per riuscire a realizzare gli interventi annunciati nel Dpef. Cominciamo a visitare due delle quattro aree cruciali individuate nel Dpef: finanza locale e previdenza. Presto faremo il punto su sanità e pubblico impiego. Cerchiamo anche di capire le ragioni per cui il gettito è cresciuto di più di quanto possa essere spiegato dall’andamento dell’economia. Prime risposte. Solo una cosa è certa: bisogna rivedere al più presto il modo con cui vengono fatte le previsioni di bilancio.

Marcello Messori, Sandro Gronchi e Carlo D’Ippoliti formulano proposte su come completare la riforma delle pensioni.
Carla Pellegatta (Segreteria Generale Cgil Verona), Francesco Daveri, Andrea Ichino e Eugenio Nunziata contribuiscono al confronto sui nullafacenti nella Pubblica Amministrazione.

Aggiornamento: “Verso le nuove partecipazioni statali?” di Carlo Scarpa.

Sommario 4 settembre 2006

Il Governo non ha ancora chiarito il ruolo del Cicr (Comitato interministeriale per il credito e risparmio) in rapporto alle altre autorita’ di controllo.  Forte il rischio di duplicazioni.
Nessuno piu’ parla di precariato.  Ma il problema rimane.  Una sintesi del confronto sulle proposte di una nuova disciplina del licenziamento e del contratto a termine nella fase di accesso al lavoro stabile regolare.  E’ ragionevole ritenere che un percorso di accesso graduale alla stabilità possa produrre effetti positivi sia sul piano dell’equità nel mercato del lavoro, sia sul piano dell’efficienza nel tessuto produttivo. È tempo di bilanci, in particolare, sull’esperienza delle collaborazioni continuative autonome, che la legge Biagi ha fortemente limitato nel settore privato: da questo giro di vite non è stato toccato il settore pubblico, che pure è quello nel quale si sono verificati gli abusi più gravi e diffusi. Sulla lotta contro la precarietà del lavoro anche l’accordo tripartito spagnolo fornisce spunti di riflessione importanti.
Mentre si torna a parlare di riforma delle pensioni, alcuni dati per capire cosa accadra’  quando incominceranno ad andare in pensione i baby boomers: un problema piu’ serio in Italia che altrove.

Aggiornamento: Aspetti tecnici della proposta sui nullafacenti della P.A., a cura di Pietro Ichino

Sommario 30 agosto 2006

L’andamento migliore del previsto del gettito fiscale convince il Governo a ridimensionare la manovra prevista solo un mese e mezzo fa dal Dpef. Un errore perché semmai la manovra dovrebbe essere rafforzata quando le cose vanno meglio. Speriamo che rimanga almeno la volontà di intervenire per frenare la crescita della spesa corrente nelle quattro aree individuate dal Dpef: pubblico impiego, previdenza, sanita’ ed enti locali. Possibile intervenire sulle regole istituzionali del federalismo fiscale, introdotte dalla riforma del Titolo V del 2001, la cui applicazione si è rivelata eccessivamente complessa. Una proposta che ripensa la ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni, le modalità di finanziamento dei governi locali, il ruolo delle Province e corregge il bicameralismo perfetto.

La spesa previdenziale può essere ridotta attraverso un aumento dell’occupazione dopo i 50 anni, ma lavorare piu’ a lungo significa, soprattutto per l’Italia, anche un accesso meno tardivo al primo impiego.

Intesa e San Paolo hanno scelto di sperimentare, per la nuova banca che nascerà dalla fusione, un nuovo sistema di governance. Con un consiglio di sorveglianza e uno di gestione. Si rischiano però cortocircuiti che si dovranno evitare utilizzando l’autonomia statutaria.

Sommario 21 agosto 2006

La Grande Coalizione tedesca è stata una delle illusioni dell’estate italiana. Ma a un anno dalle elezioni si presenta come un duopolio incontrastato che si divide la rendita politica: manca un progetto di lungo respiro e il “fiato sul collo” dell’opposizione. Ciò dovrebbe essere di monito nel dibattito italiano.
Sempre nell’estate si è assistito all’insuccesso del Doha Round, i negoziati per la liberalizzazione degli scambi commerciali internazionali. Numerosi i pericoli per il sistema multilaterale degli scambi e le ripercussioni negative sulla crescita e lo sviluppo mondiale, dell’Unione europea e dell’Italia.
Finite le vacanze, rientriamo in città congestionate e inquinate dal traffico urbano. Dopo l’esperimento di Bologna, anche a Milano si sta discutendo di far pagare un pedaggio per entrare con la macchina in città. Uno strumento potenzialmente utile alla riduzione della congestione urbana, ma disegnato in modo discriminatorio e poco efficace. Mentre la riforma del trasporto collettivo locale è all’ordine del giorno nell’agenda politica del governo. Occorre migliorare l’efficienza dei servizi pubblici locali, facendo tesoro delle esperienze di liberalizzazione attuate in altri paesi.

Sommario 7 agosto 2006

La nostra classe politica, subito dopo gli scandali Cirio e Parmalat, ha dichiarato all’unanimita’ di voler rafforzare le sanzioni contro i reati finanziari. Ma oggi vota, quasi all’unanimita’, un indulto che include i reati economici. Certo non svuotera’ le carceri, mentre dara’ nuovo impulso a chi vuole truffare milioni di risparmiatori.

A molti di noi e’ capitato tante volte di osservare come le nostre attitudini culturali incidono su comportamenti e scelte economiche. E non sono la politica o la religione a far si’ che in paesi così diversi come il Giappone l’Italia o l’Argentina ci sia un alto tasso di risparmio. Il nesso tra cultura ed economia si regge su di una “istituzione culturale” fondamentale: la famiglia. Ne parliamo. Il disegno di legge approvato dal Governo sulla cittadinanza degli immigrati ha riaperto il dibattito su se e come favorire in Italia l’assimilazione delle minoranze etniche e religiose. Cosa ci insegnano i dati riguardo ai processi di assimilazione degli immigrati? Cosa ci dicono i precedenti storici circa la possibilita’ che l’Italia diventi davvero un paese multi-etnico?

A tutti i nostri lettori gli auguri di un Ferragosto felice, il che non vuol dire necessariamente ricco. Prendiamo anche noi qualche giorno di vacanza, ma terremo come sempre gli occhi ben aperti, anche sott’acqua. E vi forniamo alcune indicazioni per letture sotto l’ombrellone. Ci rivediamo il 21 agosto.

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